ECM 2025: l'ultimo anno del triennio tra obblighi, bonus e rischi assicurativi per i sanitari

Nel 2025 si chiude il triennio ECM 2023-2025: i sanitari devono completare almeno il 70% dei crediti formativi per evitare la perdita della copertura assicurativa e sanzioni disciplinari ed economiche. Scopri obblighi e bonus disponibili.

Sommario

  1. Il percorso ECM: uno sguardo al 2025
  2. Trienni formativi: obblighi, scadenze e spostamento crediti
  3. Tematiche di interesse nazionale e bonus crediti: un'opportunità da cogliere
  4. Sanzioni e conseguenze assicurative
  5. Sanzioni e multe per il mancato adempimento ECM

L’obbligo formativo ECM (Educazione Continua in Medicina) per medici e professionisti sanitari è un requisito previsto dalla normativa italiana per garantire il miglioramento e il costante aggiornamento delle competenze tecniche e scientifiche necessarie a svolgere la propria attività professionale. È un obbligo deontologico per tutti i professionisti sanitari, iscritti a un ordine, collegio o associazione professionale sanitaria, stabilito dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC).

Il percorso ECM: uno sguardo al 2025

Il 2023-2025 rappresenta un triennio fondamentale per i professionisti sanitari italiani, impegnati nel completamento del proprio obbligo formativo attraverso l’Educazione Continua in Medicina (ECM). Con il secondo anno ormai agli sgoccioli, si prospetta un 2025 cruciale per chiudere il ciclo formativo e assicurarsi il rispetto dei requisiti richiesti.
Nel 2025 i professionisti sanitari dovranno affrontare l'ultimo anno del triennio ECM, un periodo decisivo per recuperare eventuali crediti mancanti. L’obiettivo è raggiungere il fabbisogno formativo triennale stabilito, ossia i 150 crediti (salvo esoneri, esenzioni e altre riduzioni) da conseguire entro l’ultimo giorno dell’anno di scadenza. Si tratta di un requisito obbligatorio per esercitare la professione in conformità con le normative vigenti.

Trienni formativi: obblighi, scadenze e spostamento crediti

È importante considerare alcuni requisiti fondamentali:

  • almeno il 40%(60 crediti ECM) devono essere acquisiti in qualità di discente di formazione accreditata. In questo caso è il Provider ECM che trasmette il report, secondo quanto stabilito, al COGEAPS entro 90 giorni dal termine dell’evento. 
  • Massimo il 60%(90 crediti ECM) può essere maturato tramite: tutoraggio individuale, docenze in eventi ECM, pubblicazioni scientifiche, crediti esteri, sperimentazioni cliniche, autoformazione (max 20%). In quest’ultimo caso il professionista deve comunicare la formazione individuale svolta inserendo direttamente i dati sul portale Co.Ge.A.P.S. 

Cos’è lo spostamento crediti?

La procedura di spostamento crediti consiste nel trasportare i crediti ECM acquisiti tramite corsi ECM dal triennio in cui sono stati effettuati ad un altro precedente in cui non si è raggiunto l'obbligo formativo. È permessa solo al professionista che non sia certificabile nel triennio precedente a quello in corso e che abbia dunque bisogno di trasferire dei crediti formativi per recuperare la mancanza. Si tratta di un procedimento che il singolo professionista può svolgere in modo autonomo sulla piattaforma COGEAPS senza dover comunicare nulla al proprio Ordine di appartenenza o all’ente stesso.

L’ultima delibera 6/24 e le novità 

Con l’ultima delibera 6/24, la Commissione ECM ha cambiato il termine per lo spostamento crediti al triennio 2020-2022 sul sito CoGeAPS. Nel testo si legge: “L’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 è consentita fino al 31 dicembre 2023, per tutti i professionisti che hanno conseguito i crediti entro tale data. Lo spostamento dei crediti è consentito fino al 31 dicembre 2025”. Inoltre, la delibera ha chiarito che i crediti utili per lo spostamento sono tutti quelli accumulati entro il 31 dicembre 2023, compresi quelli di corsi che hanno come “data di fine evento” il 2024. L’importante è che siano stati accumulati entro il 2023, che resta il termine ultimo per i crediti del triennio 20-22. 

Tematiche di interesse nazionale e bonus crediti: un'opportunità da cogliere

Tra le iniziative del triennio, spiccano i corsi ECM relativi alle tematiche nazionali, che rappresentano una risorsa importante per aggiornarsi su argomenti di rilevanza collettiva ed un’opportunità per i professionisti di accumulare crediti extra.

Le tematiche di interesse nazionale per il triennio ECM 2023-2025, stabilite dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), includono argomenti di rilevante importanza per il sistema sanitario. Tra queste, figurano:

  1. Health Technology Assessment (HTA): fondamentale per valutare tecnologie sanitarie, garantendo efficienza e sostenibilità.
  2. Radioprotezione: cruciale per la sicurezza dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, dei pazienti e dell'ambiente.
  3. Fentanyl e nuove droghe: affronta l’abuso di sostanze psicoattive e le emergenze sanitarie legate a queste problematiche.
  4. Prevenzione e gestione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA): rilevante per migliorare la qualità delle cure e ridurre le complicanze.
  5. Antimicrobico-resistenza (AMR): tema centrale nella lotta contro l’uso inappropriato di antibiotici e la diffusione di batteri resistenti.
  6. Gestione delle emergenze e dei disastri: per preparare i sanitari a rispondere con efficacia a eventi critici e calamità.
  7. Sanità digitale: per promuovere competenze nell’uso di tecnologie innovative e telemedicina.

Queste tematiche sono considerate prioritarie per migliorare le competenze dei professionisti, allineandole alle sfide attuali del SSN. La delibera, inoltre, riconosce un incentivo di 0,3 crediti ECM aggiuntivi per ogni ora formativa correlata sui temi identificati come prioritari. Una spinta in più per i professionisti sanitari per completare più velocemente l'obbligo formativo.

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Sanzioni e conseguenze assicurative

La situazione assicurativa dei professionisti sanitari potrebbe essere compromessa da una situazione formativa ECM non in regola.

Il triennio ECM 2023-2025, infatti, è il primo in cui la formazione continua è collegata alla copertura assicurativa. Il decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco stabilisce che se il professionista sanitario non sarà in regola con almeno il 70% del fabbisogno triennale di crediti ECM, potrà vedersi negata la copertura assicurativa, rimanendone scoperto in caso di contenzioso medico-legale.I sanitari che non avranno raggiunto il 70% del fabbisogno triennale di crediti ECM, dunque, oltre a mettere a rischio l’idoneità professionale, potrebbe perdere la copertura assicurativa obbligatoria. Questo significa che, in caso di contenzioso legale o errore professionale, il professionista rischierebbe di non essere coperto dalla polizza assicurativa.

Sanzioni e multe per il mancato adempimento ECM

Il mancato rispetto dell’obbligo formativo ECM può comportare sanzioni disciplinari da parte degli ordini professionali di appartenenza, fino alla sospensione dall’albo. In aggiunta, per chi esercita senza aver adempiuto agli obblighi formativi, sono previste multe amministrative e un rischio maggiore di incorrere in azioni legali per mancanza di aggiornamento professionale.

Il 2025, dunque, non rappresenta solo la chiusura di un ciclo ECM, ma un’opportunità per garantire la qualità delle cure ai pazienti. Raggiungere gli obiettivi formativi è un obbligo deontologico, legale e un dovere etico che rafforza la fiducia nella figura del professionista sanitario e la sicurezza nel sistema sanitario nel suo complesso.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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