Italia: il paese con meno fiducia nella scienza?
L’Italia registra il livello più basso di fiducia nella scienza in Europa. Scopri le cause e le possibili conseguenze di questo trend.
13 Febbraio 2025, 13:00

Sommario
L’Italia si distingue in Europa per un dato preoccupante: il livello di fiducia nella scienza tra i cittadini italiani è tra i più bassi del continente. Questo fenomeno solleva interrogativi sulle cause sottostanti e sulle possibili ripercussioni per la società italiana.
Le cause della sfiducia nella scienza in Italia
Diverse ragioni contribuiscono a questo scetticismo diffuso. Una delle principali è la carenza di una cultura scientifica solida, dovuta a un sistema educativo che spesso non valorizza adeguatamente le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Questa lacuna formativa porta a una comprensione limitata dei processi scientifici e dei benefici derivanti dalla ricerca.
Un altro fattore è la diffusione di informazioni non verificate o false, specialmente attraverso i social media. La propagazione di fake news e teorie del complotto mina la credibilità delle istituzioni scientifiche e alimenta dubbi tra la popolazione.
Infine, episodi storici di scandali o cattiva gestione in ambito scientifico e sanitario hanno eroso la fiducia dei cittadini nelle autorità competenti, creando un terreno fertile per il sospetto e la diffidenza.
Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.
Gli studi scientifici che lo confermano
Esistono studi scientifici che confermano il livello relativamente basso di fiducia nella scienza tra i cittadini italiani rispetto ad altri Paesi. Tra i principali lo studio pubblicato su Nature Human Behaviour: si tratta di un’ampia ricerca internazionale che ha coinvolto quasi 72.000 persone in 68 Paesi, inclusa l’Italia. I risultati indicano che la fiducia nella scienza e negli scienziati rimane elevata a livello globale, con un punteggio medio di 3,62 su una scala da 1 a 5. Tuttavia, l’Italia si colloca al 57° posto, con un punteggio di 3,38, al di sotto della media globale. Paesi come l’Egitto (4,30), l’India (4,26) e la Nigeria (3,98) guidano la classifica, mentre l’Albania (3,05) è all’ultimo posto.
E ancora il rapporto dell’Istituto IARD, secondo il quale nel 2022, il 93,3% dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni dichiarava di avere molta o abbastanza fiducia nella scienza. Tuttavia, nel 2023, si è osservata una diminuzione di circa quindici punti percentuali in questa fascia d’età, mentre adulti e anziani hanno mantenuto o leggermente aumentato il loro livello di fiducia. Questo indica una flessione significativa della fiducia nella scienza tra i giovani italiani.
Infine, va annoverata l’indagine “State of Science Index” di 3M che ha rilevato che l’88% degli italiani desidera ricevere maggiori informazioni dagli scienziati sul loro lavoro di ricerca, rispetto al 79% degli europei. Inoltre, il 72% degli italiani si fida delle notizie scientifiche diffuse dai media tradizionali, mentre solo il 33% ripone fiducia nelle informazioni scientifiche provenienti dai social media. Questi dati evidenziano una certa cautela nella fiducia verso le fonti di informazione scientifica.
Questi studi suggeriscono che, sebbene la fiducia nella scienza sia generalmente elevata, l’Italia presenta livelli inferiori rispetto ad altri Paesi, con una recente diminuzione particolarmente evidente tra i giovani.
Le possibili conseguenze di questo trend
La mancanza di fiducia nella scienza può avere ripercussioni significative. In ambito sanitario, ad esempio, può tradursi in una bassa adesione alle campagne vaccinali, mettendo a rischio la salute pubblica. Inoltre, una popolazione scettica verso la scienza potrebbe opporsi a innovazioni tecnologiche o ambientali necessarie per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico.
Sul piano economico, la sfiducia nella scienza può limitare gli investimenti in ricerca e sviluppo, frenando l’innovazione e la competitività del paese. Le imprese potrebbero esitare a introdurre nuove tecnologie, temendo la reazione negativa dei consumatori, e ciò potrebbe rallentare la crescita economica.
Strategie per invertire la tendenza
Per contrastare questo trend, è fondamentale promuovere una maggiore alfabetizzazione scientifica fin dalle scuole primarie, incoraggiando il pensiero critico e la comprensione dei metodi scientifici. Le istituzioni e i media dovrebbero collaborare per diffondere informazioni accurate e combattere la disinformazione, fornendo ai cittadini gli strumenti necessari per valutare le notizie in modo critico.
Inoltre, è essenziale rafforzare la trasparenza e l’integrità nelle pratiche scientifiche, assicurando che le decisioni siano basate su evidenze solide e che gli eventuali errori siano riconosciuti e corretti tempestivamente. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile ricostruire la fiducia nella scienza e garantire un futuro prospero e sostenibile per l’Italia.