Gli Ordini dei Medici sostengono la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria
La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ricorda come i medici siano tenuti a onorare il proprio codice impegnandosi nella tutela dell’ambiente, quale determinante di salute
14 Luglio 2023, 14:28
Sommario
La nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, proposta dalla Commissione europea a ottobre 2022 e attualmente in discussione, raccoglie un deciso sì degli Ordini dei Medici. È questo quanto emerge dal confronto tra i 106 presidenti degli Ordini territoriali che compongono il Consiglio nazionale della Federazione, riuniti in questi giorni a Roma.
È proprio in questa occasione infatti, che la FNOMCeO, su iniziativa della Commissione Ambiente e Salute, ha approvato all’unanimità una Mozione che sostiene l’applicazione della nuova Direttiva europea risultante nell’introduzione di soglie più restrittive agli inquinanti dell’aria.
Di fronte alle oltre 50 mila morti premature che si registrano in Italia ogni anno legate all’inquinamento, ricorda la Federazione, l’accoglimento della nuova direttiva costituirebbe “un importante progresso nella direzione voluta dall’OMS (2021) riguardo ai valori limite degli inquinanti atmosferici ritenuti dannosi per la salute umana”.
Le cause dell’inquinamento atmosferico si possono combattere
Per territori come quello della Pianura Padana, le condizioni meteorologiche e geografiche sono di certo influenti sui livelli di particolato atmosferico presenti nell’aria. Tuttavia, aggiungono i rappresentanti FNOMCeO, “studi recenti condotti nell’ambito del progetto Life-PrepAIR individuano come fattori responsabili dell’inquinamento da polveri sottili nell’area in questione: la combustione di combustibili fossili per riscaldamento (soprattutto legna e pellet), il trasporto stradale (con emissioni di ossidi di Azoto, precursori di particolato), l’agricoltura e gli allevamenti intensivi (emissioni di ammoniaca, precursori di particolato). A questi è da aggiungere il contributo degli impianti industriali alimentati con combustibili fossili”.
Su questi settori, dichiarano, sono necessari interventi “imprescindibili”. L’inazione e il rinvio di questi interventi che non devono essere considerati una minaccia per l’industria e l’economia, si legge nella mozione, hanno già provocato drammatiche conseguenze.
Dunque, il Consiglio Nazionale della FNOMCeO ritiene che “la flessibilità delle regole, condizionata solo da esigenze economiche del breve periodo, aggravi il danno per la salute dei cittadini in termini di malattia e di morte, acuisca la crisi del clima e gli eventi estremi che ne derivano, aumenti in modo insostenibile i costi sanitari (pandemie comprese) e i danni conseguenti agli eventi estremi (alluvioni, siccità, frane, ecc…), compromettendo alla fine le reali prospettive di sviluppo”.
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L’importanza dell’intervento dei medici contro l’inquinamento
La professione medica, “non può esimersi dall’intervenire nel dibattito sulla proposta della Commissione Europea nella prospettiva della tutela della salute globale, che rappresenta certamente la precondizione anche per garantire uno sviluppo economico e sociale di medio e lungo termine”.
E questo anche in ragione dell’articolo 5 del Codice di deontologia medica, che “richiama i professionisti alla promozione delle politiche ambientali, quali elementi che sostanziano la tutela della salute individuale e collettiva, senza la quale non sono realizzabili obiettivi di benessere ed equità sociale”. E in virtù degli articoli 9 e 41 della Costituzione, dedicati alla tutela dell’Ambiente, delle Biodiversità, degli Ecosistemi. Articoli che gli Ordini, come Enti sussidiari dello Stato, sono tenuti a onorare impegnandosi nella tutela dell’ambiente, quale determinante di salute”.
“La nostra mozione – ha concluso Claudio Lisi, Coordinatore della Commissione Ambiente e salute della FNOMCeO, in una video-intervista al Tg Sanità della Federazione – sta a indicare che, come tutela della salute del cittadino, è importante aderire a quelle che sono le indicazioni della Commissione europea. Dobbiamo evitare che quelli che sono i danni da inquinamento e i danni ambientali possano arrecare sempre più una preoccupazione per la salute del cittadino. Mi auguro che la nostra mozione venga fatta propria dalla comunità politica, che possa attuare tutte le misure e aderire a quello che è il programma richiesto dalla Comunità europea”.