Prima di addentrarci nelle novità 2024, facciamo il punto su cos’è l’IMU. Si tratta dell'Imposta Municipale Unica (IMU), cioè una tassa locale che viene applicata ai proprietari di immobili, sia residenziali che commerciali. Introdotta nel 2012 con la abolizione dell'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili), unisce in un'unica imposta la tassa sulla proprietà immobiliare e quella sui servizi indivisibili erogati dai comuni. L'IMU viene calcolata in base al valore catastale dell'immobile e alle aliquote stabilite dai comuni.
Dal 2012, l’IMU viene pagata in due rate che hanno scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre e si riferisce a tutti coloro che possiedono immobili, terreni e aree fabbricabili. Vengono escluse dal pagamento IMU le seconde abitazioni, le abitazioni principali non di lusso e diverse altre categorie di beni.
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Come avviene il calcolo dell’IMU?
Se la TARI ha il fine di sostenere i costi per la raccolta differenziata, il gettito IMU verrà speso in base alle esigenze comunali, motivo per cui ogni comune potrà aumentare o diminuire le aliquote fissate per legge, al calcolo del tributo. Su quest’ultimo punto risiede la novità più importante del 2024.
Con la Legge n. 213/2023 cioè la Legge di bilancio 2024, sono state introdotte diverse novità riguardanti proprio l’IMU. Queste, sono state introdotte con due interpretazioni autentiche di due norme: una riguardante l’esenzione IMU e una sulla proroga del termine per la pubblicazione delle aliquote IMU 2023.
Esistono, dunque, dei nuovi parametri per il calcolo dell’IMU. Le modifiche sono state votate entro dicembre 2023 al Consiglio comunale di ogni comune italiano, il quale avrà redatto un prospetto contenente le nuove aliquote comunali basate proprio su questi nuovi parametri. Il prospetto dovrà essere presentato entro il 14 ottobre 2024 al Ministero delle Finanze e il 28 ottobre si procederà alla pubblicazione di tutte le “nuove” aliquote.
I comuni che non sono riusciti ad essere tempestivi entro dicembre 2023, vedranno l’applicazione delle vecchie aliquote. È per questo che il cambiamento vero e proprio avverrà a partire dal 2025.
Sono, infatti, già disponibili le nuove linee guida per l’elaborazione e la trasmissione del prospetto delle aliquote IMU. Sulla base di queste nuove direttive, quindi, tutti i comuni saranno obbligati a utilizzare il portale informatico del federalismo fiscale per modificare le aliquote e trasmetterle al Ministero. Inoltre, dovrà esserci il pulsante recante la nuova applicazione “Gestione IMU” per definire le aliquote e approvare il prospetto da trasmettere. Il portale si potrà utilizzare già dal 2024, in via sperimentale, ma avrà valore legale a cominciare dal 2025.
Ciò significa che per l’anno in corso, i comuni continuano a trasmettere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU secondo le modalità sinora utilizzate e previste dall’art. 13, commi 15 e 15-bis, del D.L. n. 201 del 2011, convertito dalla legge n. 214 del 2011. Perciò non vige l’obbligo di diversificare le aliquote dell’IMU utilizzando le fattispecie individuate nel decreto del 7 luglio 2023 e, in mancanza di una delibera approvata e pubblicata nei termini di legge, si applicano, ai sensi dell’art. 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006, le aliquote vigenti nell’anno di imposta 2023.
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Le agevolazioni e il bonus 2024
Oltre alle nuove aliquote in vigore dal prossimo anno, a partire dal 2024 sono previste agevolazioni, riduzioni, esenzioni e sgravi.
- Una prima agevolazione riguarda gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti diretti: in questo caso l’aliquota IMU, anche per quest’anno, è ridotta del 50%, tranne per le categorie di immobili A/1, A/8, A/9 cioè gli immobili di lusso.
- È ridotta sempre del 50% l’IMU relativa a fabbricati dichiarati di interesse storico o artistico e fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati.
- Risultano esenti da IMU tutti quegli immobili posseduti, dallo Stato, dai Comuni, dalle Regioni, dalle province, dalle comunità montane, dai consorzi tra questi enti citati, dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale e dagli enti pubblici e privati che svolgono attività non commerciali e in particolare attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, attività di religione o di culto utilizzati dai soggetti di cui alla lettera i) del comma 1 dell’articolo 7 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. Sono esenti anche gli immobili con destinazione di uso culturale, catastati da E/1 a E/9. Sono esenti da IMU tutti gli immobili che hanno destinazione esclusivamente di culto, che sono di proprietà della Santa Sede e che appartengono a Stati esteri o comunità internazionali, oltre ai fabbricati rurali, collabenti, con finalità sociali.
- È prevista, inoltre, riduzione del 25% per tutti gli immobili concessi in locazione a canone concordato.
- Dall’anno d’imposta 2022 e quindi anche nel 2024, le imprese e i lavoratori autonomi possono detrarre al 100% l’IMU pagata per gli immobili strumentali, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023.
Come ottenere il bonus IMU 2024?
Il bonus IMU non è automatico, ma è necessario esibire al Comune, secondo il regolamento dell’Ente locale, tutti i documenti dell’immobile. In base a quello che emerge è possibile ottenere lo sconto o l’esenzione. L’Ente comunale, secondo il suo regolamento, emetterà l’importo stabilito secondo l’aliquota da pagare o la relativa esenzione.