Bioplastiche, cosa sono e qual è la situazione italiana
Contro l’inquinamento da plastica, si stanno diffondendo sempre di più le bioplastiche. Una panoramica sull’argomento
12 Marzo 2024, 10:11
Sommario
L’inquinamento da plastica è ormai da anni una sfida complessa che richiede un impegno su più fronti. Questo perché la plastica è un materiale molto usato per diversi motivi. Innanzitutto, la versatilità: la plastica può essere modellata in una varietà infinita di forme e dimensioni e può dunque adattarsi a un’ampia gamma di applicazioni. È inoltre estremamente resistente all’acqua, agli agenti atmosferici e a molti prodotti chimici, e per questo conferisce lunga vita ai prodotti che la utilizzano. Ci sono poi da aggiungere leggerezza, bassi costi di produzione e, in generale, affidabilità. Il prezzo che viene pagato per tutto questo, però, ha a che fare con l’ambiente.
L’utilizzo massiccio della plastica e microplastica ha infatti portato a diverse problematiche ambientali. Per questo motivo, si stanno ricercando alternative sostenibili e si stanno sviluppando nuove tecnologie per il riciclaggio e la biodegradazione della plastica.
Cosa si sta facendo contro l’inquinamento da plastica
Come detto, per contrastare il consumo eccessivo (e le conseguenti ricadute sull’ambiente) della plastica, bisogna agire su più fronti, come investire in infrastrutture e tecnologie per ottimizzare la raccolta differenziata e il riciclaggio, procedere massicciamente con campagne di informazione e sensibilizzazione verso i consumatori sull’impatto ambientale che ha la plastica e sulle buone pratiche per consumarla in maniera consapevole, ma anche adottare leggi e normative sempre più stringenti per limitare la produzione e l’utilizzo di plastica non riciclabile o monouso.
Un’altra strada da seguire è quella delle alternative sostenibili. Una delle soluzioni per contrastare l’utilizzo della plastica è quella di incentivare l’uso di materiali biodegradabili, compostabili o riutilizzabili.
Le bioplastiche
Le bioplastiche possono essere una risposta a quest’ultimo punto. Queste derivano infatti da fonti rinnovabili come piante, alghe o amidi, e offrono di conseguenza diversi vantaggi ambientali rispetto alle plastiche tradizionali: una minore dipendenza dalle fonti fossili, in quanto riducono l’utilizzo di petrolio e gas naturale; una riduzione delle emissioni di gas serra; biodegradabilità e compostabilità, in quanto alcune bioplastiche si decompongono in natura o nel compost al termine del loro ciclo di vita. Le bioplastiche possono essere impiegate in vari modi e settori, come imballaggi alimentari, contenitori monouso, utensili da cucina, stoviglie, articoli per l’edilizia, tessuti e additivi per materiali compositi. In tutto ciò, le bioplastiche possono essere processate con tecnologie simili a quelle delle plastiche tradizionali.
Bioplastiche, la situazione in Italia
Gli ultimi dati relativi al nostro Paese vedono l’Italia superare gli obiettivi di riciclo delle bioplastiche compostabili, visto nel 2022 hanno raggiunto un tasso del 60,7%. Un risultato che si traduce in 46.600 tonnellate di imballaggi riciclati su un totale di 76.800 immesse sul mercato. Questo risultato arriva con più di 8 anni di anticipo rispetto al target europeo del 2030 (55%) e 10 punti in più rispetto al 2025 (50%). A livello regionale, spiccano le performance di Valle d’Aosta (100% della popolazione coperta), Emilia-Romagna (99%), Veneto (97%), Toscana (94%) e Puglia (93%).
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Alla base di questo risultato c’è una filiera efficiente e una sinergia virtuosa tra Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, pubbliche amministrazioni e operatori della raccolta dei rifiuti.
Anche l’industria italiana delle bioplastiche e compostabili è risultata in crescita nel 2022: 271 aziende componevano la filiera italiana, con un aumento del numero di addetti del 135% in poco più di dieci anni. Nello stesso anno sono state prodotte 127.950 tonnellate di manufatti compostabili, con un incremento del 2,1% rispetto al 2021. Il fatturato complessivo ha raggiunto 1.168 milioni di euro, con una crescita del 10,1% rispetto all’anno precedente.
Ma anche nel il 2021 l’Italia godeva di una situazione di tutto rispetto nel settore delle bioplastiche a livello internazionale: con 125mila tonnellate di produzione e un fatturato superiore al miliardo di euro, il nostro Paese controllava più della metà del mercato europeo (57%).