Inquinamento aria a Frosinone: superati i limiti di PM10 

Frosinone apre il 2024 con livelli di inquinamento dell’aria oltre i limiti consentiti. il PM10 in un solo mese supera la soglia annuale stabilita dalla nuova Direttiva Ue.

9 Febbraio 2024, 09:41

Inquinamento aria a Frosinone: superati i limiti di PM10 

 Anche, e ancora, Frosinone nella morsa dell’inquinamento dell’aria. Per il capoluogo laziale, il nuovo anno si apre con livelli di inquinamento nell’aria preoccupanti. Dalle misurazioni sperimentali sul PM10 condotte da Arpa Lazio emerge che, nel solo mese di gennaio 2024, 7 centraline su 8 hanno già registrato livelli di PM10 oltre i limiti consentiti attualmente in Italia. Non solo, di queste 2 centraline hanno totalizzato un numero di giorni di sforamenti che supererebbe la soglia annuale consentita dalla Nuova Direttiva Ue. 

PM10 a Frosinone e provincia nel primo mese del 2024

Stando a quanto emerge dai dati pubblicati da Arpa Lazio, a gennaio 2024 nella provincia di Frosinone solo una centralina su 8 non ha sforato registrato giorni con una media superiore ai 50 microgrammi per metro cubo, previsti dalla legge vigente.  

Ad indossare la maglia nera è Ceccano che in un solo mese registra 23 giorni di sforamento per il PM10 sui 35 ammessi attualmente in un anno. Non fa meglio Frosinone con 20 sforamenti al 31 gennaio (ma sono già 23 al 5 febbraio, n.d.r.), seguito da Cassino con 17, Alatri con 12, Ferentino a quota 9, Via Mazzini 5 e Anagni San Francesco con 2.  

“Poi ci sono tutti i comuni che non hanno le centraline come ad esempio Monte San Giovanni Campano che è già stato indicato come il comune con l’aria più inquinata della provincia di Frosinone”, come hanno segnalato di recente le associazioni ambientaliste Fare Verde provincia di Frosinone e Terra Nostra. 

Alla luce delle rilevazioni di gennaio, arrivare a fine anno rimanendo nei limiti dei 35 giorni di sforamento per il PM10 attualmente consentiti, appare già un’impresa non da poco per i comuni della provincia di Frosinone. Ma la situazione nella zona risulta ulteriormente allarmante se si fa riferimento alla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria e alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).  

 

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PM10: le nuove soglie Ue ed OMS  

Come ribadito di recente anche nel report Mal’Aria di Città 2023 da Legambiente, i nuovi limiti Ue sono “significativamente più alti dei valori indicati dall’OMS per evitare danni alla salute e sono quindi da considerare una tappa intermedia, mentre sono proprio le indicazioni OMS l’obiettivo da raggiungere nell’ottica di una vita salubre nelle nostre città”. 

Ciononstante, in un solo mese 2 centraline su 8 nella provincia di Frosinone mostrano il superamento della soglia annuale definita dalla Nuova Direttiva Ue per i giorni di sforamento da PM10.  

La nuova normativa europea, che gli Stati membri si sono detti impegnati a raggiungere quanto prima ed entro il 2030, vede il numero di giornate di sforamenti consentiti per il PM10 ridotto da 35 a 18 l’anno. Viene inoltre ridotta la concentrazione giornaliera media consentita per questo inquinante, che passa da 50 microgrammi per metro cubo a 45, e la concentrazione media annua dimezzata da 40 microgrammi per metro cubo a 20. 

I comuni di Frosinone e Ceccano risulterebbero quindi “fuorilegge” rispetto alla normativa europea, superando in un solo mese l’indicazione annuale per i giorni di sforamento di PM10. Seguiti in modo altrettanto preoccupante da Cassino ed Alatri.

Molto peggio se si considerano le indicazioni OMS. l’Organizzazione suggerisce di non superare i 3 giorni con una concentrazione media di PM10 superiore ai 45 microgrammi per metro cubo, e riduce a 15 microgrammi per metro cubo la concentrazione media annuale. 

Da associazioni il piano d’azione

Per contrastare il grave problema dell’inquinamento dell’aria del frusinate, Fare Verde provincia di Frosinone e Terra Nostra hanno di recente fatto sapere che presenteranno ai comuni provinciali il “Patto dei Sindaci”.  

“Il disastro ambientale è chiaro e inequivocabile, come non v’è chi non veda che le azioni a macchia di leopardo, sui diversi territori Comunali, per il contrasto all’inquinamento da PM10 sono servite molto poco o addirittura a nulla ed infatti l’inquinamento in alcuni casi si è addirittura aggravato. – scrivono le due associazioni ambientaliste in una nota. “Azioni tardive, come le ordinanze sindacali, il blocco parziale del traffico ed altre (già ritenute tali dalla sentenza della Corte di Giustizia UE) vengono attuate a macchia di leopardo in nome di un’emergenza che dura da anni per l’inquinamento dell’aria da PM10.” 

Visto che il piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio non riesce a contenere i superamenti per il PM10 in Ciociaria ed è quindi inefficace”, proseguono questi, il “Patto dei Sindaci” consisterà in un piano di azioni sinergiche sul territorio Provinciale a breve, medio e lungo termine. 

Per i Sindaci “è arrivato il momento di sottoscrivere un patto per il contrasto all’inquinamento dell’aria anche se ci saranno da prendere provvedimenti impopolari per tutelare la salute della popolazione”. 

“Ci deve pur essere un fronte di brave persone che ha la volontà di proteggere anziani, bambini, donne incinte e in alcuni casi di salvare la vita a chi è fragile di salute”, concludono le associazioni nella nota.