Inquinamento digitale: quanto inquina un messaggio Whatsapp?
Quanto inquina inviare messaggi con foto, video, gif, emoji o sticker? Vediamo che impatto ha l’inquinamento digitale.
21 Maggio 2024, 12:47
Sommario
L’utilizzo massiccio che facciamo quotidianamente degli smartphone ha ovviamente un notevole impatto sull’inquinamento atmosferico. Come qualsiasi prodotto industriale, uno smartphone inquina sia in fase di produzione che di smaltimento. Ma anche il suo utilizzo non è green come si possa credere. Tralasciando la fase di ricarica della batteria, anche la messaggistica ha il suo peso. Di fianco a un inquinamento fisico, possiamo dunque parlare di inquinamento digitale.
Inquinamento derivante da produzione, utilizzo e smaltimento degli smartphone
Prima di addentrarci nello specifico dell’inquinamento digitale relativo ai messaggi, bisogna evidenziare perché gli strumenti che utilizziamo per spedirli e inviarli hanno un grosso impatto sull’ambiente anche per il solo fatto di esistere. L’estrazione e la lavorazione dei materiali (come litio o cobalto) necessari per le batterie e i componenti elettronici comportano un significativo impatto ambientale, così come la produzione richiede molta energia e utilizza sostanze chimiche che possono essere dannose per l’ambiente.
L’invio e la ricezione di messaggi richiedono ovviamente energia sia per il funzionamento del dispositivo sia per l’infrastruttura di rete, come torri cellulari, server e data center. A tal proposito, i data center che gestiscono la trasmissione e l’archiviazione dei messaggi consumano una grande quantità di energia. Molti di questi sono alimentati da fonti di energia non rinnovabile, e dunque contribuiscono alle emissioni di CO2.
Infine, gli smartphone diventano obsoleti relativamente presto e il loro smaltimento crea rifiuti elettronici che, se non correttamente smaltiti, possono rilasciare sostanze tossiche nell’ambiente.
L’inquinamento digitale della messaggistica
Uno studio del 2020 ha stimato che l’invio di un messaggio di testo medio genera circa 0,014 grammi di CO2. Anche se si tratta di una quantità assolutamente trascurabile, l’invio di miliardi di messaggi ogni giorno a livello globale comporta un notevole impatto cumulativo. Lo studio si intitola “The carbon footprint of email spam, legitimate emails and text messages”, ed è stato condotto da Mike Berners-Lee, un esperto in sostenibilità e autore del libro “How Bad are Bananas? The Carbon Footprint of Everything”.
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Le app di messaggistica istantanea (come WhatsApp, Messenger, e simili) possono avere un impatto leggermente superiore rispetto agli SMS tradizionali, poiché spesso includono contenuti multimediali (gif animate, foto, video) che richiedono una maggiore quantità di dati e quindi maggiore energia per la trasmissione e l’archiviazione.
Nel 2021, Roberto Cingolani, allora Ministro della Transizione Ecologica, dichiarò che i social network consumano più energia degli aerei. Il traffico aereo è responsabile del 2% delle emissioni globali di CO2, mentre internet ne produce il 4%, con i social network che contribuiscono per la metà. Secondo la BBC, un singolo messaggio su WhatsApp emette quasi 4 grammi di CO2, paragonabile a una email. Le emissioni variano in base al contenuto: foto, video, gif, emoji o sticker possono far salire le emissioni fino a 50 grammi.