Acquisti online: quanto inquinano?
L’e-commerce è comodo, ma quanto inquina davvero? Scopri l’impatto ambientale degli acquisti online e le soluzioni per ridurlo.
19 Febbraio 2025, 10:55
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Sommario
Negli ultimi anni, gli acquisti online sono diventati una parte integrante della nostra quotidianità, offrendo comodità e accesso a una vasta gamma di prodotti con pochi clic. Tuttavia, dietro questa apparente semplicità si nasconde un impatto ambientale significativo, spesso sottovalutato dai consumatori. La crescita esponenziale dell’e-commerce ha portato a un incremento notevole delle spedizioni, del consumo di imballaggi e della gestione dei resi, fattori che contribuiscono in modo sostanziale all’inquinamento globale.
Acquisti online, l’impatto del trasporto delle merci
Uno degli aspetti più critici dell’e-commerce è il trasporto delle merci. La spedizione rapida, ormai un servizio standard per molti rivenditori online, comporta un uso intensivo di veicoli per la consegna. Furgoni, camion e persino aerei cargo emettono grandi quantità di CO2, contribuendo all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico. Secondo alcune stime, il settore della logistica legato agli acquisti online potrebbe produrre fino a 5,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno a livello globale. L’accelerazione delle consegne ha portato a un aumento delle emissioni in quanto, per garantire la rapidità promessa, i veicoli spesso viaggiano parzialmente vuoti, aumentando così l’impronta ecologica dell’intero sistema.
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L’eccesso di imballaggi e i rifiuti generati
Un altro fattore determinante nell’inquinamento causato dall’e-commerce è l’uso massiccio di imballaggi. Scatole di cartone, plastica protettiva, polistirolo e nastro adesivo generano un’enorme quantità di rifiuti. Spesso, questi materiali non vengono riciclati correttamente, finendo nelle discariche o, peggio ancora, disperdendosi nell’ambiente. Si stima che il volume di imballaggi generati dagli acquisti online sia cresciuto di oltre il 30% negli ultimi dieci anni. Le aziende tendono a sovraimballare i prodotti per proteggerli durante il trasporto, ma questo porta a un eccessivo consumo di materiali che potrebbero essere ridotti attraverso pratiche più sostenibili.
Il problema dei resi e degli sprechi
Un ulteriore elemento che contribuisce all’inquinamento legato agli acquisti online è il sistema dei resi. Molti consumatori ordinano più prodotti con l’intenzione di restituirne alcuni, ad esempio per provare taglie diverse nel caso dell’abbigliamento. Questo comportamento comporta un aumento del traffico logistico e, di conseguenza, delle emissioni di CO2. Inoltre, una parte dei resi non viene rimessa in vendita, ma smaltita, aumentando gli sprechi. Alcune aziende, per questioni di costo e logistica, preferiscono distruggere i prodotti restituiti piuttosto che rimetterli in circolazione, aggravando il problema della sovrapproduzione e della gestione dei rifiuti.
Verso un e-commerce più sostenibile
Nonostante l’impatto ambientale significativo, esistono strategie per rendere gli acquisti online più sostenibili. Adottare scelte di spedizione consapevoli, evitando di optare per consegne ultra rapide e preferendo spedizioni raggruppate, può contribuire a ridurre il numero di veicoli in circolazione. Le aziende stanno cercando di adottare materiali più ecologici per gli imballaggi, privilegiando soluzioni biodegradabili o riciclabili, e riducendo gli sprechi attraverso confezioni ottimizzate. Anche il comportamento dei consumatori può fare la differenza: acquistare solo ciò che realmente serve ed evitare di effettuare resi inutili è un passo importante verso la riduzione dell’impatto ambientale.