Città e sostenibilità: Parma tra nuovi progetti e vecchi problemi  

Parma cantiere aperto su mobilità sostenibile: si lavora all’aggiornamento del Piano Urbano. Intanto però, la qualità dell’aria non migliora e la città continua a scendere nella classifica di sostenibilità.

1 Dicembre 2023, 08:40

Città e sostenibilità: Parma tra nuovi progetti e vecchi problemi  

“Per l’Amministrazione comunale di Parma le politiche della Mobilità sono centrali per assicurare sicurezza e salute dei cittadini e riduzione dell’impatto ambientale – ha affermato Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità Ambientale ed energetica ed alla Mobilità in occasione dell’edizione 2023 di MobyDixit, l’appuntamento annuale di promozione della Mobilità Sostenibile in Italia svoltosi in questi giorni a Parma. – La nostra è stata tra le prime città in Italia ad approvare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) 2015-2025, dotato di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”.  

“Il percorso di aggiornamento del PUMS, iniziato il mese scorso – ha proseguito Borghi – determinerà da qui al 2035 scelte fondamentali”. Il documento strategico discusso con cittadini, associazioni e imprese nella due giorni di evento (29-30 novembre) organizzato dalComune di Parma e da Euromobility, ha infatti il compito di fare da bussola per lo sviluppo delle città italiane (sopra i 100mila abitanti), nell’ottica della sostenibilità ambientale e della mobilità efficiente. Obiettivo ultimo: migliorare la qualità della vita dei cittadini, attraverso la riduzione dell’impatto ambientale, delle emissioni di CO2 e dei consumi di energia, la fornitura di servizi migliori, l’incremento della sicurezza stradale e dell’accessibilità. 

Proprio il miglioramento delle condizioni ambientali e della qualità dell’aria, identificati tra i benefici più immediati legati al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, si confermano d’altronde una priorità per Parma che, come molte altre città del bacino Padano, continua a registrare livelli preoccupanti di inquinamento. 

 

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Qualità dell’aria a Parma 

A scattare l’ultima fotografia sulla sostenibilità di Parma è il report “Ecosistema Urbano” 2023 di Legambiente. Stando alle ultime rilevazioni sulla qualità dell’aria nelle città italiane contenute nel nuovo rapporto, anche Parma, accanto a Genova, Pisa e Lucca ma non solo, peggiora in relazione all’ozono, mentre migliorano solo leggermente o rimangono uguali i livelli degli altri inquinanti atmosferici.  

Confrontando i dati del monitoraggio 2022 con quelli degli anni precedenti si osserva infatti un incremento dei giorni di sforamento da ozono che passano da 38 (nel 2020 e nel 2021) a 42 dello scorso anno. Sale, seppur meno significativamente, la concentrazione di PM10 (con una media annua di 30 microgrammi per metro cubo nel 2023 contro i 29,0 registrati nei due anni precedenti). Non ci sono miglioramenti neanche in relazione al PM2.5 che passa da 15 μg/m3 del 2021 ai 16 μg/m3 segnalati nell’ultimo report, mentre si registra un lieve calo del biossido di azoto (da 25,0 a 24,0 μg/m3). 

Anche nel caso di Parma, dunque, come per la stragrande maggioranza delle città italiane analizzate, i livelli di inquinamento atmosferico si confermano entro i limiti di legge attualmente in vigore ma risultano superiori a quelli definiti dalla Nuova Direttiva europea e che dovranno essere raggiunti entro il 2035, e ancora più lontani dai livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 

 

Parma male anche altri parametri di sostenibilità

Se da un lato migliora la raccolta differenziata tanto da far parlare di “modello Parma”, dall’altro aumentano i rifiuti prodotti e peggiorano gli altri parametri analizzati nell’indagine sulla sostenibilità urbana tra aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Così Parma continua a scendere nella classifica generale di Legambiente collocandosi 18° su 105 città, contro la 5° posizione occupata nel report 2019 (relativo ai monitoraggi dell’anno precedente), la 7° del 2020 e 2021 e la 14° dell’anno scorso. 

Lo denuncia anche Pietro Vignali, capogruppo in consiglio comunale della lista civica che porta il suo nome, su Parmadaily secondo cui “I Pdays sono un esperimento ridicolo: finte pedonalizzazioni intermittenti come le luci di un albero di Natale che non aggiungono nulla in termini di metri quadrati pedonalizzati” mentre “Per realizzare vere aree pedonali che aumentano le isole pedonali servono progetti seri e alternative reali”. 

Anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale “si sono fatti passi indietro macroscopici” – ha dichiarato ancora Vignali alla luce della classifica relativa a questo tema che colloca la città in 19esima posizione per le politiche sui passeggeri e in 22esima per l’offerta – Eravamo ai primi posti e Parma era un modello nazionale, oltre a essere la città che dava il contributo pro capite maggiore per il potenziamento del trasporto pubblico. Non ci stupiamo perché questi numeri sono la normale conseguenza dell’assenza di politiche concrete”. Secondo l’ex sindaco di Parma, “non c’è più alcun progetto di potenziamento” mentre sono “miseramente fallite e drammaticamente archiviate” le uniche due sperimentazioni, la navetta per i Pdays e i Week bus per i collegamenti con le frazioni. Tra i dati che preoccupano infine, quello relativo all’acqua: Parma registra il 35% di dispersione idrica, collocandosi a circa metà classifica, 52° su 105 città analizzate. 

“Le classifiche non vanno lette in termini assoluti, ma relativi con riferimento sia alle performance nel tempo che rispetto alle altre città – conclude quindi Vignali – Su entrambi questi fronti Parma ha fatto passi indietro” mentre “la qualità di vita dei cittadini di Parma continua a deteriorarsi”.