Dieta vegana e ambiente: è una soluzione ecologica?

Cosa dicono gli studi più recenti sull’impatto ambientale della dieta vegana (e delle altre)? Approfondisci.

18 Settembre 2024, 10:27

Dieta vegana e ambiente: è una soluzione ecologica?

Numerosi studi dimostrano che adottare una dieta equilibrata non solo previene malattie, ma favorisce anche un consumo più sostenibile per l’ambiente. In particolare, valorizzare i prodotti vegetali e stagionali e ridurre il consumo di carne e latticini è fondamentale, poiché la loro produzione genera grandi quantità di gas serra. Secondo il Rapporto ONU del 2023, la filiera alimentare è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra globali, e circa il 60% di queste emissioni è causato dalla produzione di prodotti di origine animale.

Confronto tra diete e impatto ambientale

Per determinare quale dieta sia la più sostenibile per il pianeta, Altroconsumo ha effettuato un confronto tra la dieta mediterranea, vegetariana e vegana, valutandole sia in termini di impatto ambientale che di costi. I risultati mostrano che la dieta vegana e quella vegetariana sono meno impattanti rispetto alla dieta mediterranea. Le differenze sono evidenti soprattutto nell’esclusione di carne e pesce, due alimenti che influiscono significativamente sull’ambiente.

Per eseguire lo studio è stata utilizzata la metodologia LCA (Life Cycle Assessment) per calcolare l’impatto settimanale delle diete, analizzando 18 parametri ambientali, tra cui il consumo di acqua, l’occupazione del suolo e le emissioni di CO₂ equivalente. I dati ottenuti sono stati raggruppati in un unico indicatore ambientale chiamato endpoint (mPt). La dieta mediterranea è risultata la più impattante in 17 delle 18 categorie analizzate, con l’eccezione del consumo di acqua rispetto alla dieta vegetariana, principalmente a causa del consumo di carne e pesce.

 

Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.

 

Dati sull’impatto ambientale delle diete

Secondo i calcoli di Altroconsumo, un adulto che segue la dieta mediterranea ogni settimana produce 15,08 kg di CO₂ equivalente, consuma 18,84 metri quadrati di suolo e 1.880 litri di acqua.

La dieta vegetariana, che include uova e latticini, consuma più acqua rispetto alla dieta vegana e alla mediterranea, principalmente a causa della produzione di formaggi. Secondo i calcoli effettuati, un adulto che segue la dieta vegetariana ogni settimana produce 10,88 kg di CO₂ equivalente, consuma 16,80 metri quadrati di suolo e 1.980 litri di acqua.

La dieta vegana è quella con il minor impatto ambientale, dato che risulta del 32% meno impattante rispetto alla dieta mediterranea e del 18% rispetto a quella vegetariana. La dieta vegana esclude completamente alimenti di origine animale, come carne, pesce, latticini e uova, e si basa su cereali, legumi, verdura, frutta (fresca e secca), oli, bevande vegetali e semi. I calcoli mostrano che una persona che segue la dieta vegana ogni settimana produce 8,28 kg di CO₂ equivalente, consuma 15,24 metri quadrati di suolo e 1.810 litri di acqua.

Lo studio dell’Università di Oxford

I dati riportati sopra confermano un recente studio condotto dall’Università di Oxford, secondo il quale ridurre il consumo di latte, latticini e carne può diminuire l’impronta ecologica. La ricerca, pubblicata su “Nature Foods”, ha confrontato le diete vegana, vegetariana, pescetariana e onnivora, analizzando le abitudini alimentari di oltre 55mila persone e i dati di 38mila aziende agricole in 119 paesi.

La dieta vegana è risultata quella con il minor impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra, consumo di suolo e acqua, eutrofizzazione e biodiversità, riducendo l’impatto ambientale fino al 30% rispetto a una dieta onnivora con un alto consumo di carne. Anche ridurre il consumo di carne a meno di 50 grammi al giorno può portare benefici simili a quelli di una dieta vegetariana o pescetariana. Gli autori dello studio sottolineano che, pur senza diventare completamente vegani o vegetariani, scegliere più alimenti vegetali può ridurre significativamente l’impatto del sistema alimentare globale.