Formazione ECM: “Al termine di questo triennio per chi non riesce o non vuole aggiornarsi scatterà una forma di sanzionamento”

La formazione continua in medicina è una parte importante della vita lavorativa del professionista sanitario ma non sempre viene interpretata come tale.

La formazione continua in medicina è una parte importante della vita lavorativa del professionista sanitario ma non sempre viene interpretata come tale. Non solo, le esigenze in termini di salute della popolazione cambiano con il tempo, ma si evolvono anche le tecniche, le strumentazioni e le “best practice” a disposizione del mondo sanitario. Per questo l’aggiornamento professionale non è semplicemente un “consiglio” che tutti gli operatori sanitari dovrebbero seguire, ma un vero e proprio obbligo imposto dalla legge e con tanto di ripercussioni per chi non acquisisce il minimo dei crediti previsti per ogni triennio. Triennio che va concludendosi. Il 31 dicembre prossimo sarà, infatti, l’ultimo giorno a disposizione degli operatori sanitari per mettersi in regola ed evitare così sanzioni e difficoltà nel trovare una copertura assicurativa. 

Mazzacane (Goal): "Chi è rimasto indietro ha ancora tempo per mettersi in regola"

Danilo Renato Mazzacane, Segretario di Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi), si dice ottimista sulla situazione formativa degli operatori sanitari: “Penso che la maggior parte dei medici abbia già accumulato i crediti richiesti o comunque ha il tempo sufficiente per farlo”. Detto questo, però, “le regole vanno rispettate”, a maggior ragione se “l’organismo deputato a stabilire le regole dell’ECM ha già concesso delle deroghe. Sono poi state fatte di recente delle modifiche semplificative riguardante l’autoformazione o il bonus per il periodo dell’emergenza Covid. Abbiamo anche avuto la possibilità di mettere in atto degli strumenti nuovi, come le FAD – spiega Mazzacane –: la federazione, gli organi dei medici, le società scientifiche e altri attori si sono organizzati per realizzare queste FAD che sono di semplice acquisizione. Per cui io penso e spero che ci sia il tempo necessario per mettersi in regola e sicuramente i medici, in maniera responsabile, provvederanno all’aggiornamento professionale. Non soltanto come un obbligo ma come un dovere professionale”. 

Tra le ripercussioni per chi non rispetta l’obbligo, per effetto della legge Gelli, c’è anche l’impossibilità di avere la copertura assicurativa. Oltre alle sanzioni previste dalla normativa, dunque, c’è anche questo rischio per i professionisti sanitari. “La copertura assicurativa – spiega il Segretario di Goal – è fondamentale per i medici in quanto hanno bisogno di lavorare in serenità. Penso che il 70% dei crediti richiesti sarà sufficientemente raggiunto. Il discorso delle polizze assicurative, oltretutto, è ancora oggetto di definizione, in quanto mancano i decreti attuativi della legge Gelli. I medici sono persone responsabili. Oltre alla responsabilità professionale hanno una famiglia, degli affetti, per cui sicuramente si metteranno nelle condizioni di avere la migliore copertura assicurativa possibile e avere le condizioni affinché questa copertura sia efficace e in atto”, conclude. 

D'anna (Onb): "Molta gente ritiene che l'Ordine professionale sia solo una tassa da pagare per esercitare e non si aggiorna"

Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei Biologi (Onb), non è ottimista quanto Mazzacane sull’adempimento dell’obbligo formativo da parte degli operatori sanitari: “Molta gente ritiene che l’Ordine professionale sia una solo una tassa da pagare per esercitare. Niente di più sbagliato e io parlo con serenità di coscienza per quanto riguarda l’Ordine che l’onore di presiedere. Queste persone non si interessano, non seguono il sito, non leggono i giornali. Abbiamo creato una rete di comunicazione e di interazione, abbiamo un’app attraverso la quale il biologo si può collegare, abbiamo aderito al diario formativo di Cogeaps per cui ogni biologo che è iscritto al diario formativo riceve 30 punti gratuiti al biennio – spiega –. Abbiamo una commissione composta da docenti universitari che valutano i contenuti dei corsi FAD o degli eventi che danno crediti ECM in modo tale da non affidarsi ad eventi privi di contenuti ma che servono solo come ‘puntificio’. I nostri biologi attraverso l’area loro riservata possono seguire il giornale telematico che noi inviamo all’interno del quale c’è un apposito articolo scientifico, loro lo devono leggere, devono compilare il test per capire se hanno compreso e assegniamo due/tre punti ECM per ognuno di questi articoli. Poi abbiamo una pletora di eventi telematici e corsi Fad. Attraverso la commissione degli esperti, noi siamo sicuri di poter dare ai nostri iscritti la gratuità e l’attendibilità. Ci preoccupiamo di fare una formazione che possa essere indirizzata ai nuovi settori della biologia. È inutile che noi diciamo che i biologi possono fare 80 diverse attività: per iniziare una strada nuova bisogna avere nel bagaglio non solo nozioni teoriche ma anche quel minimo di nozioni pratiche per cominciare un esercizio libero professionale o per vincere un concorso”, spiega D’Anna.  

Il paziente ha, però, il diritto ad essere curato da un professionista formato. “L’Ordine non è un ufficio che eroga servizi – risponde D’Anna –. Ma ben venga tutta questa miriade di attività. In quattro anni e mezzo abbiamo fatto 260 eventi, a cui hanno partecipato anche tre premi Nobel, sulla nutrizione è venuto anche Valter Longo. Ma se gli iscritti non si interessano rimarranno sempre indietro. Li possiamo sanzionare come vogliamo, ma serve una rivoluzione delle coscienze”, conclude.

Rea (Opi Napoli): "Professioni sanitarie devono aggiornarsi lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa"

Teresa Rea, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche (OPI) di Napoli spiega che “le professioni sanitarie devono aggiornarsi lungo tutto l’arco della loro vita professionale, facciamo un forte investimento sulla formazione. Necessariamente al termine di questo triennio per chi non riesce o non vuole aggiornarsi in qualche modo deve scattare una forma di sanzionamento, o quantomeno deve scattare un premio per chi risponde all’obbligo formativo. Deve esserci una differenziazione non si può a questo punto essere tutti uguali».

Di: Redazione Consulcesi Club

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