Covid-19: dalle assicurazioni no all’indennizzo da infortunio per i liberi professionisti
23/07/2020
L’Inail ha riconosciuto l’infezione da Coronavirus per i sanitari come un infortunio sul lavoro rendendola così indennizzabile sulla scorta delle indicazioni dettate dal legislatore nell’art. 42 del decreto 18/20 convertito poi nella l. 27/20.
Le assicurazioni non si sono conformate a questa modalità cosicché ad oggi tutti i medici che svolgono attività libero professionale in varie modalità, pur essendo titolari di una polizza infortuni, se hanno contratto il virus non riceveranno alcuna indennità.
Secondo le Compagnie assicuratrici l’infezione da Coronavirus non sarebbe un infortunio, ma una malattia e in effetti ad interpretare in maniera restrittiva i due termini sarebbe corretto. Un mero cavillo, secondo alcuni, dunque, funzionale ad un notevole risparmio per le assicurazioni che nega un diritto già riconosciuto invece ai colleghi medici dipendenti di aziende pubbliche o private.
Peraltro, l’Inail non ha previsto l’erogazione dell’indennità indiscriminatamente in tutte le circostanze. Per ciascuna richiesta vengono fatte delle verifiche preliminari funzionali ad accertare che l’infezione sia stata contratta effettivamente sul luogo di lavoro. Inoltre, in una nota del 15 maggio 2020 lo stesso Ente ha anche precisato i termini della responsabilità dei datori di lavoro: dal riconoscimento dell’infortunio da Covid non discende necessariamente una responsabilità civile o penale del datore, per determinarla è necessario un accertamento specifico in relazione al mancato rispetto della norma di tutela sulla sicurezza e la salute dei lavoratori.
Dunque, se le assicurazioni avessero deciso di attivarsi con controlli accurati per rilevare la sussistenza dei requisiti per accedere all’indennizzo nessuno avrebbe rilevato criticità, ma il diniego a priori costituisce una inaccettabile disparità, che però al momento hanno la possibilità di effettuare nonostante le proteste di tutte le categorie interessate.
Ad essere colpite da questa disparità sono, peraltro, una serie di categorie di professionisti della sanità (MMG, Pediatri di libera scelta, Specialisti privati…) che sono stati comunque fondamentali per la sanità pubblica nel periodo di emergenza Coronavirus, quindi sarebbe auspicabile un intervento legislativo ad hoc per sanare questa situazione. Se non si può o, si vuole, imporre alle assicurazioni l’erogazione delle indennità si potrebbe pensare ad una soluzione ad hoc d pagamento da parte dello Stato, tenendo presenti i requisiti attualmente usati dall’Inail.
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