Alessandria è fra le città più inquinate d’Italia. La situazione

Ad Alessandria si respira aria tutt’altro che pulita. E lo stabilimento Solvay è accusato di disastro ambientale colposo

12 Luglio 2024, 10:05

Alessandria è fra le città più inquinate d’Italia. La situazione

Il rapporto di Legambiente “Mal’aria di città 2023” e il più recente report Arpa Piemonte 2023 mostrano miglioramenti nella qualità dell’aria a livello regionale, ma Alessandria resta una delle città più inquinate d’Italia. Le concentrazioni di polveri sottili e biossido di azoto rimangono critiche, lontane dai nuovi parametri stabiliti dalla Direttiva UE per il 2030 e dalle raccomandazioni più stringenti dell’OMS.

Inquinamento atmosferico ad Alessandria

La Regione Piemonte ha comunicato che il 2023 è stato l’anno migliore per la diminuzione della concentrazione di polveri sottili (PM10 e PM2.5) nell’aria. Secondo Arpa Piemonte, tutte le stazioni piemontesi con analizzatori automatici hanno registrato concentrazioni medie annue inferiori o uguali a quelle del 2022 e 2021. Inoltre, tutte le stazioni hanno rispettato il limite medio annuale di 40 µg/m³ per il PM10, previsto dalla normativa vigente.

Detto ciò, Alessandria, nonostante alcuni miglioramenti, continua a essere tra le città italiane più colpite dall’inquinamento atmosferico. Nel report di Legambiente Alessandria emerge tra le prime 10 città italiane per concentrazioni di PM10, con una media annua di 34 μg/m³, entro i limiti di legge attuali ma lontana dai nuovi obiettivi UE e dalle raccomandazioni OMS. La città deve ridurre le sue concentrazioni di PM10 del 40% per raggiungere i nuovi limiti UE entro il 2030.

Alessandria è anche tra le peggiori città per l’inquinamento da PM2.5 e NO2. Nel 2022, la concentrazione media annua di PM2.5 è stata di 22 μg/m³, conforme ai limiti attuali ma fuori legge rispetto ai nuovi limiti UE e alle raccomandazioni OMS. Per il biossido di azoto, la media annua è stata di 27 μg/m³, con la necessità di una riduzione del 26% per rientrare nei nuovi limiti UE entro il 2030.

 

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Il Caso Solvay a Spinetta Marengo

A Spinetta Marengo, una frazione di Alessandria, la produzione di sostanze chimiche note come PFAS dal 1902 ha contaminato fiumi, terra e aria, generando preoccupazione tra i cittadini e le associazioni ambientaliste.

La Provincia di Alessandria ha recentemente inviato diffide allo stabilimento chimico Solvay (ora Syensqo), ordinando il blocco della produzione per 30 giorni a causa del mancato rispetto dei limiti di legge per gli scarichi di PFAS. Questo provvedimento segue la scoperta di concentrazioni record di PFAS sotto lo stabilimento chimico, rendendo necessario un intervento urgente per proteggere l’ambiente e la salute pubblica.

Il processo contro Solvay, in cui è accusata di disastro ambientale colposo, è partito da due mesi. Lo scorso 6 maggio c’è stata infatti l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Alessandria. Sono più di 250 le parti civili che si sono costituite davanti al giudice.

L’accusa si fonda sulle analisi che hanno rivelato concentrazioni allarmanti di PFAS nelle acque e nel suolo. Le autorità locali e le associazioni ambientaliste continuano a monitorare la situazione, sollecitando ulteriori interventi per contrastare efficacemente l’inquinamento da PFAS.

È stato inoltre avviato un biomonitoraggio per verificare la presenza di PFAS nel sangue dei residenti, a seguito del via libera del comitato etico interaziendale delle ASL piemontesi. L’indagine mira a fornire dati fondamentali per migliorare le procedure di prevenzione e valutare la diffusione degli inquinanti nella regione di Alessandria. Gli esiti delle analisi saranno disponibili tra fine febbraio e inizio marzo 2024.