Ferrara, già superate le giornate di sforamento nel 2024 per PM10 nell’aria
A Ferrara i più recenti dati mostrano PM10 e PM2.5 ancora a livelli troppo preoccupanti, superato il limite di giornate di sforamento. Perché?
10 Maggio 2024, 07:52
Sommario
Per le amministrazioni locali la qualità dell’aria a Ferrara negli ultimi due anni è passata da “accettabile” a “buona”. Tuttavia, nonostante lievi miglioramenti, secondo i recenti dati ARPAE la città si conferma tra le più colpite in regione dall’inquinamento da particolato fine. Già in questi primi mesi del 2024, Ferrara ha registrato molteplici giorni di sforamento delle soglie di PM10, confermando una situazione preoccupante che si protrae da anni, e verso cui è necessario fare di più, come ricordano anche le associazioni ambientaliste.
Preoccupa anche il PM2.5, che nel 2023 a Ferrara si assesta entro le soglie attuali ma ancora lontane dalle nuove direttive europee per il 2030. Va meglio invece per quanto riguarda il biossido di azoto.
Il progetto Air-Break e il miglioramento della qualità dell’aria a Ferrara
Si è concluso con il 2023 Air-Break, il progetto del Comune di Ferrara scelto tra i vincitori nell’ambito del programma europeo delle Urban Innovative Actions (UIA), volto a “mettere in pratica diverse soluzioni, finalizzate a ridurre l’inquinamento atmosferico del 25% nella città di Ferrara nell’arco di 3 anni”.
Il progetto, finanziato dai fondi europei con circa 5 milioni di euro, ha permesso di raccogliere “un’importante mole di dati, sia di natura ambientale, ma anche sulle modalità di spostamento dei ferraresi”, come si legge sul sito dell’amministrazione locale.
Grazie ad Air-Break il Comune di Ferrara dispone ora infatti “di una nuova infrastruttura dati, interoperabili e eterogenei, fondamentale per orientare le politiche pubbliche e intraprendere azioni concrete e mirate in ottica sostenibile”. Secondo quanto dichiarato alla chiusura dei lavori lo scorso dicembre, l’Assessore con delega all’Ambiente della città Alessandro Balboni, in base ai dati raccolti dalle centraline IoT installate in alcune zone della città, la qualità dell’aria di Ferrara risulta migliorata. Secondo Baldoni infatti questa è passata, nel corso degli ultimi due anni, da “accettabile” a “buona”.
La qualità dell’aria: a Ferrara preoccupa il PM10
Tuttavia, stando a quanto si apprende dall’ultimo rapporto di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia, “Mal’Aria di città 2024”, nonostante lievi miglioramenti, Ferrara è ancora tra le città più inquinate da particolato fine (PM10).
Lo scorso anno, la città ha registrato 36 giorni di sforamento del limite massimo giornaliero fissato dalla direttiva attuale per il PM10 (pari a 50 mg/mc di media), collocandosi tra le 18 città capoluogo di provincia che nel 2023 sono risultate fuorilegge.
Sebbene con numeri in calo rispetto all’anno precedente, Ferrara, insieme ad altre 17 città, ha infatti superato il numero di giornate consentite per le concentrazioni di PM10 oltre la soglia giornaliera di 50 mg/mc, pari a 35 giorni all’anno.
Un valore che preoccupa ulteriormente se si guardano le soglie stabilite dalla Direttiva sulla qualità dell’aria UE e alle più stringenti quanto sicure linee guida OMS. Secondo la nuova normativa europea in vigore a partire dal 2030, i giorni di sforamento consentiti saranno solo 18 all’anno, con una media giornaliera di PM10 abbassata a 45 mg/mc. Se Ferrara si conferma lontana dalla nuova soglia UE, appare lontanissima dai 3 giorni indicati dall’OMS come soglia massima.
PM10 la media annuale a Ferrara
Confrontando i dati relativi al 2022 (contenuti nel rapporto Mal’Aria di città 2023) con la più recente edizione relativa allo scorso anno, la concentrazione media annua di PM10 a Ferrara risulta in miglioramento, passando da 29 mg/mc a 25 mg/mc del 2023.
Anche in questo caso, tuttavia, il livello di PM10 si attesta oltre la nuova soglia limite europea di 20 mg/mc e ancor di più dall’indicazione OMS di 15 mg/mc di media annua.
Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.
PM2.5 a Ferrara
È stabile, e anzi verosimilmente in lieve peggioramento, l’inquinamento dell’aria legato al PM2.5. Nel 2022, la media annua per questo inquinante registrata a Ferrara era di 16 mg/mc contro i 17 mg/mc registrati nel 2023.
Anche in questo caso, la città appare in linea con l’attuale normativa sulla qualità dell’aria che ne fissa a 25 mg/mc la media annuale consentita ma risulta oltre la nuova soglia europea (pari a 10 mg/mc), a cui i governi sono chiamati ad adattarsi quanto prima ed entro il 2030.
Per il PM2.5, l’OMS suggerisce di non superare una media annua di 5 mg/mc e i 3 giorni di sforamento con una media giornaliera pari a 15 mg/mc mentre l’obiettivo fissato dalla nuova direttiva UE prevede massimo 18 giorni con una media giornaliera di PM2.5 oltre i 25 mg/mc.
In recupero sul biossido di azoto
Il valore migliore a Ferrara riguarda l’inquinamento dell’aria da biossido di azoto (NO2). La concentrazione di NO2, infatti, registra un calo da 22 mg/mc del 2022 a 20 mg/mc di media annua del 2023.
Con questo risultato, Ferrara si conferma entro l’attuale limite e sulla soglia della nuova Direttiva UE 2030, che taglia da 40 a 20 i microgrammi per metro cubo consentiti di media annua per questo inquinante, sebbene ancora oltre la soglia OMS, fissata a 10 mg/mc.
A Ferrara ma non solo dunque, secondo i dati emersi da Mal’Aria di città 2024, i livelli di inquinamento si confermano praticamente stabili, entro la normativa attuale, ma distanti dai limiti normativi previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per tutelare la salute delle persone.
Come sottolineato più volte anche da Legambiente e altre associazioni ambientaliste che si battono per misure più incisive per contrastare il problema, gli obiettivi UE 2030 sull’inquinamento atmosferico sono infatti solo uno step intermedio. Raggiungere i nuovi obiettivi europei sulla qualità dell’aria è infatti fondamentale ma non più sufficiente per salvaguardare la salute umana e degli ecosistemi: è necessario lavorare per avvicinarsi quanto più possibile e quanto prima alle soglie indicate dall’OMS.