Inquinamento e patologie respiratorie, il contributo riabilitativo del fisioterapista respiratorio

Con l’incremento dell’inquinamento aumentano pure le persone affette da patologie respiratorie. In un’intervista, il dottore Salvatore Caiffa, Fisioterapista Respiratorio spiega come si possa lavorare sia con i bambini che con gli adulti.

Sommario

  1. L'inquinamento atmosferico può amplificare la risposta allergica
  2. Cosa accade ai bambini esposti all’inquinamento atmosferico
  3. Le indicazioni della fisioterapia respiratoria

L'inquinamento atmosferico è rappresentato da particolato e sostanze chimiche dannose, come polveri sottili, ozono, anidride solforosa e anidride carbonica, che contribuiscono alla patogenesi di numerose malattie respiratorie croniche, tra cui asma e BPCO. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità,le patologie croniche più diffuse nella popolazione mondiale sono quelle respiratorie, tra queste la BPCO è attualmente al posto come causa di morte (5% di tutti i decessi). La loro fisiopatologia è complessa e coinvolge diversi meccanismi immunologici e infiammatori, tra cui l'attivazione di cellule immunitarie come mastociti, linfociti T e la produzione di IgE

Questo processo, che si sovrappone a un danno strutturale del parenchima polmonare, contribuisce alla progressione delle malattie respiratorie croniche, con un impatto diretto sulla qualità della vita e sulle funzioni respiratorie.Il fisioterapista è una figura centrale per la gestione di queste patologie, dai bambini agli adulti, può lavorare sugli aspetti funzionali della respirazione, evitando il ricorso a terapie più impattanti”, spiegaSalvatore Caiffa, Fisioterapista Respiratorio presso l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

L'inquinamento atmosferico può amplificare la risposta allergica

Le IgE, anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta a stimoli allergenici, sono coinvolte in diverse patologie respiratorie, come l'asma bronchiale. Quando il sistema immunitario è sensibilizzato a determinati allergeni (polline, polvere, muffe, ecc.), le IgE si legano a questi allergeni e attivano i mastociti, cellule immunitarie presenti nelle mucose respiratorie.Studi recenti – continua il Fisioterapista Respiratorio - hanno dimostrato che l'inquinamento atmosferico può amplificare la risposta allergica, aumentando la sintesi di IgE e la degranulazione dei mastociti. Questo processo porta al rilascio di mediatori infiammatori, come istamina, citochine e prostaglandine, che provocano vasodilatazione, aumento della permeabilità vascolare e, in ultima analisi, edema e broncocostrizione. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei bambini, i cui sistemi immunitari sono ancora in fase di sviluppo e, pertanto, più suscettibili agli effetti degli inquinanti. Non a caso – continua il dottorCaiffa- sono aumentate le visite pediatriche e gli accessi ai pronto soccorso per malattie respiratorie nei bambini, come documentato dalla cronaca di questi giorni”.

Cosa accade ai bambini esposti all’inquinamento atmosferico

L'esposizione a lungo termine a particelle inquinanti e gas nocivi porta ad una serie di alterazioni strutturali che possono compromettere la funzione respiratoria, portare alla distruzione delle cellule epiteliali e all'aumento della produzione di muco, fattori che contribuiscono all'ostruzione delle vie respiratorie.Nei bambini, l'esposizione precoce a inquinanti ambientali può interferire con un normale sviluppo polmonare, compromettendo la crescita e il rimodellamento delle vie aeree. “La fisioterapia respiratoria gioca un ruolo educazionale fondamentale nella gestione delle patologie respiratorie croniche, sia nei bambini che negli adulti, per migliorare la qualità della vita, lavorare sui vari aspetti della funzione respiratoria e limitare le riacutizzazioni ed il conseguente ricorso alla terapia antibiotica”, evidenza il professionista sanitario.

Le indicazioni della fisioterapia respiratoria

Le principali indicazioni della fisioterapia respiratoria includono:

  • il corretto addestramento alla terapia aerosolica, per ottimizzare l’efficacia della terapia stessa e monitorare l’aderenza al trattamento;
  • ricondizionamento all’esercizio fisico, riallenamento allo sforzo quando possibile, cercando di proporre dei programmi su misurache incontrino le potenzialità ma anche le preferenze dei nostri pazienti;
  • una corretta igiene bronchiale, che preveda l'addestramento ai lavaggi nasali e all’utilizzo di device respiratori, molto importanti soprattutto nei periodi di riacutizzazione della malattia: la fisioterapia aiuta a rimuovere le secrezioni dalle vie aeree, riducendo il rischio di infezioni polmonari. Questo è particolarmente utile nei pazienti con BPCO e asma, che spesso sperimentano un accumulo di muco nelle vie aeree. 

L’inquinamento ambientale gioca un ruolo determinante nell'insorgenza e nel peggioramento delle patologie respiratorie croniche, sia nei bambini che negli adulti: in questo contesto, la fisioterapia respiratoria offre un miglioramento significativo nel controllo dei sintomi, consentendo ai pazienti di avere una buona qualità della vita, conclude il dottore Salvatore Caiffa.

 

Di: Isabella Faggiano, giornalista professionista

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