Ridurre l’inquinamento atmosferico è “un investimento a buon mercato” 

Ridurre l’inquinamento atmosferico è vantaggioso sia per la salute che per l’economia dell’UE. Questi sono i due messaggi principali lanciati in occasione di un meeting che si è tenuto qualche settimana fa a Bruxelles con lo scopo di discutere le revisioni proposte di recente alla direttiva UE sulla qualità dell’aria.

8 Giugno 2023, 08:57

Ridurre l’inquinamento atmosferico è “un investimento a buon mercato” 

L’esposizione all’inquinamento atmosferico danneggia la nostra salute e ridurre le sue conseguenze comporta un grosso investimento. Questi sono i due messaggi principali lanciati in occasione del meeting che si è tenuto qualche settimana fa a Bruxelles, che ha coinvolto numerosi scienziati esperti di inquinamento atmosferico con lo scopo di discutere le revisioni proposte di recente alla direttiva UE sulla qualità dell’aria ambiente (AAQD). Riuniti a poche centinaia di metri dalla sede della Commissione europea, gli scienziati hanno inviato un messaggio molto chiaro ai responsabili politici dell’UE sulle opportunità derivanti dall’adozione di obiettivi ambiziosi. Ogni anno nei 27 Stati membri dell’UE circa 412.000 persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico, ma questa è solo una parte dell’impatto di una scarsa qualità dell’aria. L’inquinamento atmosferico, infatti, è anche un fattore di rischio di molte malattie croniche; danneggia la nostra salute già prima della nascita, poi durante l’infanzia e fino alla nostra vecchiaia.  

Le nuove proposte dell’UE e le linee guida dell’Oms 

“L’inquinamento atmosferico agli attuali livelli europei non è senza conseguenze: comporta costi elevati in termini di cure ospedaliere, perdita di giornate lavorative, incapacità produttiva e ridotta intelligenza nei bambini. Tutto questo si traduce in una spesa enorme e prevenibile”, ha dichiarato Barbara Hoffman, scienziata dell’Università di Düsseldorf. Le nuove proposte dell’UE non sono in sintonia con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, ma ridurrebbero i limiti legali per l’inquinamento da particelle del 60% e taglierebbero il limite per il biossido di azoto del 50% entro il 2030. I critici spesso citano i costi come motivo per non agire. I metodi per il calcolo dei costi e dei benefici variano da paese a paese, ma i vantaggi derivanti dalla riduzione del carico sanitario legato all’inquinamento atmosferico sono così elevati che quasi sempre superano l’investimento. 

 

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I vantaggi dell’investimento UE sono 10 volte maggiori del costo 

Si stima che lo US Clean Air Act e gli emendamenti abbiano salvato la vita a 230mila americani nel 2020. Se a questo si aggiunge la riduzione dei casi di asma, delle visite al pronto soccorso e dei giorni di assenza dal lavoro e a scuola, i benefici sarebbero oltre 30 volte superiori all’investimento. Secondo la proposta dell’UE, il vantaggio previsto è almeno 10 volte maggiore del costo e potrebbe essere fino a 35 volte ancora più alto. Ulteriori vantaggi deriveranno infatti anche dai minori danni causati dall’inquinamento alla silvicoltura e alle preziose colture agricole. “La nuova direttiva UE, con limiti più rigorosi, potrebbe essere il più grande intervento sanitario per un’intera generazione”, ha affermato Mark Nieuwenhuijsen, scienziato dell’Istituto per la salute globale di Barcellona. 

L’UE ha l’opportunità di diventare un leader mondiale  

La Banca mondiale stima che gli impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico ammontino al 6,1% del prodotto interno lordo globale. Secondo gli scienziati, l’UE ha l’opportunità di diventare un leader mondiale nella tecnologia e negli interventi per un’aria più pulita. “La nuova proposta dell’UE – ha sottolineato Hanna Boogaard dell’US Health Effects Institute – di ridurre l’inquinamento atmosferico è un investimento a buon mercato e non una scommessa rischiosa. L’Europa ha già dimostrato di essere un leader globale, con il suo Green Deal, il suo piano d’azione per l’inquinamento-zero e il Piano europeo di lotta contro il cancro. Il mondo sta guardando”.