Fornelli a gas: migliaia di morti in Europa ogni anno

Le cucine a gas causano ogni anno oltre 40.000 morti premature in Europa a causa dell’inquinamento indoor, con l’Italia che registra il dato più elevato: 12.706 decessi. La richiesta è di nuove norme UE per migliorare la qualità dell’aria domestica e di incentivi per passare a sistemi di cottura più sicuri.

7 Novembre 2024, 14:23

Fornelli a gas: migliaia di morti in Europa ogni anno

Le cucine a gas sono responsabili della morte di circa 40mila cittadini europei ogni anno. L’allarme arriva da uno studio dell’European Public Health Alliance (EPHA) che evidenzia come l’Italia, con 12.706 morti premature all’anno, detenga il primato negativo a livello comunitario. L’uso diffuso dei fornelli a gas, producendo inquinanti nocivi come biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio e benzene, contribuisce a gravi problemi respiratori e cardiovascolari, con effetti negativi comparabili, se non superiori, a quelli dell’inquinamento urbano.  

Perché le cucine con i fornelli a gas sono così pericolose? 

La principale causa di morte legata ai fornelli a gas riguarda l’inquinamento indoor, composto da biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio e benzene. Questi elementi contribuiscono allo sviluppo di malattie cardiache e respiratorie, diminuendo l’aspettativa di vita di quasi due anni per chi utilizza regolarmente questo tipo di fornelli. In Italia, come in altri Paesi europei tra cui Polonia e Romania, circa il 60% delle famiglie usa ancora cucine a gas invece delle più sicure alternative elettriche o a induzione. 
 
Secondo la dottoressa Juana María Delgado-Saborit, autrice dello studio e responsabile del laboratorio di ricerca sulla salute ambientale presso l’Università Jaume I in Spagna, il fenomeno è peggiore di quanto si pensasse. “Le case in oltre metà dell’Europa superano i limiti dell’OMS a causa delle emissioni di fornelli a gas, e l’inquinamento di fondo peggiora ulteriormente la situazione” spiega.

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Dati allarmanti: l’Italia ai primi posti in Europa 

La combinazione di scarsa ventilazione e l’uso di cucine a gas porta l’Italia a essere il Paese con il più alto tasso di mortalità legata a questo tipo di inquinamento domestico, con una percentuale di decessi quasi doppia rispetto alla Polonia, seconda in classifica. L’inquinamento da NO2 si concentra particolarmente nelle abitazioni con fornelli a gas, aumentando i rischi durante le sessioni di cottura prolungate e in spazi poco ventilati. 

Impatto sulla salute e sulle malattie respiratorie 


L’impatto delle cucine a gas non si limita alle malattie cardiache e polmonari. Si stima, infatti, che queste emissioni causino ogni anno circa 367.000 casi di asma infantile e oltre 726.000 casi di asma in persone di tutte le età in Europa. Mentre le città europee hanno ridotto le emissioni di NO2 grazie a normative più severe e alla tecnologia automobilistica, il problema persiste nelle abitazioni e nelle cucine domestiche, una fonte di inquinamento meno regolamentata e ancora sottovalutata.  

Le soluzioni proposte: normative più stringenti e incentivi 


Per affrontare la situazione, l’EPHA esorta l’Unione Europea a definire standard chiari per la qualità dell’aria indoor, introducendo normative precise per i fornelli a gas e incentivando l’uso di alternative più sicure. Sono in preparazione nuove norme sui limiti di NO2 e altre sostanze nocive, insieme a possibili incentivi per favorire il passaggio a sistemi di cottura più ecologici e meno pericolosi. Sara Bertucci, a capo delle politiche di salute pubblica per l’EPHA, sottolinea che i rischi dei fornelli a gas sono stati per troppo tempo ignorati. Secondo lei, la sensibilizzazione è fondamentale, proprio come accadde per il fumo di sigaretta. “I fornelli a gas riempiono le nostre case di inquinamento. Ora, con i dati a disposizione, è il momento per i governi di aiutare la popolazione a smettere di usare il gas, proprio come hanno fatto in passato per ridurre il fumo” conclude.