Ex Specializzandi: rimborsi oltre il mezzo miliardo, allarme voragine conti pubblici
25/07/2017
Il caso dei medici specialisti 1978-2006: l’ Italia accumula condanne, a pagare sono i cittadini.
Ex specializzandi: rimborsi per oltre mezzo miliardo: allarme voragine conti pubblici
Italia in balìa delle sentenze di condanna in favore dei medici cui è stato negato il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 ed il 2006.
Rimborsi mai così in alto. La notizia, annunciata sul nuovo numero della rivista “Consulcesi News”, preannuncia per le casse dello Stato un esborso complessivo di oltre 5 miliardi di euro.
Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group: “È un problema di tutti i cittadini visto che sono soldi pubblici, della collettività, che potrebbero essere risparmiati e magari reinvestiti proprio nel Ssn: per migliorare i servizi, aumentare il personale, sbloccando il turnover ed assumendo i giovani. Il mondo politico ha ben chiaro il rischio a cui continua ad esporsi lo Stato, ora la palla passa al Governo“.
Intanto in Senato prosegue l’iter per l’accordo transattivo proposto dal Ddl 2400, per chiudere il contenzioso decennale tra Stato e camici bianchi.
Mezzo miliardo di euro. È questa l’impressionante cifra riconosciuta ai medici che si sono specializzati tra il 1978 e il 2006 senza ricevere la giusta remunerazione. La somma record è stata annunciata da “Consulcesi News”, pubblicazione di riferimento per il personale medico-sanitario, che con le sue oltre 480mila copie è la rivista più diffusa in Italia. Il lungo contenzioso tra Stato e camici bianchi si trascina ormai da decenni: nasce dall’aperta violazione delle direttive comunitarie 75/362 CEE e 82/76/CEE che hanno provocato dure condanne per il nostro Paese, a partire dalla Corte di Giustizia europea (sentenze del 25/02/1999 e del 03/10/2000). Una giurisprudenza ormai consolidata grazie al lavoro dei legali del gruppo Consulcesi, da sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei medici, che appena lo scorso mese di ottobre hanno consegnato ai loro assistiti di Napoli e provincia assegni di rimborso per un valore complessivo superiore ai 18 milioni di euro. Una valanga ormai inarrestabile, che fa gridare al vero e proprio allarme per i conti pubblici: secondo le stime, senza un accordo con gli ex specializzandi l’esborso complessivo è destinato a superare i 5 miliardi di euro.
Cifre che non possono lasciare indifferenti, e che impongono un’azione tempestiva da parte del Governo per arginare l’emorragia di denaro pubblico.
“È un problema di tutti i cittadini – spiega Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Group – visto che sono soldi pubblici, della collettività, che potrebbero essere risparmiati e magari reinvestiti proprio nel Ssn: per migliorare i servizi e aumentare il personale, sbloccando il turnover ed assumendo i giovani. Il mondo politico ha ben chiaro il rischio a cui continua ad esporsi lo Stato, ora la palla passa al Governo“.
Dopo le prime aperture da parte del viceministro dell’economia Enrico Zanetti, che a La7 ha annunciato l’intenzione del Governo di trovare una soluzione all’annosa vicenda, anche il Parlamento ha riconosciuto l’importanza della questione, avviando in Senato l’esame del Ddl 2400. Il Disegno di legge prevede un accordo transattivo per assegnare indennizzi forfettari a tutti i medici che avranno presentato ricorso. Il primo firmatario del testo è Piero Aiello (NCD) che ha depositato la proposta assieme ad altri 20 colleghi di maggioranza e opposizione, dimostrando ampio sostegno trasversale da parte di tutti gli schieramenti. Un sostegno confermato nei fatti anche dall’accelerazione dei lavori parlamentari: la Commissione Istruzione, cui è stato assegnato il Ddl, ha già aperto il delicato capitolo degli emendamenti.
“Per evitare che gli aventi diritto restino esclusi dalla transazione – sottolinea Tortorella – è bene che aderiscano al più presto alla nostra prossima azione collettiva del 15 dicembre. Per qualsiasi informazione sono a disposizione i nostri 1000 consulenti che rispondono gratuitamente al numero verde e sul sito“.