Dobbiamo abituarci ai fenomeni atmosferici estremi?

Esplora l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi e le loro implicazioni per la società e l’ambiente. Dobbiamo adattarci a queste nuove realtà? Analizziamo cause e soluzioni.

6 Novembre 2024, 11:49

Dobbiamo abituarci ai fenomeni atmosferici estremi?

Le recenti alluvioni a Valencia e in Emilia Romagna mostrano come il cambiamento climatico stia aumentando la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi, portando a esondazioni sempre più devastanti. Questa situazione di emergenza sta diventando una triste normalità, con gravi ripercussioni sia sulle popolazioni coinvolte sia sui sistemi sanitari.

Ieri, 5 novembre, si è celebrata la Giornata Mondiale della Consapevolezza sugli Tsunami, istituita dall’ONU nel 2015 per sensibilizzare e prevenire uno dei fenomeni naturali più distruttivi. Anche se gli tsunami sono tipici di altre zone del mondo, il cambiamento climatico e i recenti eventi estremi ricordano che nessuna regione è completamente al sicuro e che è fondamentale essere preparati, soprattutto per gli operatori sanitari.

Le cause dei fenomeni atmosferici estremi

I fenomeni atmosferici estremi, come uragani, ondate di calore, tempeste di neve e inondazioni, sono sempre più frequenti e intensi. Le loro cause principali sono legate ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature globali. L’uso massiccio di combustibili fossili, il disboscamento e l’inquinamento industriale hanno aumentato la concentrazione di gas serra nell’atmosfera, trattenendo il calore e alterando gli equilibri climatici. Inoltre, la modifica delle correnti oceaniche e atmosferiche contribuisce a eventi meteorologici sempre più radicali e imprevedibili.

Gli effetti sull’ambiente e sulle comunità

Gli effetti dei fenomeni atmosferici estremi sono devastanti e colpiscono sia l’ambiente che le comunità umane. Ecosistemi fragili, come foreste e barriere coralline, vengono distrutti o danneggiati, con conseguenze su biodiversità e catene alimentari. Le comunità locali subiscono danni a infrastrutture, abitazioni e attività agricole, mentre l’acqua potabile diventa sempre più scarsa in alcune aree del mondo. Le inondazioni e gli incendi provocano migrazioni forzate e aumentano la povertà, specialmente nei paesi meno preparati ad affrontare tali emergenze.

Possiamo ancora mitigare l’impatto dei fenomeni atmosferici estremi?

La mitigazione degli effetti dei fenomeni estremi è possibile attraverso azioni concrete che mirino a ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la resilienza dei territori. Strategie come la riforestazione, l’adozione di fonti energetiche rinnovabili, la costruzione di infrastrutture più resilienti e una gestione sostenibile delle risorse idriche possono ridurre i rischi. A livello internazionale, l’implementazione degli accordi sul clima, come l’Accordo di Parigi, rappresenta un passo importante per contenere il riscaldamento globale e proteggere l’ambiente.

Cosa cambia con la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane?

Donald Trump ha appena vinto le elezioni, diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Trump ha sempre espresso opinioni scettiche riguardo al cambiamento climatico e ha adottato politiche che promuovono i combustibili fossili. Durante la sua presidenza, ha ritirato gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e ha sostenuto l’espansione della produzione di petrolio e gas naturale, presentando questi settori come cruciali per la sicurezza energetica e l’economia americana. Trump ha dichiarato di voler ridurre le regolamentazioni ambientali che considera penalizzanti per l’industria energetica, puntando a rafforzare l’indipendenza energetica degli Stati Uniti attraverso petrolio, gas e carbone, e opponendosi a restrizioni come quelle sugli standard delle auto elettriche e sull’uso del suolo per progetti di energia rinnovabile.

 

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In vista delle elezioni, Trump ha ribadito l’intenzione di porre fine alle politiche ambientali introdotte dall’amministrazione Biden, che lui considera dannose per l’industria energetica. Nonostante abbia espresso un certo supporto per l’energia solare, ha criticato l’impatto ambientale dei grandi progetti solari, sostenendo che richiedono vasti terreni, e mantiene la convinzione che la transizione alle energie rinnovabili non sia prioritaria rispetto alla crescita economica e alla sicurezza energetica nazionale.

Insomma, il voto di stanotte ha ridato la Casa Bianca a Trump, e questa (al di là di qualsiasi preferenza o opinione politica) non è una buona notizia per l’ambiente.

Bisogna abituarsi al cambiamento?

Nonostante gli sforzi, dobbiamo riconoscere che alcuni cambiamenti sono ormai inevitabili e che adattarsi sarà necessario. Questo significa che le comunità dovranno sviluppare piani di emergenza, migliorare l’educazione sui rischi climatici e adattare le proprie abitazioni e coltivazioni a condizioni climatiche più estreme. Abituarsi a convivere con questi fenomeni, pur restando vigili nel ridurre le cause, può aiutarci a limitare i danni e garantire un futuro più sicuro alle prossime generazioni.