Overtourism su spiagge e aree naturali: conseguenze e soluzioni

È un fenomeno che si verifica ormai in tutto il mondo. Ma quali sono gli impatti ambientali e sociali dell’overtourism? Ecco le 11 strategie dell’UNWTO per gestire in modo responsabile e sostenibile il flusso turistico

10 Ottobre 2024, 10:00

Overtourism su spiagge e aree naturali: conseguenze e soluzioni

Il fenomeno del turismo eccessivo, noto come “overtourism”, si verifica, soprattutto d’estate, in molte località turistiche di tutto il mondo con il reale rischio di danneggiare pesantemente le risorse naturali delle destinazioni. Rappresenta un campanello d’allarme che dovrebbe far riflettere l’industria del turismo: un approccio responsabile e sostenibile, infatti, che consideri non solo gli interessi di commercianti, residenti e turisti ma anche l’ambiente potrà garantire che le bellezze naturali restino preservate ed accessibili in futuro.

Cause e conseguenze dell’overtourism

L’overtourism, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), denota l’impatto negativo del turismo su una destinazione, influenzando sia la qualità della vita dEi residenti che l’esperienza dei visitatori. Dopo la pandemia da Covid-19 in cui si era registrato un brusco arresto, il numero di viaggiatori ha ripreso a crescere rapidamente.

Sono le destinazioni di vacanza più popolari a soffrire più frequentemente di overtourism, sovraccarico turistico. Spiagge sovraffollate, traffico, lunghe file per visitare le attrazioni, intoppi continui e centri cittadini affollati sono solo alcune delle conseguenze che pagano molte località turistiche in tutto il mondo, soprattutto d’estate.

L’espansione delle compagnie aeree low-cost ha reso i viaggi più accessibili. La digitalizzazione e i social hanno semplificato l’organizzazione dei viaggi creando una “massa critica” di viaggiatori e contribuendo all’affollamento delle destinazioni turistiche.

Le risorse naturali, a causa dell’enorme aumento del numero di visitatori, vengono messe a dura prova e l’ambiente subisce ingenti danni. Il turismo di massa, se non viene gestito in modo sostenibile, può danneggiare inevitabilmente ed irrimediabilmente le attrazioni naturali e storiche, distruggendo l’ecosistema locale e peggiorando la qualità della vita dei residenti. Le amministrazioni di città come Amsterdam, Venezia e Barcellona hanno, di recente, sollevato il problema, intercettando le proteste delle popolazioni residenti spesso assediate nel proprio territorio. Negli ultimi anni, infatti, le tensioni tra abitanti locali e turisti sono aumentate vertiginosamente.

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L’impatto del sovraffollamento turistico sull’ambiente

Una delle criticità principali dell’overtourism è il suo impatto sull’ambiente naturale. Può causare erosione del suolo, inquinamento delle acque e disturbo della fauna locale. Inoltre, si verifica un consumo eccessivo di risorse, con l’aumento della domanda di acqua per piscine, giardini e servizi igienici, energia e materiali da costruzione, spesso in aree dove le risorse sono già limitate. Anche i sistemi di trasporto spesso non riescono a gestire il flusso di visitatori, causando congestioni stradali e inquinamento atmosferico.

Le 11 strategie dell’UNWTO per gestire in modo sostenibile il flusso turistico

L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) nel documentoOvertourism’? Understanding and Managing Urban  Tourism Growth beyond Perceptions  ha tracciato le strategie per affrontare il fenomeno per un turismo sostenibile e inclusivo.

Si tratta di 11 concetti chiave per gestire meglio il flusso turistico e mitigare gli effetti negativi del sovraffollamento:

  1. Promuovere la dispersione dei visitatori incentivando la dispersione dei turisti all’interno delle città e nelle aree circostanti;
  2. Dispersione temporale: per distribuire meglio il flusso turistico nel corso dell’anno, promuovere esperienze nei mesi di bassa stagione;
  3. Nuovi itinerari e attrazioni: promuovere nuovi itinerari meno conosciuti;
  4. Revisione e adattamento della regolamentazione: rivedere la regolamentazione riguardante gli orari di apertura delle attrazioni, l’accesso per grandi gruppi e il traffico nelle zone affollate. La creazione di zone pedonali e la definizione della capacità di carico della città sono considerate misure essenziali;
  5. Migliorare la segmentazione dei visitatori: identificare e targetizzare segmenti di visitatori che abbiano un minore impatto sulla città;
  6. Benefici per le comunità locali: garantire che le comunità locali traggano vantaggio dal turismo creando opportunità lavorative per i residenti locali e valorizzando il patrimonio culturale e naturale;
  7. Esperienze urbane per residenti e visitatori: è fondamentale creare esperienze che apportino benefici sia ai residenti che ai visitatori;
  8. Miglioramento delle infrastrutture: investire in infrastrutture adeguate a gestire il traffico turistico;
  9. Comunicazione con gli stakeholder locali: coinvolgere tutti gli stakeholder locali nella gestione del turismo;
  10. Comunicazione con i visitatori: educare i visitatori sui valori e le tradizioni locali;
  11. Monitoraggio e risposta: monitorare le fluttuazioni stagionali della domanda e i modelli di visita. Questo approccio permette di valutare l’impatto del turismo in modo più preciso ed elaborare piani di contingenza per gestire i periodi di punta.