Con l’entrata in vigore del Codice dell’amministrazione digitale (gennaio 2006), attraverso il Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, il valore probatorio del documento informatico ha subito una ulteriore modifica, difatti con il comma 2 dell’articolo 21, come modificato dal D.Lgs. 4 aprile 2006, n. 159, è stabilito che “Il documento informatico, sottoscritto con firma digitale o con un altro tipo di firma elettronica qualificata, ha l’efficacia prevista dall’articolo 2702 del codice civile. L’utilizzo del dispositivo di firma si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia prova contraria“.
Cos’è la firma digitale e chi può usarla
La firma digitale è un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici.
La firma digitale costituisce uno dei cardini del processo di e-government. Possono dotarsi di firma digitale tutte le persone fisiche: cittadini, amministratori e dipendenti di società e pubbliche amministrazioni.
I certificatori
I Certificatori accreditati conformi alla Direttiva europea 1999/93/CE forniscono i servizi di certificazione inerenti alla firma digitale e possono rilasciare certificati di autenticazione per conto delle pubbliche amministrazioni che rilasciano smart card o Business Key conformi alla Carta nazionale dei Servizi (CNS).
Come si usa la firma digitale nel settore sanitario
La firma digitale è quindi uno strumento essenziale per dare validità legale ai documenti digitali.
Nel settore sanitario, trova principale applicazione nella sottoscrizione dei referti, delle prescrizioni mediche o di altri documenti sanitari che sono consegnati ai pazienti in formato digitale o inviate al sistema di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Il paziente ha modo di verificare la regolarità e l’efficacia della firma apposta, mediante uno dei sistemi di verifica disponibili online. I documenti sottoscritti, in strutture sanitarie come i poliambulatori, sono generati in formato PDF, acquisiscono valore legale e non possono essere più rettificati, se non cancellati, riformulati e ri-firmati.
Cerchi una consulenza legale sempre a disposizione? Scegli Consulcesi Club
L’evoluzione delle tecnologie e la pandemia Covid-19 hanno cambiato radicalmente le abitudini e le aspettative degli utenti italiani che ora pretendono una relazione semplice e digitale. Questa rivoluzione culturale sta producendo come effetto l’utilizzo di strumenti digitali innovativi, come le firme elettroniche e la conservazione digitale, anche in settori dove fino a poco tempo fa la carta la faceva da regina.
La digitalizzazione nella sanità italiana
Nel Report “Outlook Salute Italia – Prospettive e sostenibilità del sistema sanitario” di Deloitte, è posta attenzione sul rilevante aumento del livello di digitalizzazione nel settore sanitario in Italia: dalle comunicazioni con i medici via chat, e-mail o app, alla firma elettronica dei documenti, alle prenotazioni online fino ai servizi di telemedicina.
Nello stesso modo aumenta la percezione degli utenti su temi quali la sicurezza e la protezione dei dati personali nell’impiego di servizi e applicazioni digitali, aspetto fondamentale nei processi di trasformazione digitale del settore medicale e della cura delle persone.
Il settore medicale è uno di quelli in cui il rapporto tra la struttura o lo studio sanitario e l’assistito sta diventando sempre più digitale, con utilizzo di processi documenti e software che consentono l’applicazione di soluzioni di sottoscrizione elettronica per digitalizzare i moduli di raccolta e consensi privacy, i consensi medici informati, le anamnesi, i preventivi, etc. Oggi i pazienti sono quindi orientati sempre più verso strutture sanitarie con forte propensione alla digitalizzazione dei servizi offerti.
Ormai da tanti anni tutti i documenti sanitari di una qualsiasi struttura medicale possono essere gestiti come documenti informatici in tutto il loro ciclo di vita, nel rispetto delle disposizioni normative applicabili ed in particolare del Regolamento (UE) in materia di protezione dei dati personali n. 679/2016 cosiddetto GDPR.
I tipi di firma digitale per studi medici e strutture sanitarie
In ambito medicale vengono adottate applicazioni software di firma elettronica avanzata o qualificata che, integrate al gestionale dell’organizzazione sanitaria, mediante un processo semplice, sicuro ed intuitivo assicurano la sottoscrizione elettronica dei documenti in formato pdf/a dei pazienti, con la garanzia della validità giuridica e dell’efficacia probatoria secondo la normativa vigente.
L’inquadramento giuridico-probatorio dei documenti informatici sottoscritti è disciplinato dall’art. 20 comma 1-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Nella gestione digitale dei documenti di una struttura sanitaria o di uno studio professionale medico con i propri pazienti è opportuno adottare soluzioni di firma elettronica avanzata (FEA) o qualificata (FEQ) in quanto con tali tipologie di sottoscrizioni il documento informatico soddisfa il requisito della forma scritta e ha la piena efficacia prevista dall’art. 2702 del Codice civile (fa piena prova, fino a querela di falso).
Ad oggi sempre più studi medici e organizzazioni sanitarie stanno avviando progetti di dematerializzazione e di semplificazione dei processi di relazione con i propri pazienti e fornitori mediante l’adozione di soluzioni di firma elettronica avanzata, sia nella modalità remota che in presenza.
Cos’è la FEA
La FEA è una tipologia di firma elettronica facile da usare e solida dal punto di vista giuridico e probatorio. La FEA può essere utilizzata per far sottoscrivere ai pazienti i consensi medici informati, modalità di raccolta digitale del consenso informato già prevista dalla legge 219/17 ma poi formalizzata come processo operativo consolidato con le Linee Guida dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) per la dematerializzazione del Consenso Informato adottate con la Circolare AGID n. 1 del 24 gennaio 2018. Con la medesima soluzione di firma elettronica avanzata, i pazienti possono sottoscrivere anche i consensi privacy, le anamnesi e le autorizzazioni per le certificazioni/vaccinazioni, etc.
Con le soluzioni di FEA remota è possibile facilitare le cure e le relazioni anche a distanza (telemedicina), potendo raccogliere l’accettazione volontaria, da parte di un paziente, del percorso diagnostico/terapeutico che gli viene proposto da un medico (consenso informato) e il suo consenso al trattamento dei dati mediante la soluzione di FEA remota.
Cos’è la FEQ
La firma elettronica qualificata (FEQ), nota in Italia come firma digitale, è richiesta dalla normativa settoriale sanitaria per la sottoscrizione dei referti medici da parte del medico refertante, per la sottoscrizione delle prescrizioni mediche o di altri documenti sanitari che sono consegnati ai pazienti in formato digitale o inviati telematicamente ai sistemi nazionali, come ad esempio il sistema Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Le applicazioni software per firme elettroniche
Le applicazioni software per le firme elettroniche qualificate oggi sono sempre più performanti, in quanto sono automatiche e remotizzate in conformità alla normativa vigente, garantendo alla struttura sanitaria ottimizzazione, sicurezza, custodia e controllo esclusivo da parte del firmatario sul dispositivo di firma e assicurando ai documenti informatici sottoscritti pieno valore giuridico.
La conservazione digitale a norma di tutti i documenti informatici sottoscritti in un servizio di conservazione certificato e specializzato garantisce il mantenimento di tutti questi requisiti di validità giuridica e probatoria per tutto il periodo di conservazione previsto dalla legge, assicura l’apposizione di una data certa opponibile a terzi e garantisce in qualsiasi momento e da ogni dove l’esibizione legislativa da parte degli utenti autorizzati.