Inquinamento: ogni anno muoiono 600mila bambini. Servono regole
Ogni anno 600mila bambini muoiono a causa dell’inquinamento. Rafforzare i regolamenti è essenziale per proteggere le nuove generazioni e il pianeta.
12 Dicembre 2024, 13:40
Sommario
Un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenzia che ben 600.000 bambini muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento. Secondo l’OMS, queste morti sono attribuibili principalmente a infezioni respiratorie acute causate dall’inquinamento dell’aria, sia indoor ossia all’interno delle abitazioni che outdoor, esterno.
I bambini, in particolare quelli sotto i 5 anni, sono particolarmente vulnerabili perché respirano più rapidamente degli adulti e vivono più vicino al suolo, dove le concentrazioni di alcuni inquinanti sono più elevate. Un duro promemoria, dunque, dell’impatto devastante che l’inquinamento ambientale ha sulla salute umana e, in particolare, sui più vulnerabili: i bambini.
Questi dati allarmanti sottolineano la necessità di interventi mirati, come la promozione di combustibili puliti per la cucina e il riscaldamento, il miglioramento della qualità dell’aria urbana e la regolamentazione delle emissioni industriali. Abbiamo il dovere di proteggere le generazioni future e ridurre l’impatto devastante dell’inquinamento sulla salute infantile. Questo problema riguarda non solo il benessere fisico ma anche il futuro di intere generazioni e del pianeta.
Perché l’inquinamento colpisce severamente i bambini?
I bambini rappresentano la fascia di popolazione più indifesa e vulnerabile agli effetti dell’inquinamento. La loro salute, infatti, è in piena fase di sviluppo e risente profondamente della qualità dell’ambiente circostante. L’inquinamento non solo colpisce il loro sistema respiratorio e immunitario, ma può compromettere anche la loro crescita fisica e cognitiva, con effetti che restano, purtroppo, nel tempo. Vediamo quali sono le ragioni principali.
- Sistemi immunitari immaturi: il sistema immunitario dei bambini non è completamente sviluppato, sono meno capaci di difendersi dagli agenti nocivi presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Questo li rende particolarmente sensibili a infezioni respiratorie e malattie croniche.
- Maggiore esposizione per peso corporeo: rispetto agli adulti, i bambini respirano, bevono e consumano più risorse per unità di peso corporeo, assorbendo quindi quantità maggiori di inquinanti.
- Conseguenze a lungo termine: l’esposizione precoce a sostanze tossiche può provocare danni irreversibili, come ritardi nello sviluppo cognitivo e una maggiore predisposizione a malattie croniche in età adulta.
Quali sono le principali fonti di inquinamento?
Comprendere le fonti principali di inquinamento è fondamentale per individuare le azioni necessarie a ridurre l’impatto sulla salute infantile. Ogni tipo di inquinamento, dall’aria al suolo, contribuisce a minacciare la vita e il benessere dei bambini.
- Inquinamento atmosferico: le emissioni derivanti da industrie, trasporti e combustione di biomasse rilasciano nell’aria polveri sottili e sostanze tossiche, che sono tra le cause principali di malattie respiratorie e morti premature.
- Inquinamento dell’acqua: scarichi industriali e agricoli, insieme all’uso di pesticidi, contaminano le fonti idriche, esponendo i bambini a infezioni gastrointestinali e altre patologie.
- Inquinamento del suolo: l’uso indiscriminato di fertilizzanti e la gestione impropria dei rifiuti solidi contaminano il terreno, danneggiando la catena alimentare e mettendo a rischio la salute dei più piccoli.
- Plastica e microplastiche: l’accumulo di plastica e microplastica nei mari e nei terreni non solo distrugge gli ecosistemi ma penetra anche nella catena alimentare, causando potenziali danni a lungo termine alla salute umana.
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Rafforzare i regolamenti è d’obbligo
Rafforzare le normative ambientali non è solo una questione di protezione ambientale. Si tratta, infatti, di una misura urgente per tutelare la salute pubblica, in particolare quella dei bambini. Le regole esistenti spesso non bastano a prevenire i danni causati dall’inquinamento. L’inattività e l’inoperosità rischia di aggravare ulteriormente il problema per il quale, al contrario, sono necessarie misure urgenti:
- Protezione della salute pubblica: adottare normative più severe sulla qualità dell’aria e dell’acqua può ridurre drasticamente l’incidenza di malattie infantili causate da inquinanti.
- Giustizia sociale e ambientale: l’inquinamento colpisce maggiormente le famiglie a basso reddito, che spesso vivono in aree più esposte. Intervenire significa promuovere l’uguaglianza e proteggere i più vulnerabili.
- Effetti a lungo termine positivi: azioni mirate oggi possono prevenire un carico enorme di malattie e costi sanitari futuri, migliorando la qualità della vita delle generazioni a venire.
Un dovere verso il futuro: tutelare il pianeta e i più piccoli
Rafforzare i regolamenti sull’inquinamento non è solo una scelta politica, ma un imperativo morale. Ogni bambino ha il diritto di crescere in un ambiente sano, libero da rischi reali e pericoli evitabili. Proteggere i più piccoli significa investire in un pianeta sostenibile e vivibile per le generazioni future.