Raccolta e riciclaggio dei rifiuti: l’invito della Commissione UE agli Stati
Dal pacchetto infrazioni di luglio emesso dall’UE, l’invito da parte della Commissione a tutti gli Stati membri: è necessario conseguire gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti
12 Settembre 2024, 14:52
Sommario
Nel contesto della crescente attenzione globale verso la sostenibilità e la gestione dei rifiuti, la Commissione Europea ha recentemente intrapreso una serie di azioni per garantire che gli Stati membri rispettino le normative dell’Unione in materia di raccolta e riciclaggio dei rifiuti. Il pacchetto di infrazioni di luglio 2024 rappresenta un punto cruciale in questa direzione, con particolare enfasi sulla direttiva quadro sui rifiuti e sugli obiettivi di riciclaggio stabiliti dall’UE.
Quali direttive sono oggetto del pacchetto infrazione di luglio?
La Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, modificata dalla Direttiva (UE) 2018/851, costituisce la base della legislazione europea per la gestione dei rifiuti. Questa direttiva stabilisce un quadro per la prevenzione della produzione di rifiuti e la riduzione dell’impatto complessivo dell’uso delle risorse. I suoi obiettivi principali includono la prevenzione e la riduzione dei rifiuti per migliorare l’efficienza delle risorse; la promozione di un’economia circolare con conseguente transizione verso un’economia che tenda al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero dei materiali; tracciare obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione al riutilizzo dei rifiuti urbani.
In particolare, la direttiva modificata stabilisce che gli Stati membri devono raggiungere obiettivi specifici di riciclaggio dei rifiuti urbani, migliorare i loro sistemi di gestione dei rifiuti e implementare un sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti. Gli Stati membri dovevano recepire queste disposizioni nella loro legislazione nazionale entro il 5 luglio 2020.
Normative europee sui rifiuti, cosa ha previsto il pacchetto di infrazioni di luglio 2024
Nel luglio 2024, la Commissione Europea ha avviato una serie di procedure di infrazione contro vari Stati membri per il mancato rispetto delle normative europee sui rifiuti. In particolare, è stata inviata una lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR(2024)2097) per il non corretto recepimento della direttiva quadro sui rifiuti.
La Commissione ha constatato che l’Italia non ha implementato adeguatamente diverse disposizioni della direttiva modificata. È stata quindi ravvisata la mancanza di responsabilità estesa del produttore per cui manca ancora una regolamentazione efficace che obblighi i produttori a gestire il ciclo di vita dei prodotti dopo il loro utilizzo. Inoltre, non risulta ancora garantito un riciclaggio di alta qualità, essenziale per la creazione di materiali riciclati riutilizzabili, la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi non è sufficientemente implementata, manca un sistema elettronico per tracciare i rifiuti che limita la trasparenza e l’efficacia della gestione dei rifiuti.
L’Italia ha ora due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora e per adottare le misure necessarie per correggere le carenze segnalate. In caso di risposta insoddisfacente, la Commissione potrà emettere un parere motivato, con ulteriori conseguenze legali e finanziarie.
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Quali sono gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti?
La direttiva quadro sui rifiuti stabilisce obiettivi specifici per il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani. Tuttavia, la Commissione Europea ha osservato che molti Stati membri, inclusa l’Italia, non hanno raggiunto gli obiettivi fissati per il 2020. Tra gli obiettivi stabili vanno annoverati il riciclo di almeno il 50% dei rifiuti urbani, come carta, metallo, plastica e vetro. Inoltre, la direttiva (UE) 2018/852 ha imposto che entro il 31 dicembre 2008, i rifiuti di imballaggio dovessero essere riciclati tra il 55% e l’80%, con obiettivi specifici per diversi materiali, imposizione mai rispettata. La direttiva 2012/19/UE ha stabilito obiettivi di raccolta del 65% del peso delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato, o l’85% del peso dei RAEE prodotti.
Molti Stati membri, tra cui anche l’Italia, hanno fallito nel raggiungere questi obiettivi e la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a tutti i paesi non conformi. L’Italia, insieme ad altri paesi come Bulgaria, Spagna e Francia, è stata inclusa in questo pacchetto di infrazioni.
Quali sono le implicazioni e le conseguenze prevedibili?
Il mancato rispetto delle direttive europee sui rifiuti comporta diverse conseguenze per gli Stati membri. In primis, come è noto, gli Stati membri che non adempiono agli obblighi possono essere soggetti a sanzioni pecuniarie imposte dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Inoltre, la gestione inadeguata dei rifiuti può portare a gravi problemi ambientali, come inquinamento e spreco delle risorse. La mancata conformità alle normative europee può danneggiare la reputazione di uno Stato membro a livello internazionale. Per non parlare di quanto questo problema possa diventare impattante sulla salute dei cittadini.
Per evitare tali conseguenze, è essenziale che gli Stati membri intensifichino gli sforzi per conformarsi alle normative europee. Ciò include l’adozione di misure concrete per migliorare i sistemi di gestione dei rifiuti, l’implementazione di sistemi elettronici di tracciabilità e il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e preparazione per il riutilizzo.
Rifiuti: le Raccomandazioni della Commissione UE e le prossime sfide
La Commissione Europea ha emesso raccomandazioni specifiche per ciascun Stato membro, identificando le aree in cui è necessario un intervento urgente.
Inoltre, gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sui prossimi obiettivi stabiliti per il 2025, 2030 e 2035, che richiedono ulteriori miglioramenti nella gestione dei rifiuti e nel riciclaggio. La Commissione Europea ha sottolineato l’importanza di utilizzare le raccomandazioni specifiche per paese per indirizzare le sfide e raggiungere gli obiettivi futuri.
L’Italia, insieme ad altri Stati membri, quindi è chiamata a rispondere alle carenze segnalate dalla Commissione Europea e ad adottare misure correttive per conformarsi alle normative europee. La corretta implementazione delle direttive sui rifiuti è fondamentale non solo per rispettare gli obblighi legali, ma anche per garantire un ambiente più sostenibile e un uso più efficiente delle risorse.
Gli Stati membri devono ora dimostrare un impegno concreto per affrontare le sfide legate alla gestione dei rifiuti e per contribuire a una transizione verso un’economia circolare più efficace e responsabile.