Con mix inquinanti aumentano effetti nocivi, ma il selenio li riduce
Uno studio sui topi dimostra che l’esposizione a miscele contaminanti di metalli e residui di farmaci aumenta i danni alla salute, mentre una dieta arricchita di selenio può ridurli. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Science of The Total Environment, migliorano la nostra comprensione degli effetti degli inquinanti ambientali sulla salute e suggerisce una nuova possibile strategia per contrastarli.
9 Novembre 2023, 14:05

Sommario
Uno studio sui topi condotto dall’Università di Cordoba dimostra che l’esposizione a miscele contaminanti di metalli e residui di farmaci aumenta i danni alla salute, mentre una dieta arricchita di selenio può ridurli. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Science of The Total Environment, migliorano la nostra comprensione degli effetti degli inquinanti ambientali sulla salute e suggerisce una nuova possibile strategia per contrastarli. Le persone sono esposte quotidianamente, attraverso l’ambiente e la dieta, a sostanze esterne che possono essere dannose per la salute. I metalli e i residui di farmaci, ad esempio, ad alte dosi, contaminano l’acqua e gli alimenti, creando miscele con cui possono interagire, aumentandone la tossicità individuale.
Necessario comprendere le dosi massime di esposizione
L’analisi degli effetti dell’inquinamento ambientale sugli organismi è essenziale per sviluppare normative che stabiliscano le dosi massime di questi inquinanti a cui le persone possono essere esposte. Ma non sappiamo ancora con precisione quali miscele di sostanze inquinanti e né cosa succede quando, anche a fronte delle dosi accettate, i diversi composti interagiscono tra loro. Per comprendere gli effetti sulla salute dell’esposizione a questi “cocktail di contaminanti”, un team del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Università di Cordoba, composto da Nieves Abril, Paula Huertas, María José Prieto e Juan Jurado, ha valutato, nei topi, la tossicità di una miscela di contaminanti molto comune nell’ambiente e che si accumula lungo la catena alimentare: una combinazione di metalli (arsenico, cadmio, mercurio) e farmaci (diclofenac, flumechina).
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Lo studio è stato condotto sui topi esposti a “cocktail inquinanti”
Per determinare come questi composti interagiscono tra loro, “abbiamo studiato l’esposizione controllata dei topi a questa miscela e analizzato come questa influisce sulle proteine del fegato; cioè, come cambia la loro proteostasi epatica quando ingeriscono queste miscele di contaminanti per due settimane”, spiega Abril. Ebbene, i risultati non sono confortanti: l’effetto cocktail crea una sinergia tra questi composti, facendo aumentare i danni alla salute quando i composti agiscono insieme. “Abbiamo utilizzato una tecnica di rilevamento massivo delle che ci ha permesso di confrontare come le proteine del gruppo esposto alla miscela di contaminanti erano alterate rispetto al gruppo di controllo”, dice April. Delle proteine interessate, ne hanno selezionate 275 come “sentinelle” per verificare cosa stava cambiando e, dopo l’analisi computerizzata, sono stati in grado di determinare le vie metaboliche alterate e le loro conseguenze sulla salute. Queste analisi hanno rivelato una risposta di difesa sproporzionata con un effetto contrario e dannoso per il sistema.
Il selenio potrebbe aiutare a ridurre i danni alla salute
“Sebbene questi inquinanti generassero ossidazione nelle cellule anche separatamente – sottolineano i ricercatori – quando agivano insieme abbiamo scoperto che l’ossidazione era così intensa che tutte le risposte di difesa antiossidante si attivavano continuamente, il che finisce per fare danni e portare molte proteine a smettere di funzionare”. Le analisi hanno mostrato un’espressione sostenuta della risposta mediata da NRF2, che è il regolatore che mette in moto buona parte delle difese antiossidanti, che hanno causato una riduzione dello stress. Lo studio fornisce anche una nuova speranza, poiché il selenio potrebbe essere un modo per ridurre i danni causati dall’esposizione a questi inquinanti. A un terzo gruppo di topi sono state somministrate dosi di selenio, un minerale spesso presente negli integratori vitaminici venduti in farmacia, e le analisi proteomiche hanno mostrato sollievo dal danno molecolare causato dagli inquinanti. Il selenio stesso è un ossidante, ma a basse dosi attiva le risposte in modo controllato, predisponendo l’organismo a una migliore difesa. Con i risultati di questo esperimento è stata ampliata la conoscenza degli effetti degli inquinanti a cui la società è esposta quotidianamente e si è intravisto un modo per ridurre i danni da essi prodotti attraverso l’uso del selenio.