Quanto è inquinata la città di Lodi? Gli ultimi dati

Quanto è inquinata Lodi? La concentrazione di PM2.5 supera il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS. E secondo i dati Arpa Lombardia, gli sforamenti del valore limite 50 µg/m³ per PM10 da inizio anno sono stati 31.

27 Settembre 2024, 13:47

Quanto è inquinata la città di Lodi? Gli ultimi dati

A Lodi, oggi, con 55 AQI (indice di qualità dell’aria) l’aria è considerata sfavorevole con un valore di 17.6*µg/m³ di inquinamento atmosferico per PM2.5. Questo significa che ha raggiunto un livello elevato di inquinamento ed è nociva per i fragili, i gruppi di persone sensibili e a rischio.

Inoltre, secondo i dati i Arpa Lombardia, gli sforamenti del valore limite 50 µg/m³ per PM10 da inizio anno sono stati 31.

Inquinanti attuali a Lodi

PM2.5

55/17 µg/m³: sfavorevole

Il particolato fine è un insieme di particelle inquinanti inalabili di diametro inferiore a 2,5 micrometri che possono entrare nei polmoni e nel flusso sanguigno, determinando gravi problemi di salute. Gli effetti più gravi sono sui polmoni e il cuore. L’esposizione può determinare tosse o difficoltà respiratorie, un aggravamento dell’asma e lo sviluppo di malattie respiratorie croniche.

NO2

53/36 µg/m³: sfavorevole

Respirando alti livelli di biossido di azoto si aumenta il rischio di problemi respiratori. La tosse e le difficoltà respiratorie sono comuni e, con l’esposizione prolungata, possono manifestarsi problemi di salute più gravi quali infezioni respiratorie.

PM10

33/28 µg/m³: discreto

Il particolato è un insieme di particelle inquinanti inalabili di diametro inferiore a 10 micrometri. Le particelle di dimensione maggiore a 2,5 micrometri possono depositarsi nelle vie aeree, causando problemi per la salute. L’esposizione può determinare irritazione di occhi e gola, tosse o difficoltà respiratorie, nonché un aggravamento dell’asma. L’esposizione più frequente ed eccessiva può provocare effetti più gravi sulla salute.

3

6/18 µg/m³: ottimo

L’ozono a livello del suolo può aggravare le malattie respiratorie esistenti e causare irritazione alla gola, mal di testa e dolore toracico.

CO

1/135 µg/m³: ottimo

Il monossido di carbonio è un gas incolore e inodore che, se inalato ad alti livelli, può causare mal di testa, nausea, capogiri e vomito. L’esposizione ripetuta a lungo termine può portare a malattie cardiache

SO2

1/1 µg/m³: Ottimo

L’esposizione all’anidride solforosa può causare irritazione della gola e degli occhi e aggravare l’asma oltre alla bronchite cronica.

Scala della qualità dell’aria

Ecco gli indicatori della qualità dell’aria e le conseguenze di ognuno sui cittadini:

  • Ottimo 0 – 19. La qualità dell’aria è ideale per la maggior parte degli individui; si può stare all’aperto e godere delle principali attività all’esterno.
  • Discreto 20 – 49. La qualità dell’aria si può definire accettabile per la maggior parte degli individui. Tuttavia, i gruppi sensibili potrebbero manifestare sintomi da lievi a moderati dovuti all’esposizione a lungo termine.
  • Sfavorevole 50 – 99. L’aria ha raggiunto un livello elevato di inquinamento ed è malsana per i gruppi di persone sensibili e a rischio. I cittadini che presentano sintomi quali difficoltà respiratoria o irritazione della gola devono ridurre il tempo trascorso all’aperto.
  • Insalubre 100 – 149. Gli effetti negativi sulla salute sono immediati per i gruppi sensibili e le persone fragili. Gli individui sani possono avere difficoltà respiratorie e irritazione alla gola dopo un’esposizione prolungata. E’ bene limitare le attività all’aperto.
  • Molto insalubre 150 – 249. Gli effetti sulla salute saranno percepiti immediatamente dai gruppi sensibili, che dovranno evitare le attività all’aperto. Gli individui sani potranno avere difficoltà respiratorie e irritazione alla gola; considera la possibilità di rimanere al chiuso e di rimandare le attività all’aperto.
  • 250+. Qualsiasi esposizione all’aria, anche per alcuni minuti, può avere gravi effetti sulla salute di tutti. Evita le attività all’aperto.

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Report Mal’Aria, Lodi tra le città più inquinate da PM10

Già lo scorso anno, il report di Legambiente Mal’aria di città 2023 aveva assegnato a Lodi la maglia nera per l’inquinamento dell’aria. L’indagine annuale di Legambiente misura lo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia grazie ai dati delle centraline di monitoraggio installate dalle autorità competenti nei diversi comuni. Lodi fa parte della top ten delle città più inquinate da PM10, insieme ad altre 3 in Lombardia: Milano, Cremona e Monza.

Dal report emerge che Lodi si trova ancora entro il limite medio annuo di 40 μg/mc stabilito dalla normativa vigente, ma la città presenta livelli di PM10 critici e fortemente distanti dalla nuova soglia stabilita dalla Normativa europea, da raggiungere entro il 2035 e pari a 20 μg/mc. Con un valore medio annuo pari a 33 μg/mc nel 2022 la città deve ridurre del 38% la concentrazione di questo inquinante. Inoltre, sempre in relazione al PM10, Lodi risulta tra le 29 città con almeno una centralina oltre il limite di legge per i giorni di sforamento consentiti con ben 59 giorni al di sopra dei valori consentiti.

A Lodi record di mortalità per tumori: lo studio del Consiglio nazionale delle ricerche

Uno studio di qualche anno fa del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e delle Università di Bari e Bologna, ha consegnato a Lodi un primato italiano terribilmente negativo: i morti per tumore. Il nefasto record è stato correlato senza alcun dubbio all’elevato livello di inquinamento ambientale e non ad altri fattori di cui si parlava in passato, come il fumo di sigaretta o il pendolarismo verso Milano.

I principali responsabili delle morti per neoplasie a Lodi sono lo smog e l’inquinamento atmosferico. Non è un caso che nell’indagine del Cnr, a Lodi segua Napoli e poi, in ordine, altre città lombarde: Bergamo, Pavia, Sondrio, Cremona; Brescia è al 9° posto.

La qualità dell’aria è risultata al primo posto per associazione con il tasso medio di mortalità per cancro. Seguono la presenza di siti da bonificare, le aree urbane, la densità dei veicoli a motore e i pesticidi.

Il territorio del Lodigiano, ricco di acque, una volta popolato dalle paludi e poi bonificato dai monaci, è sempre stato caratterizzato da scarsa ventilazione e fitte nebbie. Un ristagno d’aria peggiorato dalla presenza di due centrali termoelettriche, dal passaggio dell’autostrada e di trafficate arterie, come la Paullese, da un’agricoltura intensiva. Per i motivi elencati, Lodi continua ad essere tra le prime città a superare i limiti delle polveri sottili. Per indagare l’impatto dell’inquinamento ambientale sui tumori, gli esperti hanno analizzato attraverso metodi di intelligenza artificiale, su scala regionale e provinciale, le associazioni tra mortalità per cancro, fattori socioeconomici e fonti di inquinamento ambientale, come industrie, pesticidi, inceneritori e traffico automobilistico. Il risultato è presto detto: le regioni italiane con un alto tasso di mortalità per cancro presentano anche alti livelli di PM10.