Che cos’è la Valutazione di Impatto Ambientale?
Un’analisi dell’importanza della Valutazione di Impatto Ambientale come strumento di tutela dei diritti umani in materia ambientale.
22 Agosto 2023, 08:15
Sommario
Prevenzione, integrazione e confronto rappresentano la base per il progresso in ogni settore, ma con più lucidità quando si parla di lotta al cambiamento climatico e di azioni concrete per riuscire ad arginare il fenomeno. Il diritto alla salute, come tutti gli altri diritti che sono minacciati dall’inquinamento necessitano di una tutela ad hoc che possa rendere attivo il processo di valutazione così da rendere partecipativa la cittadinanza e aumentare la trasparenza. Tutto questo è possibile grazie alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che ha assunto ancora maggiore importanza con l’introduzione delle politiche del PNRR.
Che cos’è la Valutazione di Impatto ambientale?
Si tratta di un procedimento di accertamento della compatibilità ambientale di un determinato progetto o attività che avverrà su un territorio più o meno esteso. Il risultato della valutazione influenza la fattibilità del progetto che risulterà sostenibile o no, in base ai parametri utilizzati. Questi ultimi sono i fattori ambientali indicati dalla legge.
La VIA ha come oggetto tutti quei progetti che potenzialmente possono produrre effetti significativi e negativi sulla popolazione, quindi sulla salute umana, ma anche sulla biodiversità, sul territorio, acqua, aria o clima, ma anche sul patrimonio culturale artistico e paesaggistico. L’indice di tollerabilità e sostenibilità legittima il progetto che, in caso contrario, sarà annullabile per violazione di legge.
Ai sensi del DM 52/2015, ogni progetto sottoposto a VIA va valutato anche in relazione agli altri progetti che interessano lo stesso territorio. Tenendo conto dell’impatto ambientale complessivo e delle soglie di impatto determinate dalla legge. Questo impedisce di frammentare un progetto sostanzialmente unitario in progetti più piccoli in modo che ciascuno di essi, singolarmente, rimanga sotto soglia.
L’autorità competente ad effettuare la VIA è il Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero della Cultura. A livello regionale sono competenti le autorità indicate dalle leggi regionali. Pertanto, chi intenda proporre una VIA deve predisporre lo studio di impatto ambientale con i contenuti minimi previsti dalla legge. Questi comprendenti analisi e descrizioni tecniche. E una sintesi non tecnica da rendere comprensibile al pubblico, per metterlo in condizione di intervenire in modo informato.
Come avviene la VIA?
Il proponente del progetto deve presentare istanza all’amministrazione competente. Alla richiesta andrà allegato il progetto definitivo, lo studio d’impatto ambientale, la sintesi non tecnica. A questo seguirà un avviso che l’amministrazione pubblicherà sul proprio portale sempre per ragioni di trasparenza. Segue una fase di consultazione (anche pubblica) e dei termini entro i quali il procedimento è aperto a interventi e osservazioni da parte della collettività.
L’autorità competente, quindi, cura la fase tecnico-istruttoria e conclude il procedimento con un provvedimento espresso e motivato di efficacia non inferiore a 5 anni. Dopo l’emanazione del provvedimento e per tutta la durata dei suoi effetti, l’amministrazione competente ha poteri di controllo e monitoraggio dell’effettiva ottemperanza alle condizioni e misure indicate per la realizzazione dell’opera. Potendo arrivare alla revoca della VIA nei casi di infrazione più gravi. Il decreto semplificazioni ha contribuito a velocizzare il processo, includendo la VIA nel provvedimento di autorizzazione unico per impianti a fonti rinnovabili e il relativo procedimento andrà concluso dalla P.A. entro 150 giorni. Velocizzando quindi anche i tempi della procedura.
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Quali sono i riferimenti normativi della VIA?
I riferimenti normativi fondamentali sono: la Direttiva 2011/92/UE, il d.lgs. 152/2006 – Codice dell’ambiente e ora il d.l. 13/2023 – decreto semplificazioni he ha rimarcato tra le 6 missioni del PNRR, la transizione ecologica. Accanto al codice dell’ambiente e, per l’aspetto procedurale, alla l. 241/1990, per le procedure di VIA nei progetti relativi alle fonti energetiche rinnovabili il testo normativo di riferimento è il d.lgs. 387/2003 (in particolare l’art. 12) sul procedimento di autorizzazione unica.
La transizione ecologica contribuisce alla cosiddetta rivoluzione verde e sia i singoli che le imprese continuano a mettere in atto finanziamenti per progetti ecosostenibili che incentivano sempre di più questo grado di attenzione.
L’argomento è molto vasto e necessiterebbe di un approfondimento per ogni sfaccettatura, ma in questa sede, risulta importante avere contezza della consapevolezza dell’attenzione all’ambiente che si traduce in un’azione sinergica tra legislatore, politica e collettività; dall’altra parte modulare i progetti secondo determinati parametri significa cambiare radicalmente le mentalità e fare in modo che la sostenibilità diventi uno stile di vita.