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Scadenza proroga ECM. Il ministro Schillaci riunisce la Commissione ECM, cosa succede ora?

30/06/2023

Il ministro della Salute ha annunciato per i primi di luglio la riunione della rinnovata Commissione ECM. Al centro dell’agenda la gestione della scadenza della proroga del triennio 20-22, le sanzioni disciplinari e l’implementazione di una formazione digitale che segue le richieste del PNRR.

Scadenza proroga ECM. Il ministro Schillaci riunisce la Commissione ECM, cosa succede ora?

È ufficiale: dai primi di luglio la Commissione Nazionale ECM sarà convocata. A comunicare la notizia, attesa da professionisti, Ordini e provider, è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci in occasione dell’evento Cogeaps con Agenas “Prospettive e sfide dell’ECM” a Roma. La Commissione, ha aggiunto, “dovrà focalizzare l’attenzione sulla qualità degli eventi formativi per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, con l’obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale”. Andando in continuità con il grande lavoro di offerta formativa messa a disposizione dei professionisti negli ultimi cinque anni – e specialmente durante l’emergenza Covid-19 – attraverso la formazione a distanza, ibrida e residenziale (quando è stato di nuovo possibile).

 

L’annuncio del ministro arriva in un momento in cui l’ECM è al centro di una grande operazione di trasformazione del Sistema sanitario nazionale, che con la digitalizzazione e l’arrivo dell’intelligenza artificiale fa conto proprio sulla formazione continua per permettere a tutti i lavoratori della Salute di rimanere accanto al paziente in ogni sua necessità.

 

Basti pensare al grande lavoro di conversione digitale, già iniziato negli anni passati e alimentato dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, per implementare il Fascicolo sanitario elettronico e la cartella clinica elettronica, nonché all’ingente schedatura di dati sanitari che passano attraverso il sistema della Tessera Sanitaria. L’offerta ECM ha fornito – e continua a farlo – ai professionisti sanitari gli strumenti tecnici per poter partecipare attivamente a questa trasformazione, senza subirla. Ora, con l’arrivo del metaverso e dell’AI, è richiesto uno sforzo ulteriore di quella che il presidente Cogeaps Roberto Monaco ha definito “curiosità di scienza”, durante l’evento.

 

Cosa fa la Commissione ECM?

 

La Commissione Ecm ha il compito di assicurare una formazione continua e qualificata a tutti i professionisti che operano nel sistema salute, per garantire prestazioni sanitarie di qualità e aggiornate alle conoscenze scientifiche e tecnologiche, per rispondere al meglio ai bisogni dei pazienti e alle complessità crescenti del servizio sanitario.

 

Con il D.M. del 27 settembre 2022 è stata ricostituita “per l’espletamento dei compiti previsti dall’articolo 16-ter, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, dall’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, nonché dall’Accordo Stato-Regioni del 2 febbraio 2017, è ricostituita presso l’Agenzia per i servizi sanitari regionali la Commissione nazionale per la formazione continua”. Dura in carica tre anni dal suo insediamento, ma per via dell’avvicendarsi del nuovo governo non si era ancora riunita.

 

La presiede il ministro della Salute Orazio Schillaci, affiancato dai vicepresidenti Raffaele Donini (Coordinatore Commissione Salute) e Filippo Anelli (presidente FNOMCeO). All’interno i componenti vengono da Agenas, Conferenza Stato-Regioni, Ordini professionali e Ministero della Salute.

 

Cosa succede nel 2023?

 

La Commissione ECM è chiamata a vigilare su una grande attività. Il 2023 è un anno molto particolare per la Formazione continua. È iniziato con quello che è l’ultimo provvedimento di proroga per l’accumulo dei crediti formativi del triennio 2020-22. Un triennio “invaso” dall’emergenza Covid che ha reso, in alcuni casi, difficile per i professionisti della Salute portare a termine la propria formazione obbligatoria. Necessità intercettata con molta efficacia, come ricordato durante l’evento Cogeaps/Agenas, dai provider che hanno subito modificato la loro offerta virando verso una fruizione a distanza, che potesse essere uno strumento utile per chi passava molte ore sul lavoro a salvare vite.

 

Il 31 dicembre 2023 scadrà la proroga di un anno del triennio 20-22, promossa dal senatore Francesco Zaffini (Commissione Affari Sociali e Sanità in Senato) con un emendamento nel decreto Milleproroghe, per consentire a tutti i professionisti sanitari di mettersi in pari dopo questo periodo di difficoltà. All’interno del decreto anche la possibilità straordinaria di recuperare, se necessario, i crediti ECM mancanti nei due trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019).

 

Le sanzioni disciplinari

 

Dal 1° gennaio 2024, dunque, chi non avrà ottemperato all’obbligo formativo del triennio prorogato potrà incorrere nelle sanzioni disciplinari del proprio ordine professionale di riferimento. Sanzioni che si articolano su quattro livelli:

  • Avvertimento
  • Censura
  • Sospensione dall’esercizio della professione (da 1 a 6 mesi)
  • Radiazione dall’albo.

 

Sarà proprio la Commissione nazionale ECM a direzionare gli Ordini per la gestione delle sanzioni sulle singole situazioni di inadempienza. “Nella legge – ha confermato il presidente Cogeaps Roberto Monaco – c’è scritto che spetta alla Commissione decidere come muoversi per chi non ha adempiuto all’obbligo formativo. Senz’altro è una legge e va rispettata, com’è giusto che sia. Noi siamo, come Ordini professionali, sussidiari dello Stato quindi dobbiamo essere aderenti alle leggi”.

 

In regola con gli ECM (23-25) per avere la polizza assicurativa

 

Il 1° gennaio 2023, inoltre, è iniziato il nuovo triennio ECM (2023-2025) in contemporanea con la proroga. Il che significa che i professionisti in regola con il triennio 20-22 hanno potuto iniziare ad accumulare i 150 crediti formativi necessari per il 23-25, che è partito con regolarità per tutti. Il triennio in corso (23-25) è fondamentale perché è il primo in cui l’acquisizione di almeno il 70% dei 150 crediti formativi sarà necessaria, dal 2026, per poter usufruire della propria polizza assicurativa. Il legame tra responsabilità professionale e formazione era ovvio sin dal principio, ma si concretizza con questa norma che premia il professionista sanitario che si aggiorna per i propri pazienti. Ci sarà quindi il concreto rischio, in caso di irregolarità nell’obbligo formativo, di trovarsi “sprovvisti” di polizza assicurativa se coinvolti in un caso di responsabilità professionale.

 

I commenti degli Stakeholder

 

“Questo triennio della nuova Commissione, oltre a tutto questo che il ministro ci ha indicato, dovrà essere guidato da due parole: semplificazione e qualità. Semplificazione perché abbiamo visto che l’ECM è un sistema complesso, importante, articolato. Qualità perché c’è bisogno di avere qualità nella formazione e, per fare questo, noi come Commissione dobbiamo definire obiettivi chiari che poi i diversi stakeholder, a partire dai provider, potranno tradurre in proposte di formazione”, ha commentato così Lorena Martini, direttore UOC – Formazione ECM Agenas.

 

“La formazione che c’è nel nostro paese è di grande qualità – ha continuato Monaco – e i provider ne sono gli artefici. Bisogna fare in modo che abbiano gli strumenti ancora più affilati per poter combattere la battaglia dell’ignoranza, fare in modo che studiare sia veramente un’opportunità. Noi professionisti sanitari lo facciamo per passione, missione, senso deontologico ma lo facciamo anche per curiosità. Dobbiamo essere curiosi di quello che la scienza ci offre e metterla a disposizione dei nostri cittadini”.

 

 

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Il ruolo dei provider

 

Il presidente Cogeaps ha chiamato in causa proprio i provider, presenti all’evento romano con tre rappresentanze: le associazioni “Formazione nella Sanità”, ECM Quality Network e Federcongressi&Eventi GIFES. Nei loro interventi, i rappresentanti si sono detti entusiasti di riprendere la collaborazione (che non si era mai interrotta davvero) con la Commissione e pronti a implementare ulteriormente l’offerta per i professionisti, con l’auspicio di una presenza sempre più interna.

 

“Al momento siamo circa 1000 provider accreditati – ha spiegato Susanna Priore (ECM Quality Network) –. Lo studio Plimsoll valuta, per le strutture private, circa 400 provider che gestiscono da sole l’85% della formazione ECM, che lavorano sotto l’egida delle associazioni dei provider. Se li mettiamo tutti insieme sono quelli che rappresentano il futuro della formazione sul campo, formazione residenziale e formazione a distanza di tutto il milione e mezzo di operatori sanitari”.

 

“Sappiamo che la seconda componente della Missione 6 del PNRR – conferma Simone Colombati (Formazione nella Sanità) – prevede tutta una serie di competenze digitali che devono essere in capo ai nuovi professionisti sanitari; quindi, la formazione avrà un ruolo centrale. Immaginiamoci sul fascicolo sanitario elettronico, sui nuovi LEA, sulla telemedicina e la prevenzione delle infezioni ospedaliere. La formazione deve essere implementata e prevista in ogni bando che vada a perseguire gli obbiettivi del PNRR”.

 

“La formazione di qualità è il nostro mantra che ci porterà nei prossimi anni a sviluppare sempre più proposte innovative – ha concluso Matteo Calveri (Federcongressi&Eventi GIFES) –. Con la Missione 6 del PNRR stiamo andando in questa direzione: digitalizzazione, health technology assessment, fascicolo sanitario elettronico. Un nuovo percorso che si sta instradando per cerca di portare sempre di più il professionista sanitario a formarsi sulla tecnologia che sta arrivando”.

 

di Gloria Frezza, giornalista professionista