Reati ambientali e discariche abusive: binomio indissolubile

Le discariche abusive sono un problema a livello sanitario ma anche giudiziario. Sono innumerevoli i procedimenti che ribadiscono come reato ambientale e discarica abusiva, in molti casi coincidano. Ecco un breve excursus delle normative in atto.

25 Luglio 2024, 06:22

Reati ambientali e discariche abusive: binomio indissolubile

Il nostro ordinamento giuridico considera la discarica abusiva come un vero e proprio reato. La principale normativa che regola i reati ambientali, compresa la discarica abusiva, è la Legge 68/2015, nota come “Legge Delega europea 2014-2015”. Questa legge ha introdotto importanti modifiche al Codice Penale, includendo disposizioni specifiche in materia di reati ambientali.

Le disposizioni relative ai reati ambientali sono contenute nel Titolo XIV-bis che prevedono sanzioni penali per una serie di comportamenti dannosi per l’ambiente, tra cui la discarica abusiva.

Le disposizioni pertinenti relative ai reati ambientali sono contenute negli articoli 452-bis e seguenti. In particolare, l’articolo 452-bis disciplina il reato di “abbandono illecito di rifiuti”, che include la discarica abusiva di rifiuti.

Art. 452-bis – Abbandono illecito di rifiuti 

“Chiunque abbandona rifiuti, sostanze o prodotti di cui all’articolo 192, commi 1, 2, 3, 5, 6, 7 e 10 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in luoghi diversi da quelli autorizzati, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 3.000 a 15.000 euro per ogni tonnellata di rifiuti, sostanze o prodotti abbandonati. La pena è aumentata fino al triplo se si tratta di rifiuti pericolosi, ovvero rifiuti classificati come tossici, irritanti, nocivi, cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione o ecotossici, secondo quanto previsto dall’articolo 184, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”. 

Quindi, la discarica abusiva è considerata un reato ed è disciplinata dall’articolo 452-bis del Codice Penale italiano. La Legge 68/2015 ha introdotto importanti disposizioni per combattere i reati ambientali, compresa la discarica abusiva di rifiuti.

Discarica abusiva come problema sanitario: binomio ribadito più volte

Sono innumerevoli le volte che è stato denunciato che le discariche abusive rappresentano un pericolo sanitario. Innanzitutto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato che le discariche abusive possono causare gravi rischi per la salute umana a causa dell’esposizione a sostanze tossiche e nocive presenti nei rifiuti. A questo appello, si è unito più volte il Ministero della Salute, considerando le discariche abusive come causa di contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo, con conseguente aumento del rischio di malattie respiratorie, cancerogene e altre patologie. Entrambe le posizioni istituzionali sono state avvalorate certamente da diversi studi condotti da istituti di ricerca che hanno evidenziato la presenza di agenti patogeni, pesticidi, metalli pesanti e altre sostanze pericolose nelle discariche abusive, che possono rappresentare un serio rischio per la salute pubblica. Il problema delle discariche abusive è sempre più riconosciuto come un problema sanitario importante che richiede interventi urgenti e efficaci per proteggere la salute delle persone e dell’ambiente.

Oltre alle constatazioni e agli appelli, non mancano diverse pronunce giurisprudenziali che hanno evidenziato il fatto che le discariche abusive costituiscono anche un problema sanitario. Alcune di queste pronunce hanno confermato che le discariche abusive possono rappresentare una minaccia per la salute pubblica a causa dell’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua.

La Corte di Cassazione ha confermato più volte che le discariche abusive possono rappresentare una minaccia per la salute pubblica e l’ambiente, in particolare con riferimento all’inquinamento causato dalle discariche abusive che costituisce un pericolo per la salute umana e per l’ecosistema. Già nel 2012, il Tribunale di Roma ha condannato diversi imputati per il reato di gestione illecita di rifiuti, sottolineando che le discariche abusive rappresentano una minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. Stessa situazione si è verificata a Milano nel 2015, quando il Tribunale ha condannato diversi imputati per il reato di gestione illecita di rifiuti, evidenziando che le discariche abusive costituiscono una grave minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. Stesse fattispecie si sono verificate a Napoli nel 2018 e in molti altri luoghi della nostra penisola.

In tutte queste pronunce, i giudici non hanno solo confermato che le discariche abusive rappresentano una minaccia per la salute pubblica a causa dell’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, ma sono andati oltre sottolineando l’importanza di combattere questo fenomeno per proteggere la salute umana e l’ambiente.

Gli interventi normativi e giurisprudenziali in tal senso sono stati moltissimi e tutti ben accolti dai giuristi italiani. Sin dal 2002 si parla di risarcimento per danno all’ambiente, poiché l’attenzione si è posta già nel 1993 con il Libro Verde sul risarcimento dei danni all’ambiente per continuare nel 2000 con il Libro bianco sulla responsabilità per danni all’ambiente. Un’escalation di direttive, leggi e regolamenti ne sono seguiti per arginare un fenomeno che rappresenta una delle cause principali del malessere dell’ecosistema.

La lotta alle discariche abusive in Italia e in Europa

L’Europa e l’Italia adottano una serie di misure per combattere le discariche abusive e contrastare il fenomeno dell’illecito smaltimento dei rifiuti.

A livello europeo esiste la direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE) che stabilisce un quadro giuridico per la gestione dei rifiuti nell’Unione Europea, promuovendo la prevenzione, il riciclo e il corretto smaltimento dei rifiuti e prevedendo sanzioni per coloro che violano le disposizioni della direttiva, compresi coloro che abbandonano rifiuti in modo illecito. L’Europa ha, inoltre, stabilito delle norme comuni per la gestione delle discariche dei rifiuti per ridurne al minimo l’impatto ambientale e sulla salute umana con la direttiva sulle discariche (1999/31/CE).

Ma non solo, esiste anche il Regolamento REACH (1907/2006/CE) che regola la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, riducendo il rischio di contaminazione ambientale e proteggendo la salute umana.

Proprio in termini di azioni comuni, l’Unione Europea fornisce finanziamenti e sostegno tecnico agli Stati membri per implementare politiche e progetti finalizzati alla prevenzione e alla gestione sostenibile dei rifiuti.

Agli interventi europei e al recepimento delle direttive, si aggiunge poi la legislazione nazionale.

 

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L’Italia ha introdotto leggi specifiche per combattere le discariche abusive, inclusi il Codice Penale (art. 452-bis), il Testo Unico Ambientale (D. Lgs. 152/2006) e la Legge 68/2015 che disciplina i reati ambientali. Inoltre, sono state introdotte sanzioni più severe per coloro che violano le disposizioni in materia di smaltimento dei rifiuti, compresi coloro che abbandonano rifiuti in modo illecito e sono stati potenziati i controlli e la sorveglianza per prevenire e contrastare le discariche abusive, con l’impiego di strumenti tecnologici come droni e telecamere di sorveglianza.

In maniera continua e costante vengono promosse campagne di sensibilizzazione e educazione per informare i cittadini sull’importanza di una corretta gestione dei rifiuti e sulle conseguenze negative delle discariche abusive sull’ambiente e sulla salute umana e sulla necessaria collaborazione con le autorità locali e regionali per individuare e bonificare le discariche abusive esistenti e prevenire la formazione di nuove discariche.

Il problema delle discariche abusive è di tutti e, spesso, è importante segnalarle e o agire per arginare il fenomeno.