Inquinamento dell’aria a Piacenza: particolato ancora troppo alto
Nonostante alcuni miglioramenti, Piacenza continua a registrare livelli di inquinamento dell’aria da particolato allarmanti. Scopri di più
5 Aprile 2024, 08:11
Dagli elevati livelli registrati per il particolato fine nel 2023 ai molteplici sforamenti registrati nei primi due mesi del 2024, ma non solo, Piacenza continua ad essere tra le città emiliano-romagnole più colpite dal problema dell’inquinamento dell’aria.
Nonostante lievi miglioramenti, la situazione nel piacentino per Legambiente appare “peggiorata”. Intanto, da Regione e Comuni continuano i lavori per definire le misure antismog aggiuntive, previste però a partire da ottobre.
L’inquinamento da particolato a Piacenza
A Piacenza, preoccupa in particolar modo il particolato fine PM2.5, l’inquinante atmosferico con le dimensioni più piccole e per questo tra i più dannosi per la salute umana, in grado di penetrare in profondità nei polmoni.
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Basti pensare che solo a causa di questo inquinante, secondo le ultime stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (relative al 2021), in Europa nel 2021 si sono registrate oltre 250 mila morti premature. In questo già preoccupante scenario, l’Italia occupa il secondo posto con circa 46.800 decessi.
Secondo “Mal’Aria di città 2024”, il più recente rapporto di Legambiente relativo alla qualità dell’aria nelle città italiane nel 2023, Piacenza si classifica tra le 9 città più inquinate in Italia, e la prima a livello regionale.
Con una concentrazione media annua pari a 19 mg/mc, Piacenza come tutte le altre 87 città analizzate per questo inquinante, si rivela entro l’attuale limite normativo di 25 microgrammi per metro cubo (mg/mc), sebbene non lontano dalla soglia massima.
Non solo, come ribadito anche da Legambiente, tali concentrazioni si rivelano ulteriormente preoccupanti se confrontate con quanto previsto dalla nuova Direttiva UE.
Questa, infatti, stabilisce per il PM2.5 una concentrazione media annua di 10 mg/mc, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica come soglia limite i 5 mg/mc.
Rispetto a questi nuovi obiettivi fondamentali per preservare gli ecosistemi e il benessere della popolazione, Piacenza si conferma anche nel 2023 tra le più distanti, guardando ad riduzione necessaria pari al 47% rispetto ai valori UE.
Analisi delle concentrazioni di biossido di azoto a Piacenza
Migliora invece, sebbene non quanto dovrebbe, l’inquinamento dell’aria da biossido di azoto nel piacentino. Nel 2023 infatti, la città registra una concentrazione media annua per questo inquinante pari a 20 mg/mc, scendendo leggermente rispetto ai 23 mg/mc registrati nel 2022, secondo quanto riportato da Legambiente in “Ecosistema Urbano 2023”.
Tali concentrazioni, collocano Piacenza entro il limite di legge vigenti e pari a 40 mc/mc di media annua ma diventano segnali d’allarme se confrontati con le nuove indicazioni UE ed OMS, basate sulla sempre più ampia ricerca scientifica che mostra i pesanti danni dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana.
La nuova normativa sulla qualità dell’aria, proposta dalla Commissione europea e che ha di recente visto il raggiungimento di un accordo provvisorio tra il Parlamento e il Consiglio Ue, prevede l’obbligo da parte degli Stati membri di ridurre le concentrazioni di biossido di azoto, consentendo una soglia massima di 20 mg/mc a partire dal 2030.
Rispetto alla nuova Direttiva, agli attuali livelli registrati per l’NO2 Piacenza risulterebbe dunque in linea, sebbene sulla soglia limite.
Tuttavia, l’OMS raccomanda di non superare i 10 mg/mc di media annua per questo inquinante, confermando la città ancora lontana da una condizione di salubrità dell’aria.
Il caso del PM10 a Piacenza
Anche in relazione al PM10, i dati 2023 mostrano un miglioramento se comparati all’anno precedente. Tuttavia, rispetto ai nuovi limiti che le città dell’UE sono, ora invitate, e poi entro il 2030 obbligate a rispettare, le concentrazioni si confermano troppo alte.
Nel 2023 Piacenza registra infatti 26 mg/mc per il PM10, contro i 30 mg/mc registrati nell’anno precedente. Tuttavia, la nuova Direttiva UE fissa la soglia limite annua a 20 mg/mc, mentre l’OMS a 15 mg/mc.
Non solo, attualmente per questo inquinante è prevista una concentrazione giornaliera massima pari a 45 mg/mc, da non superare per più di 35 giorni l’anno.
Anche su questa soglia però, le indicazioni dalle istituzioni sovranazionali sono chiare: bisogna tagliare e anche in modo significativo.
L’UE abbassa la soglia giornaliera a 45 mg/mc e più importante abbassa a 18 i giorni di sforamenti consentiti nel corso di un intero anno. L’OMS, indica che per raggiungere una qualità dell’aria “più sicura”, non dovremmo superare le 3 giornate annue.
2024: Piacenza già tanti sforamenti di PM10
La qualità dell’aria non ha smesso di essere al centro delle preoccupazioni degli ambitanti della regione neanche nel 2024.
A Piacenza come in molte altre città dell’Emilia-Romagna e del Bacino Padano, il particolato fine si conferma un’emergenza. Anche nel nuovo anno infatti, le centraline Arpa sul territorio hanno registrato concentrazioni elevate di PM10.
Al 22 febbraio, le testate locali segnalavano ben 28 giornate di sforamento registrate a Piacenza da inizio anno, insieme ad altre città critiche come Modena (con 31 giorni), Ferrara (24 sforamenti) e Rimini (22).
Obiettivi e nuove misure
Per tentare di ridurre la morsa dell’inquinamento atmosferico, la Regione e i 207 Comuni coinvolti nel Pair (Piano aria integrato regionale) 2030, tra cui Piacenza, hanno avviato un tavolo di lavoro per definire misure aggiuntive in caso gli sforamenti del valore limite giornaliero di PM10 superino le 25 giornate.
Queste misure, che troveranno applicazione a partire da ottobre, si aggiungono a controlli più serrati previsti dai Comuni a partire da marzo con l’obiettivo di verificare e incentivare il rispetto delle misure antismog implementate a partire dal nuovo anno, a seguito dei valori registrati.
“La qualità dell’aria è un problema serio che riguarda la salute dei nostri cittadini: dati alla mano, bisogna agire insieme”, ha dichiarato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente in occasione dell’inizio dei lavori sulle nuove misure previste dal Pair 2030.
“Occorre lavorare in modo sinergico, a tutti i livelli istituzionali, su tutti i fronti: riscaldamento domestico, traffico, agricoltura, industria. E coinvolgere i cittadini a fare insieme questa battaglia che non si vince da soli”. ha concluso Priolo.
Intanto l’allerta smog, grazie principalmente a condizioni metereologiche favorevoli, appare rientrata, almeno rispetto alla normativa vigente.