Report Mal’Aria, Asti tra le città più inquinate da PM10
Il rapporto nazionale di Legambiente e CleanCities Campaign, Mal’Aria di Città 2024,ci riporta i preoccupanti dati di Asti in relazione all’inquinamento da PM10.
20 Settembre 2024, 13:56
Sommario
La sintesi dello stato dell’arte dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane capoluogo di provincia che emerge dal rapporto nazionale di Legambiente e CleanCities Campaign, Mal’Aria di Città 2024, invita a riflettere.
In Italia, lo scorso anno, ben 18 capoluoghi di provincia su 98 presentavano valori di polveri sottili per PM 10 che sforano i limiti a livello europeo, con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo.
Mal’Aria di Città 2024: ad Asti 47 giorni di sforamento per i valori di PM10
In testa alla classifica delle città fuorilegge c’è Frosinone, con 70 giorni di sforamento registrati nella centralina di traffico urbano di Frosinone scalo, seguita da Torino (Grassi) con 66 giorni, Treviso (strada S. Agnese) 63, Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62 giorni superamento del limite giornaliero.
Sopra i 50 giorni troviamo anche le tre città venete di Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano) e Vicenza (Ferrovieri) con rispettivamente 55,55 e 53 giorni.
Non va meglio a Milano (Senato) con 49, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) con 40. Chiudono la classifica Alessandria (D’Annunzio) 39, Napoli (Ospedale Pellerini) e Ferrara (Isonzo) con 36.
Le cause dell’inquinamento atmosferico ad Asti
Dunque, ad Asti, l’anno scorso, gli sforamenti dei limiti di legge di polveri sottili registrati alla centralina di rilevazione “Baussano”, nella zona del cavalcavia Giolitti, erano stati 47. Un dato che se rapportato agli anni precedenti si può considerare buono (59 sforamenti nel 2021 e 79 nel 2022) ma, se letto in rapporto alle altre città non lo è. Asti, secondo il rapporto Mal’aria 2024 di Legambiente, è undicesima nella classifica nazionale delle città con il maggior numero di sforamenti.
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Arpa Piemonte 2024: superati i limiti giornalieri di PM10 a Torino, Alessandria ed Asti
Anche il rapporto «Stato dell’Ambiente dell’Arpa 2024» annovera Asti tra le città più inquinate del Piemonte. In riferimento ai limiti previsti dal D.Lgs. 155/2010, dal rapporto si evince che, per quanto riguarda l’indicatore sul breve periodo del particolato PM10, i superamenti del valore limite per la concentrazione media giornaliera si sono verificati in stazioni urbane, prevalentemente di traffico, nella Città Metropolitana di Torino e nelle stazioni urbane di traffico di Alessandria ed Asti.
Smog e inquinamento atmosferico ad Asti: la situazione oggi
Luigi Giacomini, assessore all’Ambiente, spiega che la situazione dell’aria ad Asti nel corso del 2024 sta migliorando. Inoltre, è stato stilato un piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima. “La città si sta preparando ad affrontare i cambiamenti climatici. C’è ancora molto da fare – dice – e dobbiamo agire su tutte le sorgenti di emissioni di inquinanti che non comprendono solo il traffico veicolare ma anche gli impianti di riscaldamento, i roghi o anche le polveri desertiche portate dalle piogge. Per agire in un’ottica integrata abbiamo aderito al patto dei sindaci. L’Environment Park, cui abbiamo affidato lo studio del piano per il clima, sta terminando l’ultimo passaggio del processo di redazione. Dopo aver fatto l’inventario delle emissioni, concluderà la definizione delle azioni conseguenti da sottoporre al Consiglio Comunale. Nemmeno questo offrirà soluzioni a tutti i mali che affliggono la Pianura Padana, né abbatterà gli inquinanti della città. Sarà un punto di partenza per agire con il medesimo approccio su tutti gli inquinanti”.
Le strategie antinquinamento ed il piano per il clima
“Il piano per il clima – aggiunge Giacomini – include anche azioni di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici in atto. Le azioni si concentreranno sulle conseguenze del peggioramento meteo sugli esseri umani e, pertanto, includeranno anche interventi di forestazione o integrazione forestale. Le mitigazioni si concentrano sulle cause dei cambiamenti climatici e, come già detto, potranno contribuire all’individuazione di misure per ridurre i gas climalteranti e inquinanti”.
Asti si sta preparando ad affrontare il cambiamento climatico in atto: “Non ci soffermeremo solo sull’energia sostenibile, il verde urbano o la lotta agli inquinanti. Il piano che stiamo redigendo terrà in conto anche delle risorse idriche superficiali e sotterranee. Sia dal punto di vista della sicurezza, vedi le improvvise “bombe d’acqua”, sia sulla disponibilità, alla luce dei periodi di siccità sempre più frequenti”.
Asti si candida, dunque, a diventare una città green. “E’ nostra volontà – conclude – assicurare che questa città possa fruire di tutte le misure, economicamente sostenibili, per il miglioramento della qualità di vita”.