Inquinamento atmosferico a Treviso: la situazione attuale

I dati dell’ultimo report “Mal’Aria di città” di Legambiente non mostrano nulla di buono, per quanto riguarda Treviso. Approfondisci.

9 Agosto 2024, 06:36

Inquinamento atmosferico a Treviso: la situazione attuale

Treviso è la terza città più inquinata d’Italia, secondo il recente report “Mal’Aria di città” pubblicato da Legambiente, basato sui dati del 2023. La situazione attuale è resa evidente dalla cappa di smog che ha portato quasi il 48% della zona in allerta rossa, coinvolgendo 45 comuni. L’aria risulta irrespirabile e Treviso ha superato per 63 giorni la soglia della concentrazione di PM10, fissata a 50 grammi per metro cubo d’aria (il limite annuale è di 35 giorni). Solo Frosinone e Torino hanno registrato dati peggiori, con rispettivamente 70 e 66 giorni di superamento.

Smog e PM10: Treviso si unisce al patto delle città padane

Il Veneto è una delle regioni italiane più colpite dall’inquinamento atmosferico, con città come Treviso che ha già superato il limite annuale di giorni con livelli di PM10 superiori ai 50 microgrammi per metro cubo. In risposta, i sindaci delle principali città della Pianura Padana, inclusa Treviso, hanno sottoscritto un patto per affrontare congiuntamente la lotta contro lo smog. Le richieste includono fondi per il rinnovo delle caldaie obsolete, il potenziamento del trasporto pubblico e programmi di riforestazione urbana. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo e di risorse adeguate per migliorare la qualità dell’aria e garantire un futuro più salubre alle prossime generazioni.

 

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Aree verdi a Treviso: un quadro preoccupante

Treviso è all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia del Veneto per quanto riguarda la disponibilità di aree verdi per giovani. Con solo 124 metri quadrati per bambino, Treviso è l’unica città al di sotto della media italiana di 152 metri quadrati. Questa carenza di spazi verdi ha implicazioni sulla qualità della vita e sulla salute delle persone, aggravata ulteriormente dalle elevate temperature registrate in città. Tuttavia, la giunta comunale sta cercando di migliorare la situazione con progetti di riqualificazione come il rilancio dei giardini di Sant’Andrea, che stanno già vedendo una rinnovata affluenza di famiglie e giovani.

Più verde e meno cemento

Legambiente sottolinea la necessità di ridurre la concentrazione di PM10 del 34% entro il 2030 per rispettare i nuovi obiettivi dell’UE, e del 53% per quanto riguarda le PM2.5. Per raggiungere questi obiettivi, Legambiente suggerisce di fermare la cementificazione e preservare le aree verdi esistenti, come zone umide, siepi, prati e fasce lungo i corsi d’acqua, che sono essenziali per assorbire CO2 e altri inquinanti atmosferici. Particolare attenzione dovrebbe essere data alle aree lungo viale della Repubblica, Terraglio e la tangenziale, vicine a scuole e aree residenziali, minacciate da nuovi progetti edilizi.

Aeroporto Canova e le conseguenze dell’inquinamento: parte lo studio epidemiologico

AerTre, la società che gestisce l’aeroporto Canova di Treviso, ha versato 120mila euro all’Usl della Marca per coprire i costi dello studio epidemiologico richiesto dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale. L’indagine, che coinvolgerà oltre 20mila residenti tra Treviso, Quinto e Zero Branco, si concentrerà su quartieri specifici e analizzerà dati riguardanti mortalità, ricoveri, consumo di farmaci, richieste di prestazioni specialistiche e tumori. Lo studio prevede anche interviste dirette ai residenti per raccogliere ulteriori informazioni sul loro stato di salute.