Professionista sanitario: l'importanza del networking

Fare del networking l’asso nella manica di professionisti sanitari e del nostro SSN. Un focus sull’importanza e le motivazioni che dovrebbero indurre tutti i medici e paramedici ad unirsi a comunità professionali.

Sommario

  1. “One Health” e team multidisciplinari: due motivi in più per fare networking
  2. Come creare una rete solida di colleghi?

Il networking è di fondamentale importanza per il professionista sanitario in quanto offre numerose opportunità per la crescita professionale, lo sviluppo delle competenze e l’accesso a risorse che possono migliorare la pratica clinica.

In primis, fare rete consente al professionista di stabilire rapporti con colleghi e professionisti del settore sanitario, favorendo la condivisione di conoscenze ed esperienze. Attraverso incontri, conferenze ed eventi di settore, è possibile entrare in contatto con esperti del campo, scambiare opinioni e apprendere nuovi approcci e tecniche nel proprio settore specifico, sviluppando quella “competizione sana” a cui tutti i professionisti dovrebbero ambire.

Inoltre, conoscere i professionisti del settore in cui si opera, permette di creare una rete di contatti professionale solida e affidabile che può essere utile per la ricerca di nuove opportunità di lavoro, collaborazioni e partnership. Condividendo e promuovendo il proprio lavoro e competenze all’interno della rete, è più facile essere notati da potenziali datori di lavoro o clienti. Ma non solo: il networking può offrire anche l’opportunità di partecipare a progetti di ricerca o confrontarsi con colleghi che lavorano su tematiche affini. Questo può favorire lo sviluppo di nuove competenze, l’accesso a risorse e la possibilità di contribuire all’avanzamento della pratica clinica attraverso la condivisione di scoperte e risultati.

È indubbio, inoltre, che riuscire a fare rete, può favorire il professionista sanitario nella costruzione della propria reputazione e credibilità nel settore. Per esempio, partecipare attivamente a gruppi di lavoro o associazioni professionali può far sì che il professionista sia identificato come un esperto nel suo campo e possa essere considerato un punto di riferimento per altri professionisti e per il pubblico in generale.


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“One Health” e team multidisciplinari: due motivi in più per fare networking

Dopo la pandemia da Covid-19, la presa di coscienza globale ha fatto sì che si parlasse di sistema “One Health”, di “Universal Health Coverage”, dell’importanza di lavorare in team soprattutto se ad essere protetto è un bene inestimabile come quello della Salute.

In un sistema che pensa, dunque, alla salute come bene universale di persone, animali ed ecosistema non si può prescindere da una collaborazione che interessi professionisti sanitari a diversi livelli: a livello amministrativo e gestionale, a livello medico e paramedico, ma anche collaborazioni più inusuali come quelle tra un infettivologo e un veterinario ad esempio.

Alla luce di questo, dunque, è auspicabile che gli attori del panorama SSN collaborino, si scambino idee e pareri, metodi di intervento e terapie, discutano su diagnosi e prevenzione: tutto questo rende il nostro sistema sanitario vincente. Il dialogo è necessario anche in caso di copertura del servizio sanitario nazionale con riguardo a determinate prestazioni, per fare in modo che il patient journey non sia complicato ed evanescente, ma guidato e semplice e che tenga sempre in considerazione il paziente al centro della rosa di azioni. Per questo, anche al Global 20 si è iniziato a parlare per la prima volta di Universal Health Coverage, la policy sanitaria che prendendo ad esempio il nostro SSN riesca a garantire cure mediche basi per tutte e ovunque nel mondo.

Altro aspetto imprescindibile, una lezione che ci è stata ben impartita dal Covid-19, riguarda senz’altro l’importanza del team multidisciplinare: come fare però se non si conoscono i colleghi con altra specializzazione nel raggio territoriale più vicino? Come fare se non si conoscono gli specialisti che all’occorrenza potrebbero essere illuminanti per garantire il massimo della qualità possibile nelle cure ai pazienti?

Ecco allora che il networking diventa assolutamente necessario!

Come creare una rete solida di colleghi?

Certo, il networking non nasce da un giorno all’altro, ma è fatto di esperienze condivise, di crescita personale e professionale acquisita piano piano negli anni e ci sono diversi strumenti che possono facilitare o consentire un metodo più veloce di conoscenza.

Un esempio immediato che ci viene in mente è l’utilizzo dei social media. Di certo, è un buon punto di partenza per farsi conoscere dalla platea di colleghi e dai potenziali clienti. Curare profili social professionali e affidabili genera identità e reputazione, permette al professionista di avere un’immagine curata e apparire più affidabile e sicuro. D’altra parte, permette di essere individuabile e raggiungibile, sia per il cliente che per il collega.

Quindi, se volessimo elencare i metodi più efficaci per la creazione di una rete professionale, potremmo dire che il professionista sanitario dovrebbe:

  • partecipare a conferenze, seminari e congressi;
  • utilizzare i social media in maniera professionale, ma prima di tutto dedicare loro del tempo di qualità: i social media come LinkedIn (anche se non si tratta di una piattaforma specificatamente dedicata ai professionisti della sanità) possono essere una potente risorsa per costruire una rete di contatti e acquisire visibilità;
  • collaborare con altri professionisti sanitari: cercare occasioni di collaborazione con altri professionisti sanitari è un modo efficace per fare networking e stabilire connessioni significative;
  • sottoscrivere abbonamenti con riviste e pubblicazioni specializzate per rimanere aggiornati sulle ultime novità e tendenze nel settore ed essere a conoscenza di eventi di networking e opportunità di carriera;
  • mantenere i contatti: una volta stabilita una connessione, è importante mantenere attivi i contatti e le relazioni professionali;
  • far parte di elenchi, come quello ideato e realizzato da Consulcesi specificatamente per il settore sanitario nell’ambito del quale il singolo professionista può connettersi agevolmente con i colleghi per un consulto, una collaborazione o qualunque altra attività di natura professionale.

In base agli obiettivi di carriera, alle specializzazioni, al proprio modo di essere, ogni professionista ha sempre vie preferenziali da battere, ma tentare di riuscire a compiere tutti questi piccoli passi, potrebbe essere l’inizio di una soddisfacente e dinamica carriera.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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