Monza: tra i capoluoghi di regione con la qualità dell’aria peggiore

L’inquinamento dell’aria continua ad essere un’emergenza anche per Monza, con PM10 a livelli allarmanti già nei primi mesi del 2024 e superamenti nel 2023.

17 Maggio 2024, 08:38

Monza: tra i capoluoghi di regione con la qualità dell’aria peggiore

Monza: tra i capoluoghi di regione con la qualità dell’aria peggiore 

Il primo ‘bilancio di medio termine’ per il 2024 conferma che in tutta la Lombardia si soffre di mal’aria e Monza è (ancora) tra le città messe peggio. Secondo i più recenti dati sull’inquinamento dell’aria di ARPA Lombardia, Monza è tra i capoluoghi di provincia con i livelli di PM10 peggiori in regione. 

Non va molto meglio per gli altri inquinanti atmosferici, comunque, che secondo l’ultimo Mal’Aria di città 2024 di Legambiente, restano oltre i nuovi limiti UE e distanti dalle soglie di sicurezza OMS. 

Qualità dell’aria a Monza: il bilancio dei primi mesi 2024 

Secondo i primi dati relativi al 2024, l’inquinamento atmosferico continua a soffocare Monza.  

Nel primo trimestre del nuovo anno, i dati sulla qualità dell’aria raccolti dall’associazione ambientalista collocano ancora una volta il capoluogo brianzolo tra le città più inquinate da polveri sottili. 

Con 34 giorni registrati nei soli primi 3 mesi del 2024, Monza infatti si posiziona subito dopo le 8 città già fuorilegge per il PM10, avendo superato il limite previsto di 35 giorni consentiti all’anno con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc).  

Insieme a questa, sul limite degli sforamenti già al 31 marzo 2024 anche Treviso (Via Lancieri) con 35 giorni, Modena (Giardini), Milano (Senato) e Rovigo (Centro) con 34.

Per evitare che il prossimo autunno, con il cambio di stagione, le città già fuorilegge e quelle sulla soglia come Monza superino anche di molto gli sforamenti consentiti, l’emergenza deve essere “affrontata sistematicamente per il resto dell’anno”, hanno ribadito da Legambiente a fronte dei nuovi dati. 

2024: A Monza concentrazione media di PM10 oltre le soglie  

Anche rispetto alle concentrazioni medie registrate durante il primo periodo del 2024, Monza emerge come una delle città più colpite dalla presenza di PM10 nell’aria. Infatti, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 7 febbraio, tutte le centraline della pianura hanno registrato concentrazioni medie ben al di sopra della soglia di legge, fissata a 40 microgrammi per metro cubo per la concentrazione media annua. Tuttavia, preoccupano in particolare i 59,8 mg/mc registrati a Monza, in netto contrasto con i 27,4 microgrammi per metro cubo registrati a Lecco, la città più virtuosa tra le 12 città lombarde che fanno provincia. 

La concentrazione media registrata da Monza preoccupa perché, oltre che risultare superiore all’attuale soglia consentita (di 40 mg/mc), appare ancora molto lontana dalla nuova soglia di 20 mg/mc stabilita dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, in vigore a partire dal 2030. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) abbassa ulteriormente la soglia di sicurezza e suggerisce di non superare una media annua di 15 mg/mc per il PM10. Dati allarmanti ma purtroppo non nuovi per Monza che pur mostrando lievi miglioramenti si classifica ancora tra le peggiori per qualità dell’aria.

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Qualità dell’aria a Monza nel 2023 

Si era chiuso solo leggermente meglio, si fa per dire, il 2023. Lo scorso anno, infatti, secondo i dati contenuti nel rapporto nazionale di Legambiente Mal’Aria di Città 2024, Monza ha segnato una concentrazione media annua di PM10 di 25 mg/mc, risultando in miglioramento rispetto ai 33 mg/mc registrati nel 2022. Tuttavia, con un totale di 40 giorni di sforamento, Monza è risultata tra le 18 città italiane a non aver rispettato i giorni consentiti con una concentrazione media per il PM10 superiore a 50 mg/mc. 

Ancora secondo l’ultimo report annuale di Legambiente, la concentrazione media annua di PM2.5 a Monza nel 2023 si attesta a 18 mg/mc. Tale valore, risulta in calo rispetto a quanto registrato nel 2022 (25mg/mc) ed entro la soglia attuale stabilita di media annua per questo inquinante (altresì pari a 25 mg/mc).  

Tuttavia, anche in questo caso, la concentrazione di PM2.5 nell’aria risulta ancora lontana da quanto definito dalla nuova direttiva UE. Questa, infatti, taglia a 10 mg/mc la concentrazione media annua consentita per il PM2.5, ponendosi come “obiettivo intermedio” verso la più stringente ma sicura soglia OMS di 5 mg/mc di media annua per questo inquinante.

Una simile, magra, consolazione interessa il biossido di azoto (NO2). Per questo inquinante atmosferico, Monza passa dai 31 mg/mc registrati nel 2022 a 28 mg/mc di media annua del 2023.  

Anche per l’NO2, le soglie limite consentite sono in via di aggiornamento nella nuova Direttiva UE, per avvicinare quanto prima la qualità dell’aria che si respira in Italia e in Europa ai valori guida dell’OMS. 

L’attuale concentrazione massima consentita per il biossido di azoto pari a 40 mg/mc di media annua, viene dimezzata dalla nuova Direttiva UE, mentre l’OMS indica nelle più recenti linee guida di non superare i 10 mg/mc.
 

La nuova alleanza per la qualità dell’aria in Lombardia  

Di fronte agli allarmanti dati sull’inquinamento dell’aria nel Nord del Paese, durante la Giornata della Terra a Milano lo scorso mese è stato firmato il “Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che Respiri“. 

Il documento vede l’impegno dei sindaci delle principali città della Pianura Padana, tra cui Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso, insieme agli amministratori di numerosi comuni delle regioni coinvolte nel protocollo sulla qualità dell’aria. 

“Negli ultimi anni – si legge nella nota dei firmatari – ed in particolare negli scorsi mesi, in tutti i nostri Comuni, il livello di inquinamento dell’aria ha superato troppe volte i limiti consentiti e questo rappresenta un rischio per la salute e il benessere della popolazione. La nostra Costituzione afferma, all’articolo 32, che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo: in tutta la Carta solo il diritto alla salute è caratterizzato come “fondamentale”, inteso nel senso etimologico di “fondamento” di tutti gli altri diritti. L’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria costituisce una minaccia costante al benessere psicofisico dei nostri cittadini e delle nostre cittadine. Salute e tutela dell’ambiente sono quindi un binomio sempre più inscindibile della nostra epoca su cui è necessario orientare l’azione politica e le strategie dei prossimi anni.”