La comunicazione in sanità è un aspetto cruciale che influisce sulla reputazione delle organizzazioni sanitarie e delle società scientifiche, sulla qualità delle relazioni con i pazienti e sulla collaborazione con le istituzioni.
Nicola Draoli, Consigliere Nazionale della Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) nella video-intervista, illustra i principali aspetti di cui deve tener conto la comunicazione istituzionale di una società scientifica per rafforzare la fiducia dei potenziali pazienti e degli altri professionisti. Una strategia efficace richiede un approccio integrato che unisca trasparenza, autorevolezza e credibilità scientifica. Inoltre, per equilibrare la comunicazione tecnica rivolta ai colleghi con un linguaggio comprensibile al pubblico generale è fondamentale distinguere i livelli comunicativi differenziando i messaggi senza sacrificare l'accuratezza delle informazioni. L’aggiornamento continuo, in questo settore, non è solo un obbligo professionale, ma anche una leva strategica per rafforzare la comunicazione. Investire nella formazione significa investire nella credibilità e nel successo a lungo termine della società scientifica.
In che modo deve essere gestita la comunicazione istituzionale per rafforzare la fiducia dei potenziali pazienti nei confronti di una società scientifica?
“Sicuramente è importante acquisire una certa autorevolezza. Lo si fa, intanto, compiendo un'azione di debunking, su cui non ci si concentra abbastanza. Il mondo della rete, infatti, è pieno di fake news e un'associazione scientifica si occupa, invece, di fornire soprattutto ai cittadini, indicazioni chiare, comprensibili, rassicuranti e che hanno anche lo scopo di andare ad eliminare tutta una serie di falsi miti e convinzioni errate che si trovano spesso sul web e sulle piattaforme social”.
Come si può equilibrare la comunicazione tecnica rivolta ai colleghi con un linguaggio accessibile e comprensibile anche per i pazienti e il pubblico?
“Questo è chiaramente una sfida molto importante. Semplicemente, a volte è necessario distinguere i due livelli comunicativi. Bisogna sempre tenere presente che cosa stiamo comunicando e dove stiamo comunicando. Quindi, una comunicazione esterna che utilizza i media tradizionali, ovviamente se si rivolge a dei professionisti avrà dei media di carattere scientifico divulgativo, quindi dei quotidiani e delle riviste di settore. Se invece deve rivolgersi ai cittadini andrà su altre piattaforme. Quando invece si parla di piattaforme social, è utile anche differenziare da un punto di vista grafico e da un punto di vista di immagine coordinata le due dimensioni. Esistono ad esempio alcuni siti web di alcune associazioni scientifiche che hanno addirittura google traslate. Un po’ come succede dall'italiano all'inglese la comunicazione per il cittadino e la comunicazione per i professionisti dello stesso articolo cambia su alcune parole, su alcune tematiche. È bene, però, sottolineare che, indipendentemente dal linguaggio usato e dal fatto che stiamo parlando a cittadini o a professionisti, non bisogna rinunciare all'autorevolezza dell'associazione. Bisogna sempre citare la bibliografia, la fonte, la data, la revisione di un determinato contenuto. Parlare alla popolazione e alla cittadinanza non significa rinunciare alla propria componente metodologica che appartiene alla scienza medica e sanitaria in generale”.
Quali sono le sfide principali nella comunicazione istituzionale di una società scientifica e come si possono superare per mantenere una comunicazione efficace e trasparente?
“Comunicare oggi è estremamente complesso perché si ha l'illusione o la percezione che siano tutti comunicatori e si ha l'illusione che ognuno di noi possa fare comunicazione e in realtà la fa. E ognuno di noi come singolo, come professionista, come associato e in qualsiasi veste, oggi ha in mano un potere che è potenzialmente illimitato e anche molto esteso difare comunicazione. Un'associazione che mira ad essere un punto di riferimento autorevole deve, in qualche modo, differenziarsi rispetto al tentativo di comunicare “un po’ fai da te” spontaneo e innato che ognuno di noi può avere. Per rivolgersi a dei professionisti del settore dovrebbe fare una formazione interna anche ai proprio associati o al proprio delegato. Deve stare molto attenta ai toni che usa, alla capacità con cui modera e con cui si pone. Soprattutto perché oggi, in un mondo in cui le parole sono molto veloci, spesso molto violente, spesso molto grezze e rozze nella comunicazione sui social, una associazione scientifica che invece usa una certa terminologia, un certo modo di approcciarsi può fare una differenza che sicuramente viene ben percepita”.
Che ruolo gioca l'aggiornamento continuo in questo settore?
“L'aggiornamento continuo è fondamentale perché la condizione ottimale è quella di avere dei professionisti in ambito giornalistico, dei social media manager. L’ aggiornamento continuo affinché vi sia la capacità di utilizzare strumenti, parole, linguaggi per conoscere in maniera più approfondita i vari strumenti comunicativi e le varie piattaforme è utile e indispensabile anche se non esaurisce la necessità di affidarsi a dei professionisti della comunicazione esterni”.