Liberiamoci dalla plastica: la campagna parte da Palermo
“Liberiamoci dalla plastica”, la campagna per sensibilizzare i cittadini contro l’inquinamento dei fiumi siciliani parte da Palermo. Leggi l’articolo
18 Ottobre 2024, 14:48
Sommario
L’inquinamento da plastica è oggi uno dei problemi ambientali più seri ed urgenti da affrontare, dal momento che è stato sottovalutato per troppo tempo. Negli ultimi anni, la produzione e il consumo di oggetti in plastica è cresciuta in modo esponenziale. Questo ha prodotto fenomeni di inquinamento sulla terra, nei fiumi ed in mare soprattutto in molti paesi dell’Asia e dell’Africa, dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono spesso inefficienti o inesistenti. Il prezzo che paghiamo per questo diffuso uso della plastica è, dunque, l’inquinamento in tutti i mari del mondo e l’impatto delle microplastiche nella catena alimentare fino ad arrivare all’uomo.
Le immagini che testimoniano le quantità di microplastica e rifiuti presenti nei nostri mari e nei nostri fiumi sono preoccupanti. Per affrontare il problema dell’inquinamento di plastiche nell’ambiente, occorre il coinvolgimento di tutti gli attori: i ricercatori, i rappresentanti dell’industria, la consapevolezza e coinvolgimento dei cittadini e una forte volontà politica a livello nazionale e internazionale.
“Liberiamoci dalla plastica”: la campagna contro l’inquinamento dei fiumi siciliani
A questo proposito, la città di Palermo ha ospitato il lancio della campagna “Liberiamoci dalla plastica”, promossa dall’Autorità di bacino della presidenza della Regione Siciliana e finanziata dal ministero dell’Ambiente con un intervento da 860mila euro nell’ambito della legge Salva-mare. L’iniziativa nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica alla presenza di diverse associazioni coinvolte con oltre 1300 volontari. L’inquinamento della plastica è uno di quegli aspetti in cui ogni cittadino può fare la differenza.
Aria Pulita è l’azione collettiva nata per tutelare il tuo Diritto alla Salute e per sensibilizzare le Istituzioni ad adottare azioni concrete per ridurre l’inquinamento, offrendoti supporto per chiedere un risarcimento per gli anni in cui hai vissuto in aree inquinate. Registrati gratis e scopri come possiamo aiutarti.
Le barriere antiplastica nei fiumi di Palermo
La campagna salva-plastica è partita in Sicilia, a Palermo. È stata la prima regione italiana ad avviare quest’iniziativa del ministero dell’Ambiente. L’obiettivo delle associazioni di volontariato è quello di rimuovere la plastica da fiumi e litorali ed attivare barriere per intercettare le plastiche e impedirgli di arrivare in mare. I fiumi in cui saranno inserite le barriere sono sei distribuiti in tutti i litorali della Sicilia e caratterizzati dalla presenza di riserve naturali o luoghi di pregio ambientale. Nel dettaglio, sei barriere antiplastica saranno collocate nei fiumi Platani, Simeto, Ippari, Dirillo, Irminio e Belìce. Successivamente ne verranno coinvolti altri venti tra i quali, nel territorio di Palermo, i fiumi Oreto, Eleuterio, Burgio, Nocella e il torrente Ciachea. Queste “trappole” impediranno alla plastica e altri rifiuti di proseguire il loro percorso verso il mare, consentendo il recupero da parte di associazioni volontariato locale.
Stanziati 860 mila per rimuovere la plastica
La Sicilia ha ottenuto, di recente, un finanziamento di 860 mila euro dal ministero dell’Ambiente nell’ambito della legge “Salvamare”, approvata dal Senato l’11 maggio 2022. Questa iniziativa vuole combattere l’inquinamento marino e delle acque interne attraverso il recupero della plastica presente nei fiumi e lungo le coste. L’obiettivo principale della campagna è duplice: sensibilizzare la popolazione sui danni causati dalla plastica e attuare misure concrete per rimuovere i rifiuti già esistenti.
“L’inquinamento da plastica è diventato un problema globale che affligge tutti i nostri mari – ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente -i cittadini oggi sono sempre più consapevoli dell’impatto dei rifiuti sui nostri ecosistemi. Le immagini degli animali marini morti per aver ingerito plastica ci colpiscono e ci indignano. L’inquinamento da plastica è subdolo, quasi invisibile: quella che vediamo è solo una minima parte rispetto a quanto ne finisce in mare – ha precisato -. Le microplastiche si trovano ovunque, a enormi profondità marine e sulla vetta dell’Everest: dobbiamo quindi agire in modo efficace per risolvere questo problema. Sono i fiumi all’origine di gran parte della plastica in mare, per questo intervenire sui rifiuti che galleggiano sulla superficie: in tal senso la legge Salva-mare mette in campo misure per rimuovere i rifiuti e sensibilizzare i cittadini, in un percorso che prevede il coinvolgimento di associazioni no profit”.