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Mindfulness per sanitari: un alleato per lavorare meglio e con meno stress

Scopri come la mindfulness aiuta i professionisti sanitari a gestire stress e migliorare concentrazione e benessere sul lavoro.

Sommario

  1. Vivere nel qui e ora: cos'è la Mindfulness?
  2. Benefici della Mindfulness per i sanitari
  3. Burnout dei professionisti sanitari: il punto d’incontro è la Mindfulness
  4. Come integrare la Mindfulness nella routine lavorativa?
  5. La Mindfulness nel lavoro di gruppo

La professione sanitaria è una delle più gratificanti, ma anche stressanti. Medici, infermieri e operatori sanitari sono costantemente esposti ad un forte carico emotivo, compiti urgenti, situazioni ad alta pressione. Tutto questo può portare, nel tempo, ad un esaurimento fisico ed emotivo, conosciuto come burnout.

Per far fronte a questi rischi, un valido aiuto potrebbe arrivare dalla mindfulness, nota per i suoi numerosi benefici e potenziale alleato per i sanitari nel loro lavoro quotidiano. Queste pratiche, infatti, non solo aiutano a ridurre lo stress, ma migliorano anche la concentrazione e il benessere generale.

Vivere nel qui e ora: cos'è la Mindfulness?

Il termine inglese Mindfulness tenta di tradurre la parola “Sati” che, in lingua Pali, ovvero la lingua indiana appartenente alla famiglia indeuropea, significa “consapevolezza e attenzione presente e attiva”. Consapevolezza di cosa? Semplicemente, di quello che c’è qui e ora. Si tratta di un’attenzione consapevole e intenzionale, senza giudizio, finalizzata all’osservazione di ciò che stai facendo in un preciso istante: respirando, pensando, camminando.

Derivante dalle tradizioni contemplative buddhiste, la mindfulness è stata adattata dalla medicina occidentale come una tecnica per migliorare il benessere psicologico, fisico, mentale ed emotivo. Aiuta, infatti, a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri, emozioni e sensazioni corporee, favorendo un approccio più equilibrato e meno reattivo alle difficoltà che incontriamo tutti nella vita di tutti i giorni.

Benefici della Mindfulness per i sanitari

Ascoltare le emozioni che il corpo ci invia attraverso segnali fisici e/o psicologici ci permette di osservarle, accoglierle ed elaborarle prima che accendano malesseri profondi. Per questo, la comunità scientifica sta rivolgendo un’attenzione sempre maggiore alla mindfulness e ai suoi effetti positivi sulla salute fisica e mentale. Integrare tecniche di mindfulness nel contesto sanitario offre numerosi vantaggi per chi lavora a stretto contatto con i pazienti e in ambienti ad alto stress lavoro-correlato. Alcuni dei benefici più rilevanti son:

  • Riduzione di rabbia, ansia, stress e sintomi di burnout. La mindfulness aiuta a ridurre il livello di tensione fisica attraverso la regolazione emotiva e la riduzione della reattività impulsiva agli stimoli stressanti;
  • Miglioramento del benessere psicologico e della concentrazione: la pratica costante aiuta a migliorare l'attenzione e la focalizzazione, qualità fondamentali per chi lavora in situazioni di emergenza complesse in cui bisogna agire rapidamente;
  • Miglioramento del benessere emotivo e fisico: la mindfulness migliora l'autoconsapevolezza, favorendo una gestione sana dei conflitti e delle emozioni. Inoltre, riduce sintomi fisici legati a stress prolungato, come stanchezza, palpitazioni e tachicardia, dolori muscolari e mal di testa, disturbi del sonno e del comportamento alimentare.
  • Aumento della resilienza: l'abilità di rimanere centrati nelle situazioni difficili aumenta la resilienza dei sanitari, migliorando la gestione delle emozioni e il recupero da esperienze traumatiche e stressanti.

Burnout dei professionisti sanitari: il punto d’incontro è la Mindfulness

Il burnout, come è ormai ben noto, è una sindrome derivante da un’esposizione cronica allo stress lavoro-correlato, che porta a:

  • Esaurimento emotivo e distacco dal lavoro: un senso di fatica attanaglia il lavoratore esausto psicologicamente che non riesce più a rapportarsi in modo sano con i colleghi e i pazienti;  
  • Depersonalizzazione, freddezza e disinvestimento emotivo sul lavoro;
  • Percezione di ridotta efficacia professionale.

Gli interventi basati sulla mindfulness hanno mostrato di essere efficaci per la gestione del burnout lavorativo tra gli operatori sanitari. Body scan, consapevolezza del respiro, meditazione camminata, movimenti consapevoli, pasto consapevole, pratica di gentilezza amorevole: sono tutte tecniche mirate che si sono rivelate efficienti per contrastare i sintomi del burnout, in particolare per il miglioramento della gestione dello stress e della consapevolezza emotiva.

L’applicazione della mindfulness aiuta i sanitari a:

  • Riconoscere i segnali precoci di esaurimento e a intervenire prima che il burnout diventi grave;
  • Fornire strumenti pratici per la gestione dello stress quotidiano, riducendo la probabilità di sviluppare una sindrome di burnout e stress da lavoro-correlato;
  • Promuovere l’autocura come pratica quotidiana, migliorando l'equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • Sviluppare un senso di benevolenza verso sé e gli altri (self compassion), che può risultare utile nel processo di cura.

Gli esercizi basati sulla mindfulness sono stati inseriti in diverse linee guida per la gestione del burnout lavorativo, tra cui le linee guida inglesi NICE - National Institute for Health and Care Excellence -. La principale difficoltà nel proporre percorsi di mindfulness negli ospedali e in altri luoghi di cura è riuscire ad inserirli all’interno delle pienissime agende degli operatori che spesso lavorano su turni e nei giorni festivi.

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Come integrare la Mindfulness nella routine lavorativa?

L'integrazione della mindfulness nella routine lavorativa dei professionisti sanitari non è affatto complicata. Ecco alcune semplici tecniche che possono essere facilmente applicate:

  1. Tecniche di respirazione consapevole:
    • Imparare a focalizzarsi sulla propria respirazione può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress in situazioni difficili e nei contesti di primo soccorso ed emergenza. Consiste nell’inspirare profondamente per 4 secondi, trattenere il respiro per altri 4, espirare per 4. Poi, ripetere per alcuni minuti;
  2. Pause Mindful durante la giornata:
    • Integrare brevi momenti di pausa in cui concentrarsi solo sul presente. Può essere un semplice respiro profondo o un momento di osservazione non giudicante dei pensieri. Questi minibreak possono essere usati per recuperare energia e concentrazione durante il turno lavorativo;
  3. Mindfulness nei colloqui con i pazienti:
    • Essere totalmente presenti durante le interazioni con i pazienti, ascoltando attivamente e senza pregiudizi, migliora la qualità della cura. La pratica della mindfulness aiuta a evitare reazioni automatiche o emozioni eccessivamente coinvolgenti, permettendo una risposta più calma e riflessiva.
  4. Tecniche di rilassamento e meditazione:
    • La meditazione mindfulness è un ottimo strumento per ridurre lo stress e mantenere un buon equilibrio emotivo. L’ideale sarebbe dedicare 10-15 minuti al giorno alla pratica.

La Mindfulness nel lavoro di gruppo

La mindfulness non è utile solo a livello individuale: può anche essere applicata in gruppi di lavoro per migliorare la comunicazione e l’efficienza. In un team sanitario, la mindfulness favorisce:

  • La comunicazione empatica e aperta, creando un ambiente di lavoro più armonioso;
  • La gestione delle emozioni collettive in situazioni di alta tensione, migliorando la coesione del gruppo e l’efficacia operativa.

In un ambiente lavorativo ad alta pressione come quello sanitario, le tecniche di mindfulness possono rappresentare una risorsa fondamentale per mantenere la salute mentale ed emotiva. Adottare pratiche consapevoli non solo aiuta i professionisti sanitari a gestire lo stress e a prevenire il burnout, ma favorisce anche un miglior benessere generale, aumentando la qualità delle cure fornite ai pazienti. Integrare la mindfulness nella vita quotidiana degli operatori sanitari può risultare un investimento fondamentale per la loro salute mentale e per l'efficienza operativa nel lungo termine.

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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