Acque reflue riutilizzate in agricoltura: quali sono le potenzialità

Le acque reflue possono rappresentare un’opportunità per un’agricoltura sostenibile. Vediamo quali sono i vantaggi.

17 Luglio 2024, 09:59

Acque reflue riutilizzate in agricoltura: quali sono le potenzialità

Il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura offre diverse possibilità, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e pratiche sostenibili. Le acque reflue trattate possono essere utilizzate per l’irrigazione di colture agricole, il che presenta numerosi vantaggi. In primo luogo, l’uso delle acque reflue trattate consente di ridurre il consumo di acqua dolce, contribuendo alla conservazione delle risorse idriche naturali. Inoltre, queste acque contengono nutrienti come azoto e fosforo, che favoriscono la crescita delle piante, riducendo così la necessità di fertilizzanti chimici. Tecnologie di trattamento come la filtrazione, il trattamento biologico e la disinfezione sono essenziali per garantire la sicurezza e l’efficacia di questo processo.

Acque reflue in agricoltura: innovazioni e tecnologie di trattamento

Le acque reflue trattate possono migliorare le proprietà fisiche e chimiche del suolo, grazie agli elementi nutritivi che contribuiscono a incrementarne la fertilità. Inoltre, queste acque possono essere utilizzate nella produzione di energia attraverso processi di digestione anaerobica per produrre biogas, una fonte di energia rinnovabile utile per alimentare impianti agricoli o produrre elettricità. Altre applicazioni innovative includono l’aquaponica, dove l’acqua reflua dei pesci irriga le piante, e le colture idroponiche, in cui le piante crescono in soluzioni nutritive senza suolo, ottimizzando l’uso di risorse idriche e nutrienti.

 

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Normative e regolamentazioni

In Italia, la normativa sul riutilizzo delle acque reflue in agricoltura è disciplinata dal decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio n. 185 del 12 giugno 2003. Con il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 2020/741 del 25 maggio 2020, sono stati definiti a livello europeo gli standard minimi per l’uso delle acque di recupero per scopi agricoli. Attualmente, l’Italia sta aggiornando la propria normativa per favorire una maggiore diffusione di questa pratica. Il decreto legge n. 39 del 14 aprile 2023 introduce un regime semplificato transitorio di autorizzazione per l’uso delle acque reflue depurate a scopi irrigui in agricoltura. L’obiettivo del Ministero è estendere l’approccio basato sulla gestione del rischio anche al riutilizzo delle acque industriali e di quelle fuori dalla rete fognaria pubblica, promuovendo lo stoccaggio e la distribuzione delle acque affinate per usi civili, ambientali e industriali.