Stop the bleed: come gestire un’emorragia e suturare una ferita? Tecniche e passaggi obbligati

Riconoscere e gestire tempestivamente un’emorragia massiva è fondamentale per contrastare il rischio di morte rapida. Così come saper suturare efficacemente una ferita. Scopri tutto su tecniche e passaggi obbligati nel video clip formazione di Consulcesi club

Sommario

  1. L’emorragia massiva, un rischio sottovalutato. Cosa fare per ridurre il pericolo di morte
  2. Stop The Bleed: il video clip formazione su come riconoscere e bloccare un’emorragia
  3. Come intervenire efficacemente per gestire emorragie e suturare ferite: il corso ECM

L'emorragia massiva è la principale causa di morte evitabile in caso di trauma. Se non è trattata efficacemente e nel modo giusto, infatti, in pochi minuti può causare il decesso per dissanguamento. È fondamentale che i professionisti sanitari siano formati adeguatamente sull’argomento e sappiano come intervenire prontamente.

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L’emorragia massiva, un rischio sottovalutato. Cosa fare per ridurre il pericolo di morte

Un’emorragia massiva pone in un rischio imminente di vita. A fare la differenza tra la vita e la morte è la rapidità e la correttezza del trattamento.

Al giorno d’oggi, in cui per i sanitari non è raro trovarsi di fronte ad incidenti, aggressioni ed accoltellamenti, controllare se c’è un’emorragia in corso e se il paziente sanguina copiosamente è uno dei primi punti da valutare. Essenziale per poter intervenire immediatamente ed assicurare al paziente chances di sopravvivenza.

Stop The Bleed: il video clip formazione su come riconoscere e bloccare un’emorragia

Il video clip formazione spiega come gestire temporaneamente e tempestivamente una situazione di forte rischio in caso di emorragia massiva. Ecco gli step, le tecniche e i passaggi da seguire:

  • Controllare il corpo del paziente e verificare dove si trova l’emorragia e la fonte di sanguinamento;
  • Cercare, se possibile, di mantenere vigile e calma la persona ferita;
  • Cercare di fermare o ridurre il sanguinamento con garze pulite. Nello specifico, cercare il foro del vaso lacerato mettendo il dito all’interno della ferita.
  • Con l’altra mano provare a creare un nodino con la garza, possibilmente con un agente accelerante dell’emostasi, e continuando a fare pressione sostituire man mano il nostro dito inserendo altra garza. In questo modo, si creerà una barriera meccanica grazie alla garza che preme sul vaso e una barriera chimica grazie all’agente accelerante dell’emostasi che si trova sulla garza stessa.
  • Attenzione a non rimuovere mai la pressione: deve essere energica, forte e costante. Poi, riempire completamente la ferita ed aggiungere altra garza anche dopo averla coperta completamente. Fino a creare uno strato ampio e duro di circa 1-2 cm sopra la ferita.
  • Proseguire con la compressione diretta mantenendo la pressione per almeno 5 minuti in caso di garze emostatiche e 15 minuti in caso di garze non emostatiche. Al termine dei 5 minuti constatare se ci siano o meno sanguinamenti e se sia opportuno sostituire le garze sporche con altre pulite.

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Come intervenire efficacemente per gestire emorragie e suturare ferite: il corso ECM

Il corso da 3.0 crediti ECM “Il controllo delle emorragie: dalle lesioni domestiche alle ferite di guerra abbinato al video clip formazione fornisce gli strumenti per un loro tempestivo riconoscimento e insegna le tecniche corrette per intervenire rapidamente ed efficacemente.

Indaga non solo le basi tecniche e teoriche essenziali per un primo approccio alla gestione di suture chirurgiche semplici ma prepara anche al suo confezionamento in ambiente protetto. Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di riconoscere e gestire un’emorragia massiva - sia venosa che arteriosa - ed intervenire efficacemente con le giuste tecniche per ogni distretto interessato.

Il responsabile scientifico del corso ECM è Daniele Manno. Istruttore di primo soccorso e da anni ufficiale ausiliario nel Corpo Militare della CRI e nei Soccorsi Speciali come eli soccorritore, sommozzatore e SMTS.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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