L’Artico potrebbe essere senza ghiaccio entro il 2027
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications spiega perché un Artico senza ghiaccio non è un’eventualità impossibile (e che potrebbe accadere molto prima di quanto avremmo potuto aspettarci)
17 Gennaio 2025, 10:10
Sommario
La prima estate con un Artico completamente privo di ghiacci potrebbe verificarsi già nel 2027. Questo scenario, che rappresenterebbe una pietra miliare per il pianeta, è stato evidenziato da uno studio internazionale guidato dall’Università del Colorado a Boulder e dall’Università di Göteborg in Svezia, pubblicato sulla rivista Nature Communications. Gli effetti di un Artico libero dai ghiacci potrebbero essere profondi, influenzando venti, correnti oceaniche e favorendo fenomeni meteorologici estremi in tutto il mondo.
Le simulazioni: tra realtà e possibilità di intervento
Lo studio si basa su oltre 300 simulazioni al computer, che hanno permesso di individuare il momento in cui il più settentrionale degli oceani potrebbe essere privo di ghiacci. Secondo i ricercatori, l’estensione del ghiaccio marino viene considerata critica quando scende sotto un milione di chilometri quadrati. Nel 2023, il minimo stagionale ha raggiunto 4,28 milioni di chilometri quadrati, lontano dal record negativo del 2012, ma comunque ben al di sotto della media storica. Gli scienziati sottolineano che un taglio drastico delle emissioni di gas serra potrebbe ritardare questo evento, ma, con le emissioni attuali, il primo giorno libero dai ghiacci potrebbe avvenire tra soli tre anni.
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Condizioni climatiche sempre più favorevoli alla riduzione dei ghiacci
Le simulazioni più estreme suggeriscono che bastano 3-4 anni consecutivi con autunni insolitamente caldi, seguiti da inverni e primavere miti, per accelerare la scomparsa dei ghiacci. Queste condizioni, già osservate in diverse occasioni, sono in aumento a causa del cambiamento climatico. Gli studiosi prevedono che il primo giorno senza ghiaccio potrebbe verificarsi tra fine agosto e inizio settembre di un anno compreso tra il 2027 e il 2030, rendendo l’Artico un chiaro indicatore del riscaldamento globale.
Un futuro incerto, ma con possibilità di intervento
Alexandra Jahn e Céline Heuzé, a capo della ricerca, sottolineano che la perdita del ghiaccio artico non cambierà immediatamente la situazione globale, ma rappresenterà un segnale inequivocabile dei cambiamenti irreversibili in atto nell’ambiente. Tuttavia, un drastico taglio delle emissioni potrebbe posticipare l’arrivo di un Artico senza ghiaccio, offrendo più tempo per adattarsi e mitigare le conseguenze. L’evento, pur essendo ancora evitabile in parte, evidenzia l’urgenza di azioni decisive contro il cambiamento climatico.