Amianto, com’è fatto e perché è così pericoloso

L’amianto è un gruppo di sei diversi minerali, la cui inalazione è cancerogena e può provocare mesotelioma, asbestosi e cancro ai polmoni. Approfondisci.

6 Febbraio 2024, 09:59

Amianto, com’è fatto e perché è così pericoloso

L’amianto è un gruppo di sei diversi minerali appartenenti alla classe dei silicati, divisi in due categorie: gli anfiboli, che contengono calcio e magnesio, e il crisotilo, un silicato di magnesio appartenente al gruppo del serpentino. Sebbene alcune pubblicazioni suggeriscano che il crisotilo, se regolato correttamente, potrebbe essere meno associato ai rischi di cancro rispetto ad altri tipi di amianto, studi recenti dimostrano che le fibre di crisotilo possono ancora essere individuate nei polmoni molti anni dopo l’esposizione. Questi minerali sono noti per le loro fibre sottili, flessibili e resistenti, e l’amianto per essere altamente cancerogeno per gli esseri umani.

Le sue fibre sono infatti particelle microscopiche lunghe e sottili che possono essere inalate e penetrare nei polmoni e nell’apparato respiratorio. L’esposizione all’amianto è stata associata a diverse malattie, tra cui il mesotelioma, l’asbestosi e il cancro polmonare.

Il mesotelioma è un tipo di cancro che si sviluppa nei tessuti che rivestono gli organi interni, come i polmoni, l’addome o il cuore. L’asbestosi è una malattia polmonare fibrosa causata dall’inalazione di fibre di amianto, che può portare a cicatrici polmonari e difficoltà respiratorie. Inoltre, l’esposizione all’amianto è un fattore di rischio noto per lo sviluppo di cancro polmonare.

Inoltre, sono state riscontrate patologie del tratto intestinale e per la laringe connesse all’esposizione all’amianto, anche se in misura minore. In generale, l’amianto è considerato un agente cancerogeno e la sua presenza nell’ambiente deve essere gestita con estrema cautela per proteggere la salute pubblica.

 

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L’uso dell’amianto negli anni

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e molte altre organizzazioni sanitarie e ambientali hanno classificato l’amianto come un agente cancerogeno noto per l’uomo. È stato in passato ampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e resistenza al calore, soprattutto nell’edilizia. Tuttavia, si è rivelato pericoloso per la salute umana, causando tumori polmonari e mesoteliomi quando le sue fibre vengono inalate e si depositano nei polmoni e in altri organi. Il periodo di latenza tra l’esposizione e lo sviluppo del cancro può essere molto lungo, fino a 40-50 anni.

A causa dei suoi effetti dannosi sulla salute, l’uso dell’amianto è stato ampiamente limitato o proibito in molti paesi, ma a causa della sua presenza in vari materiali da costruzione nel passato, l’esposizione continua a essere una preoccupazione in alcune situazioni, come durante la demolizione o la ristrutturazione di edifici contenenti materiali di amianto. L’amianto può essere presente negli edifici sotto forma compatta, inglobato in una matrice cementizia o altre matrici, ma può anche essere trovato in forma friabile, particolarmente pericolosa, se utilizzato come insonorizzante o isolante sui controsoffitti e/o sulle pareti. La liberazione di fibre di amianto nell’ambiente può avvenire a causa del deterioramento dei materiali che lo contengono, danneggiamento diretto o interventi di manutenzione inappropriata.

Amianto, perché è cancerogeno

La pericolosità dell’amianto è legata alla liberazione delle sue fibre nell’aria, che avviene principalmente da manufatti friabili. Pertanto, è fondamentale evitare la manipolazione fai-da-te di materiali contenenti amianto e rivolgersi a ditte specializzate e autorizzate per la bonifica.

Ecco alcune delle ragioni principali per cui l’amianto è associato al cancro:

  • Forma delle fibre. Le fibre di amianto sono sottili e allungate, con una forma a ago o a bastone. Questa forma consente loro di penetrare profondamente nei tessuti polmonari quando vengono inalate.
  • Persistenza nei polmoni. Una volta inalate, le fibre possono rimanere nei polmoni per lunghi periodi di tempo, resistendo ai meccanismi di pulizia del sistema respiratorio. Ciò può portare a una continua esposizione e irritazione dei tessuti polmonari.
  • Infiammazione e cicatrizzazione. Le fibre possono provocare infiammazione cronica e cicatrizzazione nei polmoni. Queste reazioni infiammatorie possono favorire la crescita di cellule tumorali.
  • Generazione di radicali liberi. L’amianto può indurre la produzione di radicali liberi all’interno delle cellule. I radicali liberi sono molecole altamente reattive che possono danneggiare il DNA e contribuire allo sviluppo di cellule tumorali.
  • Carcinogenesi. Gli studi hanno dimostrato che le fibre possono causare cambiamenti genetici e danneggiare il materiale genetico all’interno delle cellule. Questo può portare alla formazione di cellule tumorali e allo sviluppo di malattie cancerose.