Verso la giustizia climatica: condannata la Francia all’indennizzo per le vittime di smog 

Dalla condanna alla Francia, un passo in più verso la consapevolezza globale dell’importanza della prevenzione per l’ambiente 

21 Giugno 2023, 13:00

Verso la giustizia climatica: condannata la Francia all’indennizzo per le vittime di smog 

Questa mattina le agenzie internazionali hanno riportato un’importante notizia: “Francia: Stato condannato a indennizzare le vittime di smog”. Il tribunale amministrativo di Parigi ha emesso due sentenze storiche in merito all’indennizzo delle vittime di smog a causa del superamento della soglia di inquinamento nella regioneIl caso in questione ha riguardato due bimbi vittime di bronchioliti e otiti croniche nei primi due anni di vita.  

Perché è importante questa pronuncia?

Quello a cui abbiamo appena assistito risulta essere di importante caratura sociale, in quanto traccia le basi per un cambio di rotta a livello mondiale. Imprime, cioè, la coscienza che una “giustizia climatica” è possibile. Quella che giunge dalla Francia è un’ottima notizia, perché riconosce l’obbligo dello Stato di tutelare la salute dei cittadini, limitando l’inquinamento dell’aria. Va sottolineato, tra l’altro, che i Paesi che soffrono maggiormente degli impatti del cambiamento climatico non sono quelli che hanno contribuito di più alla genesi del fenomeno, sono sempre le comunità più povere e marginalizzate ad essere le più colpite.  

Tra l’altro, la preoccupazione più importante risiede nei risvolti che questa situazione può avere per le future generazioni che rischiano di vivere in condizioni climatiche e ambientali disastrose.  

Giustizia climatica e azioni contro il rischio climatico

È fondamentale che si compia un’azione politica importante a tal punto che il termine “politica” assuma il primordiale significato di impegno per la società, per il bene comune, al fine di fare quadrato e arginare il fenomeno dell’emergenza ambientale. La politica nazionale e internazionale, tutte le Istituzioni preposte, ma anche la cittadinanza deve canalizzare le proprie azioni attivamente per fare in modo che una vera e propria “giustizia climatica” non sia più necessaria, perché la prevenzione, l’attenzione e la consapevolezza avranno già modificato il modo di fare e di pensare della collettività che, nel frattempo, sarà parte integrante del Pianeta e in armonia con esso. 

Un sogno che prima di essere realizzato, però, deve tener conto di quell’espressione “contenzioso climatico”, che ingloba procedimenti giudiziali molto diversi tra loro. Tutti, però, sono orientati ad un unico obiettivo: arginare il rischio climatico. Il legame tra cambiamento climatico e diritti umani sta assumendo un ruolo sempre più importante anche in sede di contenzioso.

 

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Il legame ambiente-diritti in sede contenzioso 

Quelle dal quale abbiamo tratto spunto sono certamente due pronunce importanti, ma il contenzioso in tal senso è più remoto. Nel 2019 la Corte suprema olandese ha condannato il governo dei Paesi Bassi a ridurre ulteriormente le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 per proteggere il diritto alla vita dei propri cittadini. Il caso Urgenda, “the ‘strongest’ climate ruling yet”, è presto divenuto un modello di riferimento per altre azioni legali nel resto del mondo. Nel contesto europeo, dopo il caso olandese, corti in Irlanda, Francia, Belgio, Germania si sono pronunciate a favore dei ricorrenti in contenziosi climatici. Ma non solo. Più di 200 ricorrenti, tra i quali anche minorenni e associazioni ambientaliste, hanno chiesto al Tribunale Civile di Roma di accertare l’inadempienza dello stato italiano, rappresentato in giudizio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel contrasto al cambiamento climatico e di condannarlo a tagliare le proprie emissioni entro il 2030.  

Tutto questo, sulla scia di altre cause intentate anche in America del nord e del sud, Asia e Oceania, adattando l’azione alle specificità degli ordinamenti interni dei vari paesi.  

Gli obiettivi Consulcesi con Aria Pulita

La sfida di Consulcesi è oggi quella di “Aria Pulita”, l’Azione Legale intrapresa insieme a migliaia di cittadini nella quale si farà valere il diritto a vivere in un ambiente sano. Difendere il diritto dei cittadini a respirare Aria Pulita è la priorità. Per arginare il cambiamento climatico è importante agire anche attraverso questi contenziosi nei quali vengono riportati autorevoli pareri scientifici a supporto del nesso causale tra inquinamento e danno alla salute, elementi che possono essere importantissimi per la sensibilizzazione delle Istituzioni preposte ad attivare i meccanismi di prevenzione anche alla luce dell’impatto economico che questi giudizi potrebbero avere sullo Stato.