Il Codice dell’Ambiente e i suoi ambiti di applicazione 

Cosa prevede il Codice Ambientale e qual è il suo ambito di applicazione? Perché è importante avere una normativa ambientale?

7 Novembre 2023, 09:09

Il Codice dell’Ambiente e i suoi ambiti di applicazione 

Il Codice dell’Ambiente, anche conosciuto come Codice Ambientale, è un insieme di norme e leggi che regolamentano e tutelano l’ambiente. Questo definisce le regole per la conservazione e la gestione delle risorse naturali, per prevenire o ridurre l’inquinamento e per promuovere la sostenibilità ambientale. 

L’ambito di applicazione del codice dell’ambiente è molto vasto e comprende diverse aree: 

  • la protezione dell’aria: definisce le limitazioni e i controlli sulle emissioni industriali e dei veicoli per ridurre l’inquinamento atmosferico e salvaguardare la qualità dell’aria; 
  • la gestione dei rifiuti: stabilisce le norme per la corretta gestione dei rifiuti, dalla raccolta differenziata allo smaltimento al riciclaggio;  
  • la tutela del suolo: regolamenta l’uso e la tutela del suolo, prevenendo fenomeni di erosione, degrado o inquinamento;  
  • la conservazione della biodiversità: promuove la tutela e la conservazione della flora e fauna, attraverso la creazione di aree protette e il divieto di pratiche che mettano a rischio gli ecosistemi;  
  • la prevenzione e controllo dell’inquinamento delle acque: stabilisce le norme per la protezione delle acque superficiali e sotterranee, attraverso il controllo delle emissioni industriali, l’eliminazione di sostanze inquinanti e l’adozione di sistemi di depurazione adeguati;  
  • l’energia e le risorse naturali: promuove politiche di risparmio energetico, l’uso delle fonti rinnovabili e la gestione sostenibile delle risorse naturali, come l’acqua e i combustibili fossili. 

Questi sono solo alcuni esempi degli ambiti di applicazione del codice dell’ambiente che, in generale, mira a garantire uno sviluppo sostenibile e il benessere dell’ambiente naturale e delle persone. 

 

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Il Codice dell’Ambiente è la normativa di riferimento italiana per la tutela ambientale 

Il Testo unico Ambientale è il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 entrato in vigore il 29 aprile 2006 e rappresenta la normativa principe della tutela ambientale in Italia. Anche se con netto ritardo rispetto all’attenzione riservata da altri Paesi, l’Italia cerca di aggiornarsi e adattarsi a quanto richiesto dall’Europa ma si trova spesso ad essere sanzionata. Questo decreto legislativo, in realtà, non è un vero e proprio testo unico, in quanto non si occupa di tante discipline importanti come il rumore, l’elettrosmog, le aree protette ecc.) e la sua epigrafe – appunto – parla soltanto di norme in materia ambientale. 

Per capirne meglio il contenuto, è necessario soffermarsi su alcuni articoli di questo TUA e sapere che il nostro ordinamento ha previsto dei principi generali enunciati, ad esempio, all’interno dell’art. 9 della nostra Costituzione che tutela quindi non solo più il paesaggio, ma anche l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi; per altro verso, l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con la salute e l’ambiente. Inoltre, viene stabilito all’art. 1 del TUA che: 

Il presente decreto legislativo disciplina, in attuazione della Legge 15 dicembre 2004, n. 308, le materie seguenti: 

  1. nella parte seconda, le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC); 
  2. nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche; 
  3. nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati; 
  4. nella parte quinta, la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera; 
  5. nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente. 

Interessanti al nostro scopo risultano, inoltre, i cinque articoli introdotti nel 2008 e la visione che assume questo testo normativo dopo ben 16 anni dalla sua entrata in vigore. Il Diritto Ambientale ha ancora bisogno di moltissimi accorgimenti per essere rispettato da un Paese che risulta essere famoso per le sue innumerevoli procedure d’infrazione da parte dell’UE in tema ambientale. La tutela e la salvaguardia dell’ambiente sono ancora lontani dal modo di essere e di pensare dell’Italia, nonostante l’alta attenzione sull’argomento. 

Se gli obiettivi principali erano quelli della semplificazione e riorganizzazione normativa ambientale il TUA non ha aiutato il Paese a raggiungerli. Mancano in particolare tantissimi indispensabili provvedimenti attuativi che renderebbero effettivamente applicabili alcune norme che rischiano di restare lettera morta e inoltre è di tutta evidenza che la gran parte della normativa speciale di settore è ancora fondamentalmente estranea al contenuto del TUA. 

Inoltre, soltanto la legge n. 68 del 2015 ha introdotto nuovi reati a salvaguardia dell’ambiente, modificando così il quadro normativo previgente che affidava in modo pressoché esclusivo la tutela dell’ambiente a contravvenzioni e sanzioni amministrative, previste dal Codice dell’ambiente. In tal senso, il diritto penale ambientale può essere esercitato nei casi di: 

  • gestione dei rifiuti; 
  • inquinamento idrico; 
  • inquinamento atmosferico. 

Il diritto penale ambientale abbraccia diverse materie, tra cui: 

  • Urbanistica;
  • Tutela dei beni culturali e ambientali; 
  • Energia nucleare; 
  • Inquinamento elettromagnetico; 
  • Inquinamento acustico; 
  • Inquinamento delle acque; 
  • Inquinamento atmosferico; 
  • Disciplina e gestione dei rifiuti; 
  • Modificazioni genetiche e delitti contro l’ambiente. 

L’importanza di avere una normativa che tutela l’ambiente

Avere un codice di tutela ambientale efficace, innanzitutto, è essenziale per proteggere l’ambiente naturale, inclusi i suoi ecosistemi, la biodiversità e le risorse naturali. Questo è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e preservare i beni e i servizi che l’ambiente fornisce all’umanità, come l’aria pulita, l’acqua potabile e il suolo fertile. 

È importante poi stabilire norme e regolamenti per arginare l’inquinamento, la distruzione degli habitat naturali, la deforestazione e altre azioni dannose per l’ambiente. Questo aiuta a contrastare gli impatti negativi dell’attività umana sull’ambiente, riducendo al minimo la degradazione ambientale. 

Altro importante motivo per adottare una normativa è certamente quello di promuovere lo sviluppo sostenibile. Un codice di tutela ambientale, infatti, può promuovere l’adozione di pratiche e politiche sostenibili per la gestione delle risorse naturali. Ciò può favorire l’uso responsabile delle risorse, la riduzione degli sprechi, l’efficienza energetica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e la diversificazione economica. Questo può contribuire a un’economia più verde e resiliente, che tenga conto dell’importanza dell’ambiente nel processo decisionale. 

Tra l’altro, un codice di tutela ambientale è necessario per garantire che l’Italia rispetti gli obblighi e gli accordi internazionali in materia di tutela dell’ambiente. Ciò include gli accordi sul cambiamento climatico, la conservazione della biodiversità e la gestione dei rifiuti, tra gli altri. Essere in linea con questi accordi è cruciale per mantenere la credibilità a livello internazionale e per contribuire a un’azione globale per la protezione dell’ambiente. 

In conclusione, un codice di tutela ambientale è essenziale per salvaguardare l’ambiente, prevenire danni, promuovere lo sviluppo sostenibile e rispettare gli obblighi internazionali. È uno strumento fondamentale nel perseguire una società più equa, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.