Asse tiroide-intestino: le nuove frontiere terapeutiche

Nell’intervista video Serena Missori - endocrinologa, diabetologa ed esperta in Nutrizione Funzionale Biotipizzata - responsabile scientifico del corso FAD “Asse tiroide-intestino: le nuove frontiere terapeutiche” da 6 crediti ECM offerto da Consulcesi Club, indaga la correlazione tra funzione tiroidea ed intestinale e le nuove frontiere terapeutiche

Sommario

  1. Donne e malattie tiroidee
  2. Connessione tiroide-intestino: il corso ECM di Consulcesi Club
  3. Le problematiche tiroidee più diffuse e gli esami da fare
  4. Tiroide ed alimentazione

Esiste una stretta correlazione ed un’influenza reciproca tra la funzione tiroidea e quella intestinale. È per questo che oggi non basta più valutare la funzionalità della tiroide con gli esami del sangue e con l'ecografia ma, per una gestione migliore e più completa, è necessario indagare anche le problematiche intestinali del paziente. L’alterazione dell'infiammazione della barriera intestinale, infatti, può peggiorare la funzione tiroidea.

La dottoressa Serena Missori - endocrinologa, diabetologa ed esperta in Nutrizione Funzionale Biotipizzata, approfondisce la questione in questa video-intervista. Nel corso ECM da 6 crediti “Asse tiroide-intestino: le nuove frontiere terapeutiche” disponibile in Consulcesi Club di cui è responsabile scientifico e docente, Serena Missori riferisce come disbiosi intestinale e aumentata permeabilità intestinale siano implicati nello sviluppo di patologie autoimmuni tiroidee. Spiega, inoltre, quali sono gli esami utili per individuare i punti critici su cui lavorare per ottimizzare la funzione tiroidea ed intestinale di ogni paziente e quali sono gli alimenti da prediligere o ridurre.

Donne e malattie tiroidee

Dottoressa perché le donne sono più colpite da problemi alla tiroide rispetto agli uomini?

“Ci sono alcune teorie in merito, prima di tutto legate al cromosoma X che è quello depositario di tanti geni che regolano la risposta immunitaria. E poi le donne sono più colpite perché, per motivi fisiologici, hanno più estrogeni e gli estrogeni sono più implicati nella patogenesi delle patologie tiroidee. Inoltre, sono anche più soggette allo sviluppo di autoimmunità perché hanno un sistema immunitario più performante, molto più attivo. E questa può essere anche un'arma a doppio taglio. Ci sono poi motivi legati all’aspetto nutrizionale perché le donne tendenzialmente fanno più diete con restrizione calorica e questo può portare nel tempo ad un affaticamento della tiroide, con una maggiore tendenza all’ipotiroidismo”.

Connessione tiroide-intestino: il corso ECM di Consulcesi Club

Nel suo corso ECM si parla di asse tiroide-intestino. Di cosa si tratta e perché è importante?

“Nel corso asse tiroide-intestino si parla della connessione intima fra la funzione tiroidea e quella intestinale e di come si influenzino a vicenda. Questo porta la valutazione delle problematiche tiroidee su un altro piano. Quindi non dobbiamo più limitarci soltanto a valutare la funzione tiroidea con gli esami e con l'ecografia, ma dobbiamo anche capire che la persona che ci troviamo di fronte, la maggior parte delle volte, ha anche problematiche intestinali come la disbiosi e l'aumentata permeabilità intestinale. Ci può essere un’intolleranza al lattosio, un problema con il nichel, con l'istamina o con alcuni alimenti. E l'alterazione dell'infiammazione della barriera intestinale può peggiorare la funzione tiroidea. Ad esempio, in caso di disbiosi, i batteri possono “sequestrare” dei microelementi fondamentali che servono per la sintesi degli ormoni tiroidei. Quindi per una gestione migliore e più completa delle problematiche tiroidee, oggi dobbiamo tenere in considerazione anche l'intestino”.

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Le problematiche tiroidee più diffuse e gli esami da fare

Quali sono le problematiche della tiroide più frequenti e gli esami a cui sottoporsi per controllare la funzionalità

“Le problematiche di più frequente riscontro a livello tiroideo sono la tiroidite autoimmune di Hashimoto. A seguire abbiamo anche l'ipotiroidismo, l’ipertiroidismo e le patologie nodulari. Possiamo avere gozzo, noduli singoli, noduli multipli che possono essere benigni o maligni. Gli esami fondamentali e principali che dobbiamo richiedere per valutare la funzione tiroidea sono sicuramente il TSH che è un ormone ipofisario che ci racconta come funziona in toto tutta la dinamica tiroidea e le FT4. Ma sarebbe anche opportuno richiedere la valutazione dell’FT3 che è l'ormone metabolicamente attivo ed il dosaggio degli autoanticorpi se sospettiamo una patologia auto immunitaria. È sempre importante prescrivere anche un'ecografia della tiroide, perché possono essere presenti noduli della tiroide con una funzione tiroidea conservata”.

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Tiroide ed alimentazione

È possibile intervenire sull'asse tiroide-intestino attraverso l'alimentazione? E se sì, quali sono gli alimenti più indicati?

“È assolutamente possibile intervenire sull'asse tiroide-intestino e ce lo dimostrano tantissime acquisizioni scientifiche. Soprattutto è importante andare a ripristinare tutte le carenze dei microelementi iodio, zinco, selenio, rame, vitamina D, vitamina A. E poi valutare in base alla problematica tiroidea, eventualmente, se andare ad escludere alcune categorie di alimenti. Come, ad esempio, il glutine in caso di patologie autoimmunitarie, soprattutto se associate ovviamente a celiachia, gastrite autoimmune, malattia infiammatoria intestinale, ma anche lattosio. Molte persone sono intolleranti al lattosio e gli studi clinici dimostrano che la deprivazione di lattosio in caso di intolleranza migliora anche la funzione tiroidea. E poi valutare se c'è un'allergia particolare a qualche alimento: è bene che questa sia presa in considerazione nella gestione della nutrizione legata alla tiroide”.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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