Polveri sottili, Frosinone è la città più inquinata d’Italia. Ecco perché
I dati del rapporto Mal’aria di Città 2024 di Legambiente mostrano che nel 2023 Frosinone è stata la città italiana che ha sforato più volte il limite dei 50 microgrammi al metro cubo di PM10.
7 Giugno 2024, 13:06
Sommario
A Frosinone non solo si respira aria inquinata, ma la città ciociara è la più inquinata d’Italia. Peggio di città del nord come Torino, Treviso, Mantova e Padova.
A segnalare dati così allarmanti è il rapporto Mal’aria 2024 di Legambiente. Frosinone è in testa alla classifica nazionale delle dieci città per il superamento dei valori massimi quotidiani di polveri sottili e biossido d’azoto.
La soglia massima di PM10 in Italia è di 50 microgrammi per metro cubo
La soglia massima di PM10 – le particelle più sottili generate soprattutto dagli scarichi delle automobili e dai riscaldamenti domestici – prevista dalla legge italiana, è di 50 microgrammi per metro cubo, cinque in più dei 45 indicati dall’OMS.
Quando questa soglia viene superata, i comuni devono adottare misure di emergenza per abbassare la concentrazione di PM10 nell’atmosfera ed evitare rischi per la salute dei cittadini. A soffrire di più sono le persone anziane, i bambini, i malati cronici e le persone fragili e soprattutto chi è affetto da malattie respiratorie.
Smog e inquinamento ambientale, infatti, non solo possono causare problematiche respiratorie ma peggiorano anche le patologie già esistenti. Le particelle di PM10 spesso sono composte da metalli pesanti, nitriti e solfati. E quando vengono respirate possono provocare problemi respiratori come asma o bronchiti croniche, malattie cardiovascolari e tumori come quello al polmone.
Per questo, occorrono strategie di politiche ambientali che limitino l’utilizzo dei combustibili fossili e pratiche di gestione sostenibile del territorio che riducano l’inquinamento atmosferico.
Il rapporto Mal’aria 2024 di Legambiente: Frosinone guida la classifica con 70 giorni di sforamento
Il rapporto Mal’aria di Città 2024 di Legambiente mostra i dati nazionali riferiti a tutti i capoluoghi sui giorni di superamento dei valori massimi quotidiani consentiti per le polveri sottili PM10. Stima anche le medie annue di biossido di azoto, PM10 e PM2,5.
Secondo l’indagine dell’associazione ambientalista, nel 2023 Frosinone è stata la città italiana che ha sforato più volte il limite dei 50 microgrammi al metro cubo di PM10.
In testa alla classifica delle città fuorilegge, secondo la normativa vigente, c’è il capoluogo della Ciociaria, con 70 giorni di sforamento registrati nella centralina di traffico urbano di Frosinone scalo. Segue Torino con 66 giorni, Treviso 63, Mantova Padova e Venezia con 62 giorni di superamento del limite giornaliero.
Frosinone e gli alti livelli di polveri sottili: ecco perché
La maggior parte dei 44mila abitanti vive a Frosinone Scalo, e migliaia di altri cittadini ci vanno per lavorare. Il sindaco Mastrangeli spiega che “nella parte bassa della città lo smog ristagna perché si trova in una conca tra i monti Lepini e i monti Ernici. Ma l’alto livello di polveri sottili è stato registrato anche nella parte alta della città, che in genere ha un’aria più pulita”.
Il primo cittadino fa sapere anche che Frosinone è la prima città nel Lazio per vendita di farmaci cortisonici inalatori. Sulla base dei livelli delle polveri sottili nell’aria, decide i provvedimenti per ridurne rapidamente la quantità. A causa dei continui sforamenti della soglia considerata a rischio per la salute umana, infatti, ha decretato più volte il blocco del traffico per le auto più inquinanti. Ha anche deciso di vietare l’uso di camini e stufe a legna nelle case che hanno già altri impianti di riscaldamento.
Inoltre, ai cittadini non viene più permesso di bruciare le sterpaglie all’aperto – abitudine largamente diffusa – grazie al servizio di raccolta gratuita.
Gli interventi strutturali necessari: cambiare la mobilità cittadina
La giunta comunale ha programmato alcuni interventi strutturali per cambiare la mobilità cittadina e gli impianti di riscaldamento. I bus del trasporto pubblico locale, infatti, vengono utilizzati poco perché in molte zone della città non arrivano e passano sporadicamente. E’ stato pianificato l’acquisto di bus elettrici che saranno finanziati con il Fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dall’UE. Poi, la realizzazione di una rete di parcheggi di scambio in cui lasciare l’automobile e prendere un mezzo pubblico. In più, l’invio di tecnici del comune nelle case per controllare le vecchie caldaie e sostituirle con altre meno inquinanti.
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, pensa che a questi parametri di qualità pessima dell’aria bisogna rispondere con politiche rapide ed efficienti. “A Frosinone – dice – servono pedonalizzazioni, contrasto alla sosta selvaggia, implementazione del Bus Rapid Transfer e ripristino della funzionalità dell’ascensore inclinato. E poi ZTL del centro storico, impulso alla sharing mobility e nuove ciclabili”.
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Ridurre le polveri sottili a Frosinone, Ceccarelli, Legambiente: “Abbassare i limiti di velocità sull’autostrada”
Per contrastare ed abbassare la quantità di polveri sottili a Frosinone “è necessario cambiare radicalmente la mobilità cittadina e abbassare i limiti di velocità sulla vicina autostrada nel tratto in cui attraversa la provincia di Frosinone”. È il pensiero del segretario locale di Legambiente Stefano Ceccarelli.
L’associazione ambientalista, infatti, invita ad appellarsi alla legge del 2023 che ha concesso alle Regioni la facoltà di imporre l’abbassamento dei limiti di velocità sulle autostrade proprio per ridurre l’inquinamento. “Ogni giorno sulla Roma-Napoli – spiega – passano circa 50mila vetture e a queste si aggiungono quelle delle decine di migliaia di persone che vengono a lavorare in città con la propria automobile”.
Secondo dati ISTAT, in aggiunta, a Frosinone c’è un dato curioso: il numero di automobili più alto in Italia, 829 ogni 1.000 abitanti.
“A Frosinone – prosegue Ceccarelli – con i valori record di polveri sottili, c’è bisogno di scelte politiche per il risanamento della qualità dell’aria. Per la nostra salute, l’ambiente, il contrasto alle emissioni tossiche e un miglioramento della qualità della vita. Un risultato così negativo deve anche dare un grande impulso ad atti concreti e coraggiosi. Come quelli – continua – per una città più ciclabile e amica dei pedoni, e a progetti da realizzare velocemente. Come la ZTL nel centro storico, il potenziamento del TPL con l’implementazione del Bus Rapid Transfer e il ripristino dell’ascensore inclinato. Politiche per la sharing mobility per la città e anche su tutto il complicato contesto della Valle del Sacco. Uscire dall’era delle fonti fossili per questo luogo non è solo un impegno da assumere per contrastare il cambiamento climatico in corso ma anche per i nostri polmoni e il futuro del territorio” sottolinea.
Testa, (Fiab Lazio): “Città costruita senza sensibilità ambientale”
Secondo Marina Testa della Federazione italiana ambiente e bicicletta (FIAB) del Lazio è importante che i cittadini scelgano percorsi a piedi ed è necessario rivedere la frequenza e la capillarità del trasporto pubblico. “Purtroppo, la città dagli anni Sessanta è stata costruita in maniera disordinata – sostiene – e senza alcuna sensibilità ambientale. Ora non è facile rimediare ai danni fatti”.
Secondo Ceccarelli, infatti, l’abitudine dei cittadini di Frosinone di prendere i mezzi privati per spostarsi si è oramai consolidata perché spesso è obbligata. “La conformazione urbanistica caotica di Frosinone – conclude – fatta nella parte bassa di centinaia di villette e palazzine sparse nelle campagne, rende quasi impossibile il ricorso a un mezzo diverso da quello privato”.