Medici in tv, siamo davvero come in Grey’s Anatomy?
22/05/2017
Camici bianchi sempre al lavoro, alle prese con le mille emergenze quotidiane tra diagnosi, gestione dei pazienti e rapporti con capi e collaboratori.
E la vita privata del medico che fine fa?
Quasi assente e “incasinata”. Li ritroviamo a dormire nelle stanze degli ospedali su piccole e scomode brandine, o ad annegare frustrazioni e delusioni nell’alcool o in rapporti amorosi – spesso complicati – con i propri stessi colleghi.
Quello di “Grey’s Anatomy” è solo uno dei profili di “medico” descritti dalle più famose serie tv americane che stanno spopolando in tutto il mondo. Come anche “Doctor House” per esempio, dove i professionisti diventano una sorta di detective di casi impossibili, senza orari né turni di lavoro.
Ma sono veramente così la vita del medico ed il rapporto professionista-paziente?
Rispetto all’immaginario collettivo mondiale, in Italia il contesto viene completamente stravolto.
Basta attraversare l’oceano e tornare nel vecchio continente, infatti, per capire come la televisione italiana affidi al professionista un ruolo completamente differente.
Pensiamo a “Un Medico in famiglia”: in questo caso, si ha tanto (forse troppo) tempo libero. Vediamo spesso una flessibilità lavorativa tale da permettere al medico anche di abbandonare temporaneamente la propria postazione! Salvo, ovviamente, i casi critici di pazienti in serie difficoltà.
Uno scenario completamente differente verrebbe da dire, e sicuramente dettato dalla trama stessa dei telefilm che vogliono evidenziare.
Nei casi americani, le criticità della vita in reparto. In quelli italiani, il ruolo chiave della famiglia.
Ma forse la verità sta nel mezzo: proviamo ad unire i due profili.
Quello che ne esce fuori è a nostro avviso una sorta di “Medico Top” sempre al lavoro. Alle prese con i casi clinici più disparati, si dedica completamente alla propria famiglia perché la considera una priorità, nonostante il ruolo di responsabilità che ricopre a livello professionale.
Un profilo da super eroe quasi, essere impeccabili al 100% è impossibile… o quasi. Ma qui la domanda sorge spontanea: quanti di voi si rispecchiano in questo profilo?
Siamo convinti che in realtà siete molti di più di quelli che pensiamo!