Inquinamento atmosferico a Venezia: quanto è inquinata l’aria?

Cosa dicono le più recenti rilevazioni in merito alla qualità dell’aria (e non solo) di Venezia? Approfondiscilo qui.

14 Giugno 2024, 11:57

Inquinamento atmosferico a Venezia: quanto è inquinata l’aria?

L’inquinamento atmosferico è una delle principali preoccupazioni ambientali a Venezia e nel Veneto. Il presidente regionale Luigi Lazzaro ha di recente descritto la situazione come “preoccupante”, evidenziando la difficoltà di raggiungere i nuovi limiti di qualità dell’aria previsti per il 2030. Le amministrazioni di diverse città, tra cui Venezia, stanno collaborando per combattere l’inquinamento atmosferico, chiedendo supporto sia a livello nazionale che europeo. Ma vediamo qual è la situazione relativa all’inquinamento atmosferico del capoluogo veneto.

Il Report “Mal’Aria di Città 2024”

Il rapporto annuale di Legambiente, “Mal’Aria di Città 2024“, conferma che l’Italia è ancora lontana dai nuovi standard europei per la qualità dell’aria. Nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, molte città, compresa Venezia, non hanno fatto progressi significativi. Venezia ha infatti registrato 62 giorni di sforamento dei limiti di PM10, il che la colloca tra le città con i maggiori problemi di qualità dell’aria.

Le concentrazioni medie annue di PM10 e PM2.5 a Venezia sono dunque ancora lontane dai nuovi obiettivi europei. Il capoluogo veneto, con una media annua di 31 µg/mc per il PM10, si trova tra le città più inquinate. La situazione è simile per il PM2.5, con molte città italiane che risulterebbero fuorilegge se fossero applicati oggi i nuovi limiti dell’UE.

Legambiente sottolinea che l’inquinamento da PM2.5 causa ogni anno 47mila decessi prematuri in Italia. Per rispettare i nuovi limiti entro il 2030, Venezia deve ridurre significativamente le concentrazioni di inquinanti. Sono state diverse le giornate “ecologiche”, come limitazioni nel traffico cittadino, ma come al solito son servite per abbassare i livelli di polveri sottili solo momentaneamente. Anche nel caso di Venezia, dunque, appare più che mai necessaria una svolta radicale a livello nazionale e territoriale per migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto sanitario.

Venezia nell’Ecosistema Urbano 2023

Secondo Ecosistema Urbano 2023, il report realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 105 comuni capoluogo d’Italia, Venezia è l’undicesima città più green. Tuttavia, guardando nel dettaglio ai dati relativi alla qualità dell’aria, emerge una situazione critica e in peggioramento. Se a questo si aggiunge quanto rilevato da un nuovo studio circa l’interazione tra gli inquinanti, risulta quanto più urgente e improrogabile un’azione di contrasto più incisiva nella città lagunare, come nel resto del Paese.

Secondo l’ultima edizione del report (pubblicato a ottobre 2023 ma relativo all’anno precedente), la sostenibilità di Venezia è in miglioramento se si guarda al trasporto pubblico, con un costante incremento di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici, e alle isole pedonali, ampiamente diffuse nella laguna. Tuttavia, Venezia risulta tutt’altro che “eco-friendly” se si considera la quantità di acqua potabile sprecata, pari al 37%, la gestione dei rifiuti, e soprattutto la qualità dell’aria.

 

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Qualità dell’aria: una situazione critica

Secondo una recente indagine del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus, rielaborata dalla redazione tedesca di Deutsche Welle con “European Data Journalism Network”, Venezia appare tra le 58 province (su 107 analizzate) che sforano i limiti di concentrazione media di PM 2.5 nei primi otto mesi del 2023. Dati relativi al 2022 mostrano una situazione in peggioramento e altrettanto preoccupante per gli altri inquinanti atmosferici.

Anche nel caso di Venezia, come in molte altre città italiane, tali livelli di inquinamento risultano entro i limiti consentiti dall’attuale Direttiva in vigore, ma superiori alle nuove disposizioni UE e ben lontani dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida OMS. Secondo la Nuova Direttiva europea infatti, il biossido di azoto non deve superare i 20 µg/m³, mentre l’OMS fissa la soglia limite a 10 µg/m³. Similmente per il PM10, l’UE stabilisce il nuovo limite a 20 µg/m³ mentre l’OMS suggerisce di stare entro i 15 µg/m³.

Male anche per il PM2.5: con 22,5 µg/m³ di media annua, Venezia risulta solo leggermente sopra la soglia massima consentita attualmente in Italia (pari a 25 µg/m³), superando di oltre il doppio i 10 µg/m³ indicati dall’UE e risultando quasi 4 volte il valore guida dell’OMS (pari a 5 µg/m³).

Iniziative green (e non)

Venezia è la prima città italiana ad aderire all’iniziativa Plastic Smart Cities del WWF, grazie alla quale si è impegnata a ridurre l’uso di plastica monouso. L’iniziativa mira a sensibilizzare le strutture ricettive e a ridurre l’impatto del turismo sulla produzione di rifiuti plastici. Durante l’alta stagione, l’aumento dei rifiuti rappresenta una sfida significativa per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti (specie se si considera che nel 2023 Venezia ha avuto 13 milioni e 360mila turisti).

Venezia sta provando a fare qualche passo in avanti almeno dal punto di vista della mobilità sostenibile con la realizzazione del Parco dell’Idrogeno a Marghera. Questo progetto prevede la costruzione di una stazione di rifornimento per autobus alimentati a idrogeno, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive derivanti dai trasporti pubblici. L’idrogeno verde sarà prodotto localmente tramite elettrolisi dell’acqua, utilizzando energie rinnovabili.

Inoltre, la laguna di Venezia, un ambiente delicato e ricco di biodiversità, è minacciata da erosione e inquinamento aggravati dal passaggio delle navi da crociera e merci. Il progetto di riportare alcune navi da crociera alla stazione Marittima entro il 2027 ha suscitato preoccupazioni tra i gruppi ambientalisti, che temono ulteriori danni alla laguna centrale già compromessa.