Pm10 e ozono: a Rovigo è allarme inquinamento come in inverno

Rovigo fa parte delle 18 città peggiori d’Italia secondo il report di Legambiente “Mal Aria di città 2024”. Anche in estate sforati i limiti previsti per legge. Scopri di più

2 Agosto 2024, 16:05

Pm10 e ozono: a Rovigo è allarme inquinamento come in inverno

Dal report di Legambiente “Mal’Aria di città e in relazione ai livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) e del biossido di azoto (NO2) analizzati nei capoluoghi di provincia italiani, emerge un quadro piuttosto allarmante. I numeri del 2023, infatti, restituiscono 18 città sulle 98 monitorate con sforamenti degli attuali limiti normativi di PM10.

La maglia nera come città più inquinata d’Italia la conquista Frosinone con 70 giorni di sforamento. Tra le tre città venete, Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano), e Vicenza (Ferrovieri), superano i 50 giorni, rispettivamente 55, 55 e 53. Milano (Senato) registra 49 giorni, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) 40. Chiudono la classifica Alessandria (D’Annunzio) con 39, Napoli (Ospedale Pellerini) e Ferrara (Isonzo) con 36.

A Rovigo in estate livelli di polveri sottili da stagione fredda

Tra le città con i valori medi più elevati di PM10 – le particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che restano nell’atmosfera per un lungo periodo di tempo – secondo le stime di Legambiente, ci sono: Padova, Vicenza e Verona (tutte con 32 µg/mc), Cremona e Venezia (31 µg/mc), Rovigo, Treviso, Torino, Cagliari, Brescia e Mantova (30 µg/mc).

Nonostante la torrida estate che stiamo vivendo, a Rovigo si sono registrati livelli di polveri sottili da stagione fredda. Le cause sono da ricercare nel pesante e continuo ristagno di aria e nella mancanza di ventilazione.

L’Arpav ha registrato a Rovigo, con la centralina di ponte Marabin, 56 microgrammi per metro cubo. Non va meglio a Borsea con 51 microgrammi. Ad Adria siamo ad un passo dal limite di legge con 49, mentre a Badia si sono avuti 57 microgrammi. E non è tutto. Anche i livelli di ozono sono molto alti, come sempre nella stagione estiva ma fortunatamente non oltre la soglia di allarme.

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Rovigo e le alte concentrazioni di ozono nell’aria  

Con gli attuali giorni di sforamento della soglia delle polveri sottili, Rovigo manterrà livelli bassi di qualità dell’aria media per tutto l’anno.

Il Comune di Rovigo precisa che “nei periodi tardo-primaverili ed estivi, le particolari condizioni di alta pressione, le elevate temperature e la scarsa ventilazione, favoriscono il ristagno e l’accumulo degli inquinanti. Il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale”.

E, ancora, evidenzia che “i valori massimi di ozono nell’aria sono raggiunti durante il periodo estivo – da aprile a settembre – con concentrazioni maggiori che si verificano nelle ore più calde della giornata. Dalle 10.00 alle 18.00 e nelle prime ore del pomeriggio”.

Bambini, anziani, donne in gravidanza e soggetti affetti da patologie respiratorie e cardiovascolari sono a maggior rischio e più sensibili agli effetti delle elevate concentrazioni di ozono nell’aria. Anche una breve esposizione può produrre disturbi come irritazione e infiammazione agli occhi e delle prime vie respiratorie con lacrimazione, tosse e affanno. L’ozono, specie in associazione con altri inquinanti, può essere responsabile dell’aggravamento di bronchiti croniche e di forme asmatiche.

Come ridurre l’esposizione all’ozono nell’aria: i comportamenti da seguire

Per ridurre il rischio si può cercare di:

  • non sostare per troppo tempo all’aperto nelle ore più calde della giornata;
  • non svolgere attività all’aperto affaticanti;
  • evitare che le persone più sensibili rimangano all’aria aperta nelle fasce orarie più critiche, ossia dalle 12.00 alle 18.00.

L’Azienda ULSS5 Polesana raccomanda, per concentrazioni superiori a 180 μg/m3, a tutti i cittadini, ed in particolare ai gruppi a rischio, di adottare una serie di comportamenti atti a ridurre il più possibile l’esposizione all’ozono:

  • ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata, specialmente quelle del primo mattino, quando le concentrazioni di ozono sono più basse;
  • svolgere i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore del giorno o in serata;
  • i soggetti a rischio devono trascorrere le ore più calde della giornata all’interno delle abitazioni. Evitare di svolgere qualunque attività fisica, anche moderata, all’aperto ed in particolare nelle ore più calde e di massima insolazione della giornata, ossia tra le 12.00 e le 18.00;
  • durante il periodo estivo molti bambini sono impegnati in varie iniziative di tipo ludico, culturale e ricreativo. E’ opportuno ricordare ai responsabili di queste iniziative le indicazioni sopra riportate, affinché vengano adottate tutte le precauzioni che consentano di ridurre l’esposizione dei bambini all’ozono.