Arriva l’estate, la risposta UE all’allarme incendi boschivi
Con l’arrivo dell’estate torna l’allarme incendi boschivi, anche dolosi. L’Ue agisce con una flotta di supporto per limitare i danni ambientali.
6 Giugno 2024, 12:18
Sommario
Con l’arrivo dell’estate torna l’incubo degli incendi boschivi, sia quelli dolosi che quelli causati dalle temperature più altre degli ultimi 10 anni. L’Unione europea sta adottando misure necessarie per rafforzare la lotta antincendio per scongiurare un’altra estate di paura (e di inquinamento), aumentando il personale a disposizione e i mezzi da utilizzare.
Saranno 556 vigili del fuoco provenienti da 12 paesi da posizionare strategicamente in luoghi chiave in Europa, come Francia, Grecia, Portogallo e Spagna, pronti per correre in aiuto delle forze locali. L’UE ha inoltre in programma di creare una flotta specifica di velivoli antincendio, nell’ambito del programma rescEU, fatta di 28 aerei e 4 elicotteri da stanziare nei 10 stati membri.
Cosa comprenderà la flotta antincendio
La flotta comprenderà in particolare:
- quattro aeromobili anfibi di media portata, due aeromobili leggeri e un elicottero dalla Grecia;
- due aeromobili anfibi di media portata dalla Croazia;
- due aeromobili anfibi di media portata e due aeromobili leggeri dall’Italia;
- due aeromobili anfibi di media portata dalla Spagna;
- quattro aeromobili anfibi di media portata e un elicottero dalla Francia;
- quattro aeromobili leggeri dalla Svezia;
- due aeromobili leggeri dal Portogallo;
- due elicotteri dalla Cechia;
- due aeromobili leggeri da Cipro;
- due aeromobili leggeri dalla Germania.
In aggiunta, la Commissione ha previsto lo stanziamento di 600 milioni di euro per l’acquisto di 12 nuovi aerei antincendio nel futuro, da distribuire in altri 6 Stati membri. A cui andranno ad aggiungersi altri 9 elicotteri. È palese che l’Unione europea abbia ben chiaro sia il problema degli incendi dolosi, sia la difficoltà maggiore nel fermarli, accresciutasi negli ultimi anni. Le alte temperature storiche e il vento caldo sempre più frequenti rendono, infatti, molto difficile frenare questi accadimenti e i danni che provocano si sono moltiplicati negli ultimi 10 anni, con l’Italia tra gli stati più colpiti. Gli incendi non si limitano a distruggere la natura circostante, provocando inquinamento al terreno e alle acque limitrofe che si ripercuotono per anni sul territorio, ma contribuiscono ad inserire agenti inquinanti nell’aria da cui si diramano per molti chilometri.
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Come si potrà chiedere aiuto
Come si svolgeranno le richieste di aiuto? Quando l’entità di un incendio boschivo supererà le capacità di risposta di un paese, quest’ultimo potrà chiedere assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell’UE. Messo in moto il meccanismo, il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE coordinerà e finanzierà l’assistenza messa a disposizione dagli Stati membri dell’UE e dai 10 Stati partecipanti all’UCPM (Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro, Turchia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Moldova e Ucraina) tramite offerte spontanee.
In aggiunta, è stato creato un pool europeo di protezione civile che possa disporre di un numero critico di capacità di protezione civile già attivabili nell’immediato, che possano consentire una risposta collettiva più forte e coordinata alle catastrofi, anche con breve preavviso. Se l’emergenza richiederà un’assistenza ulteriore, la flotta antincendio di riserva rescEU interverrà fornendo mezzi aggiuntivi per evacuazione, soccorso medico e allestimento di ospedali da campo.