Bancomat 2025: commissioni più alte, ma per piccoli pagamenti meno

Scopri l'aumento delle commissioni Bancomat nel 2025 e come le nuove tariffe differiscono per acquisti piccoli e grandi. Maggiori dettagli sugli effetti per consumatori e retailer.

Sommario

  1. Cosa cambia per le commissioni Bancomat nel 2025?
  2. Implicazioni per consumatori ed esercenti
  3. Il nuovo assetto di Bancomat S.p.A.
  4. Un cambiamento anche nell'immagine di Bancomat

A partire dal 1° luglio 2025, il circuito Bancomat introdurrà un nuovo listino commissioni e una revisione del modello operativo, segnando un cambiamento significativo nel sistema dei pagamenti elettronici in Italia. Questa decisione è stata annunciata a inizio gennaio dalla stessa Bancomat S.p.A., la società partecipata da 122 banche italiane, che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento più diffusi nel Paese. L'aggiornamento delle tariffe rappresenta la prima revisione dopo oltre due anni e mira a mantenere competitiva l’offerta rispetto ai circuiti internazionali come Visa e Mastercard. 

Il nuovo assetto entrerà in vigore dopo l'acquisizione del 44% del capitale di Bancomat da parte del Fondo Strategico Italiano (FSI), che ne ha fatto il principale azionista, superando Intesa Sanpaolo e Unicredit. Grazie a questo ingresso, Bancomat ha ampliato gli investimenti in innovazione e internazionalizzazione, trasformandosi da semplice società di servizi bancari a un'impresa con prospettive di crescita più ampie. 

Cosa cambia per le commissioni Bancomat nel 2025?

Il nuovo listino tariffe Bancomat prevede un sistema differenziato basato sul valore delle transazioni. Le principali novità includono: 

  • riduzione delle commissioni per piccole transazioni, come l'acquisto di un caffè o un giornale, per incentivare l'uso del pagamento elettronico anche per importi ridotti; 
  • aumento delle commissioni per acquisti di valore maggiore, come beni di lusso o prodotti tecnologici di fascia alta; 
  • introduzione di servizi innovativi, tra cui accordi con Apple Pay e Amazon, per allinearsi alle offerte dei competitor internazionali. 

Questo nuovo approccio punta a rendere il sistema più flessibile e adatto alle esigenze del mercato, bilanciando i costi per consumatori ed esercenti. 

 

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Implicazioni per consumatori ed esercenti

L’aumento delle commissioni Bancomat nel 2025 potrebbe avere diversi effetti. Per i consumatori, l’adeguamento delle tariffe potrebbe tradursi in costi aggiuntivi, soprattutto per acquisti di importo elevato. Tuttavia, la riduzione delle commissioni sulle piccole transazioni potrebbe favorire una maggiore diffusione dei pagamenti elettronici. Per gli esercenti, il cambiamento potrebbe impattare i costi operativi, specialmente per le transazioni di alto valore. Attualmente, le commissioni Bancomat incidono per lo 0,2-0,3% sul costo della transazione per gli esercenti, un livello inferiore rispetto alla media dello 0,7% dei circuiti di debito internazionali e all’1,2% delle carte di credito. Tuttavia, gli aumenti previsti potrebbero influire sui margini degli acquirer, ossia le banche e gli intermediari che collegano i negozianti al circuito e rendono possibile l’accettazione dei pagamenti tramite POS. 

 

Il nuovo assetto di Bancomat S.p.A.

Nel 2023, Bancomat ha gestito 29,1 milioni di carte, con un volume di transazioni di 390 milioni di pagamenti elettronici e 66 milioni di prelievi. L'uso del contactless è in continua crescita, con una quota del 73,1% nelle operazioni PagoBANCOMAT, mentre i prelievi dagli sportelli automatici sono in calo (-5%). Le carte di debito restano il metodo di pagamento più diffuso in Italia, con un transato annuo di 250 miliardi di euro, pari al 58% del totale delle spese con carta. L’aggiornamento delle tariffe, come detto, segue l’ingresso del Fondo Strategico Italiano (FSI) nel capitale della società, che con una quota del 44% è diventato il principale azionista, superando Intesa Sanpaolo e Unicredit. Questo evento ha portato a un cambio di strategia industriale, trasformando Bancomat da semplice fornitore di servizi per le banche azioniste a un'impresa orientata al mercato. 

Grazie alla nuova struttura societaria, Bancomat potrà incrementare gli investimenti in innovazione ed espandere la sua presenza a livello internazionale. Attualmente, il circuito gestisce 29,1 milioni di carte e ha registrato nel 2023 ricavi per 52,5 milioni di euro, con 390 milioni di pagamenti effettuati (l’80% dei quali in modalità contactless) e 66 milioni di prelievi. 

 

Un cambiamento anche nell'immagine di Bancomat

Oltre alla revisione tariffaria, il 1° luglio 2025 segnerà un cambiamento estetico evidente: il logo Pagobancomat scomparirà dalle nuove carte. Questa scelta riflette l’intenzione della società di rinnovare la propria identità, consolidando il marchio Bancomat come unica denominazione. Le commissioni Bancomat 2025 rappresentano una svolta nel sistema dei pagamenti elettronici in Italia. Se da un lato i piccoli pagamenti beneficeranno di commissioni ridotte, dall’altro gli acquisti più grandi saranno soggetti a un aumento delle commissioni. La riorganizzazione della società e l’integrazione di nuovi servizi digitali dimostrano un orientamento verso l’innovazione e l’espansione internazionale. Tuttavia, resta da vedere come consumatori ed esercenti reagiranno a questi cambiamenti e se gli aumenti delle tariffe influenzeranno le loro abitudini di spesa e pagamento. 

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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