Infermieristica, presto tre nuove specializzazioni: alla scoperta del futuro della professione

Ecco le tre aree di specializzazione previste in infermieristica: di famiglia e di comunità, pediatrica e di area critica. Il Consigliere della FNOPI, Carmelo Gagliano: “Grazie al conseguimento di una laurea magistrale l’infermiere potrà procedere alla prescrizione di ausili e presidi, contribuendo al miglioramento dell’assistenza territoriale e domiciliare”

Sommario

  1. Nuovi bisogni di salute e professionali
  2. Le tre specializzazioni
  3. Sempre più vicini ai bisogni del paziente

“Condividiamo l’esigenza evidenziata dalla FNOPI di una revisione del percorso di laurea magistrale in infermieristica per qualificare ulteriormente il processo formativo degli infermieri, tanto che abbiamo trasmesso al MUR, per i seguiti di competenza, il documento proposto dalla Federazione, che prevede l’istituzione di percorsi di lauree magistrali in scienze infermieristiche a indirizzo specialistico, quale risposta ai bisogni emergenti dei servizi del Servizio sanitario nazionale”.

È con queste parole che, nel suo intervento al Consiglio nazionale FNOPI, del 12 ottobre scorso, il ministro della Salute, Orazio Schillaciha annunciato le lauree specialistiche infermieristiche.

Il documento a cui fa riferimento il ministro ha origine dai lavori del “Tavolo tecnico interministeriale per la definizione dei nuovi percorsi formativi universitari per la professione di infermiere”, composto da rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero dell’Università e Ricerca, della FNOPI, del CUN, dell’ANVUR e della Conferenza permanente delle lauree delle professioni sanitarie.

Nuovi bisogni di salute e professionali

La necessità emersa dal Tavolo tecnico è duplice: da un lato istituire lauree magistrali ad indirizzo specialistico per rispondere ai bisogni emergenti dei servizi del Sistema Sanitario Nazionale e di sviluppo professionale individuato dalla FNOPI, dall’altro quella di esplicitare l’indirizzo specialistico acquisito dagli infermieri per consentire alle strutture del SSN di assumere personale con competenze specialistiche, creando le condizioni per gli opportuni inquadramenti contrattuali. I tre indirizzi a cui si darà priorità sono infermieristica di: famiglia e di comunità, pediatrica e di area critica.

Le tre specializzazioni

La specializzazione in infermieristica in cure primarie di famiglia e comunità risponde al DM 77/2022, per dare pieno sostegno e sviluppo alle cure territoriali. Quella in cure neonatali e pediatriche alla graduale soppressione dell’attuale corso di laurea in Infermieristica Pediatrica”, per assicurare una formazione infermieristica generalista. La specializzazione infermieristica in cure intensive di emergenza, infine, risponde al fabbisogno di professionalità dell’area critica e di emergenza urgenza, anche in attuazione al documento “Sviluppo organizzativo e gestionale dell’area critica e percorso diagnostico terapeutico assistenziale nel SSN” a cura del Consiglio Superiore di Sanità. Affinché questi corsi specialistici possano diventare pienamente operativi è necessario modificare la legge n. 43/2006.

Sempre più vicini ai bisogni del paziente

“Lo sviluppo delle lauree magistrali ad indirizzo clinico-assistenziale è un percorso che fa seguito alla laurea triennale – spiega Carmelo Gagliano, Consigliere nazionale della FNOPI, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Infermieristica -. Queste specializzazioni permetteranno all’infermiere di acquisire delle competenze che gli consentiranno di proseguire l’attività diagnostica primaria ad opera del medico, che identifica il problema del paziente e procede alla prescrizione terapeutica del caso. Grazie al conseguimento di una laurea magistrale l’infermiere potrà, in altre parole, procedere alla prescrizione di ausili e presidi rispondendo alle esigenze delle persone, soprattuttodi coloro che sono affetti da condizioni croniche come diabete, lesioni cutanee, stomie. L’infermiere, così formato, potrà fare in modo che il paziente non debba più recarsi nei vari servizi per avere ciò che gli occorrema, ad esempio, potrà ottenerlo attraverso l’intervento dell’infermiere specializzato in cure primarie di famiglia e comunità, direttamente sul territorio o anche a casa propria”, conclude Gagliano.

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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